II

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Harry di certo, quella mattina, non si aspettava di trovare la signora Julia tutta allegra e pimpante. Se l'era ritrovata alla porta con un sorriso così grande da fare invidia a qualsiasi donna esistente sulla terra e tutto ciò era davvero incredibile. Notò dal suo sguardo la gioia di vivere ed era certo che non fosse comune nelle donne di quell'età.
"Sei la mia rovina" lo accusò immediatamente Louis. Lo vide arrivare con le narici larghe ed il respiro corto per la rabbia ed il riccio non poté fare a meno che prendersi un minuto per metabolizzare le due reazioni differenti. Che fosse successo qualcosa? "Ti ho già detto che mi dispiace Louis, ma adesso è finita" provò a scusarsi con lo sguardo ma fu del tutto inutile perché il ragazzo gli si fece terribilmente vicino. Nel farlo, Harry, si accorse del suo maglioncino bianco a collo alto e del suo pantalone scuro sotto che gli metteva in mostra tutte le curve. Respirò, perché ne aveva bisogno, ed attese che il liscio parlasse e gli spiegasse esattamente cosa stesse succedendo.
"Si è messa in testa che è ancora vivo e vuole cercare tutti i Tom Austin in circolazione" ringhiò Louis, spingendolo con una mano. Il riccio si ritrovò incastrato al muro e non seppe esattamente come prendere quella strana voglia di guardarlo negli occhi con coraggio. Poi schiuse le labbra, forse per scusarsi, ma venne zittito nuovamente dalle sue parole. "Sarà tutta colpa tua se ne uscirà ferita quando scoprirà che è morto davvero" e senza aggiungere altro, lo guardò negli occhi e si voltò per poter prendere le distanze. Incrociò le braccia e si calmò - in fondo, Harry era un bel ragazzo e non poté fare a meno di notare le sue belle forme, il suo corpo longilineo ed il suo viso terribilmente raffinato.
"Harry, sento che lui è ancora vivo. Ho bisogno che mi aiuti in questa pazzia, ti prego" la donna lo guardò speranzosa, i bellissimi occhi liquidi e pieni di speranza rivolti solo a lui. E, guardando distrattamente Louis, capì che non avrebbe ricevuto nessun aiuto in quella follia e che lui stesso fosse la sola speranza di quella donna. Molleggiò su un piede e posò lo sguardo sulla figura incazzata di Louis, cercando un risposta, quella che poteva essere la migliore in quella situazione folle. Passò lo sguardo su entrambi ma alla fine non riuscì a resistere agli occhi lucidi di Julia accettando senza più nessuna esitazione, senza rimorso.
E prima ancora che potesse dire una sola parola, Louis gliele tolse tutte guardandolo. I suoi occhi ghiacciati e meravigliosi rimasero incollati ai suoi, facendolo affondare sempre un po' di più dentro.

Cominciarono giusto quella mattina. Harry si pose di fronte al computer cercando qualsiasi Tom Austin presente in città e anche in quelle vicine. Anche se Louis dapprima si era astenuto, alla fine aveva ceduto e si era seduto accanto al riccio, con un broncio sulle labbra.
"Saranno infiniti" bofonchiò già stanco del ticchettare sui tasti. Harry lo guardò e scosse la testa perché con uno così non si poteva lavorare tranquillamente. Ma sorrise quando notò Julia, stesa sul divano di casa sua, con le lettere fra le mani e dei sorrisi che partivano da un orecchio all'altro.
"Abbi un po' di fiducia" provò a sorridergli ed in cambio ricevette solo un'occhiata infastidita, al che, Harry, rinunciò definitivamente ad approcciare con quel ragazzo. Era fin troppo ostinato e anche ostile, nei suoi confronti. Solo per un attimo avrebbe tanto voluto vederlo atteggiarsi gentilmente, esattamente come faceva con sua nonna.
"Guarda qui, ci siamo" fece all'improvviso con un sorriso. Davanti a loro, un lungo elenco di nomi e vie si fece spazio ed i due si ritrovarono a schiudere le labbra e a sbattere le ciglia un po' sconvolti. Harry non credeva ci fossero tanti uomini con quello stesso nome e cognome a Londra.
"Fantastico, è come cercare un ago nel pagliaio" quel lamento attirò lo sguardo della signora su di sé, cosa che portò anche Harry a voltarsi. Rimase a labbra schiuse per un attimo, incatenato nei suoi occhi azzurri, forse fin troppo profondi. Non aveva mai conosciuto, o visto, occhi di quel genere da così vicino. Parevano essere stati disegnati, impressi su una tela e rubati al mondo. "Con la fortuna che ho io, ci pungeremo" sussurrò involontariamente, forse ancora troppo preso da ciò che aveva appena visto dentro quello sguardo. Il cuore di Louis perse un battito solo per un attimo, ma si voltò in fretta riportando l'attenzione allo schermo.
"Ok, la lista è lunga, è meglio se cominciamo" sbottò. Harry annuì e "cominceremo da questo" disse, indicandogli il primo nome, cosa che fece anche Louis. In quel momento, le loro dita si toccarono ed entrambi sentirono una strana scossa, come se tutta la frustrazione si fosse scaricata semplicemente sfiorandosi a quel modo. Entrambi si sottrassero a quel tocco, Louis con le sopracciglia aggrottate ed Harry un po' stupito.
"Andiamo a trovare Tom" intervenne Julia e quello parve acquietarli leggermente.

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