GAIA

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Avevo assolutamente bisogno di sgranchirmi le gambe, questo viaggio era stato davvero lungo e silenzioso. Fortunatamente eravamo arrivati a destinazione, Rick stava parcheggiando. 
Quando fermò la macchina, venne per il mio lato ad aprirmi lo sportello come un vero e proprio gentiluomo, mi fece cenno di poterlo usare come accompagnato e così infilai il mio braccio tra il suo.
"Signorina, benvenuta al Gran Palace", fece un breve inchino solo con il capo.
Mi mise allegria il suo gesto, non l'avevo mai visto in queste vesti e il pensiero che si stesse davvero sforzando per essere più galante mi fece sentire davvero importante. Ricambiai l'inchino e mi lasciai coinvolgere dal fascino della nobiltà dal quale ero stata appena avvolta:"Oh, la ringrazio signore".
Tenuta stretta fra il suo braccio, mi lasciai trasportare dalla sua giuda. I miei tacchi poco mi permisero di avere movimenti perfetti, ma riuscii comunque a mantenere buon equilibrio e femminilità. Avevamo appena lasciato alle nostre spalle un cancello di acciaio grigio, intorno a noi un enorme giardino all'inglese con due panchine di legno lucido ed alberi ben curati.
Oltre le panchine alla mia destra, pochi metri più avanti, c'era uno stend con un enorme tavolo da buffet ed un paio di signori che sorseggiavano dello spumante. Alla mia sinistra, una fontana a due piani in pietra grigia e bianca, rendeva lo spazio verde molto più decorativo e mozzafiato. Davanti a me, giusto cinque gradini di marmo bianco che portavano a questa struttura dal tetto in legno ed il muro di cemento. La prima entrata era accessibile tramite una porta scorrevole che conduceva ad una entrata secondaria. Trattasi di una stanza dai pochi metri quadrati addobbata con due quadri, un tavolino e sopra dei volantini e depliant del ristorante.
Sempre con molta galanteria, Rick aprì la seconda porta e ci trovammo davanti ad un uomo che ci chiese il cognome con cui il tavolo era stato prenotato. Una volta saputo il numero del nostro tavolo ci avviammo in mezzo alla sala occupata da signori e signore tutti ben vestiti. Avevo fatto davvero bene pomeriggio a chiedere a Rick anticipazioni su come vestirsi , qui erano davvero tutti clienti dall'aria nobile ed elegante, persino i camerieri.
Ci avvicinammo ad una ragazza che ci sorrise con dolcezza e ci condusse al nostro tavolo.
Una volta seduti annunciò di essere la nostra cameriera personale e che entro breve tempo ci avrebbe portato il menù pronta per l'ordinazione. Ero completamente senza parole, se Rick voleva stupirmi, c'era davvero riuscito.
Mi guardai intorno, i muri erano di un color crema simile al vestito a tubino che avevo provato oggi pomeriggio; tutti i tavoli erano apparecchiati uguali, con una tovaglia bianca lunga ed una bordeaux più corta messa a forma di rombo; per ogni tavolo c'era il mattoncino con il numero e accanto ad esso c'era un candelabro ad un solo braccio di color rame intonato al bordo dei piatti e dei bicchieri. Una volta calmata la mia curiosità, i miei occhi si posarono su Rick che ricambiò il mio sguardo.
"E' davvero stupendo questo posto", esclamai.
Lo era sul serio.
Come previsto, la cameriera che si era presentata con il nome di Alessia, si avvicinò al nostro tavolo consegnandoci i menù. C'era una vasta scelta, dal pesce alle verdure, dall'acqua ai cocktail, dal sorbetto al gelato confezionato e più sfogliavo questo menù e più rimanevo colpita da questo posto. Dopo brevi minuti, Alessia ritornò con il blocchetto e la penna in mano pronta ad appuntare le nostre ordinazioni.
Avevo ordinato dell'insalata con finocchi e carote più della carne ben cotta per me e Rick aveva ordinato della carne grigliata con patate e dell'insalata, da bere avevamo entrambi optato per del vino bianco.
Alessia ci sorrise allontanandosi, ora io e Rick avevamo tempo per poter parlare.
"Se non sono indiscreta, conoscevi già questo posto?" speravo di non essere stata troppo invadente o sfrontata.
"Per dir la verità no, me lo ha consigliato mia madre. Era il posto dove cenò la prima volta con mio padre", rispose giocherellando con il bicchiere del vino.
Che sorpresa udire queste parole, portarmi in un posto così particolare dove per giunta, in passato, c'erano stati i suoi genitori.
"Ne sono veramente colpita", feci un sorriso piacevolmente ricambiato.
"Mi hai detto che hai un fratello", Rick  poggiò un gomito sul tavolo e portò il pugno chiuso sotto il mento.
"Sì, Alex", sistemai la fascia del mio vestito.
"E come noi, anche lui ha una cena questa sera?" riprese, sembrava  molto interessato agli affari di mio fratello.
"Proprio così".
"Non sarò troppo monosillabica?"
Mi lascerò andare alla prossima domanda.
"Scusami, ti sto facendo troppe domande", si agitò all'improvviso e non capivo nemmeno perché.
"No no no, non preoccuparti. Chiedi tutto ciò che vuoi, sono qui apposta", cercai di tranquillizzarlo.
Rick si rilasò visibilmente, o almeno era ciò che sembrava dal mio punto di vista.
"Comunque si, mio fratello ha invitato a cena una ragazza che gli piace tanto", ripresi.
Ero sicura che non avrebbe riaperto l'argomento per paura di sentirsi troppo sfacciato, così lo feci io al posto suo.
"E tu la conosci questa ragazza?" mi domandò in tono serio.
"Uhm no, so solo che ha gli occhi verdi, è minuta, capelli ricci biondi e carnagione chiara", risposi cercando di ricordare tutti i dettagli possibili.
Lo vidi stranamente impallidire, ma che cosa gli stava succedendo? Forse avevo detto qualcosa di sbagliato e non me n'ero accorta.
Fortunatamente la cameriera si avvicinò al tavolo con il vino bianco e l'apri bottiglia, pronta a fare l'elegante gesto a sommelier. Con eleganza libera la bottiglia dal tappo di sughero, poi versò un goccio di vino a me ed uno a Rick e posando la bottiglia al centro del tavolo fece un cenno con il capo e si congedò.
"Che questa serata abbia inizio. A noi", Rick alzò il bicchiere in brindisi.
Seguii il gesto e li facemmo tintinnare.
"A noi", sussurrai sorseggiando.

Sotto sguardi furtivi, bevvi un sorso di vino bianco che stranamente cominciò ad aprirmi l'appetito. Adesso mi chiedevo cosa Alex stesse combinando.

Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now