RICK

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Dopo aver riattaccato il telefono, decisi di fumare una sigaretta prima di prepararmi.

Molte volte avevo detto a me stesso che avrei smesso con questa roba, ma era più forte di me, essa riusciva a rilassarmi in qualsiasi momento, era la mia dose di calmante giornaliera ed io non potevo né volevo farne a meno. Stranamente era come se il fumo non riempisse solo i miei polmoni ma anche la mia mente, dandomi modo di far scivolare ogni malsano pensiero insieme ad una scia grigiastra persa nell'aria di cui mi circondavo.


"Che cos'è questa sensazione?"

Decisi di non pensarci, non adesso, continuai a fumare senza torturare la mia psiche, avvicinandomi alla finestra. Considerando il cielo, pensai fossero le sei e mezzo del pomeriggio passate. Il sole dipingeva di rosso le nuvole e in lontananza lo vedevo quasi toccare il mare.

Era uno spettacolo indescrivibile ed ero grato a quel momento per essere riuscito a vederlo in tempo. Feci gli ultimi tiri di sigaretta prima di tornare nella mia camera, presi i vestiti puliti e andai a fare una doccia. Mi sentivo decisamente più rilassato, adesso.

Lasciai il bagno pochi minuti più tardi, dopo aver sistemato i capelli ed essermi guardato allo specchio con inespressività, chiusi la porta della mia camera e mi affaccia dal balcone con le braccia nude poggiate sulla ringhiera fredda.


Da qui vedevo tutta la costa, le case, le brevi distese verdi del parco, la spiaggia e infine il mare cristallino. Se avessi allungato il braccio, avrei potuto toccare con mano tutto ciò che i miei occhi stavano osservando.


Feci un respiro profondo inghiottendo l'aria fresca che accarezzava lievemente la mia pelle ancora umida, un rumore familiare proveniente dall'interno,  mi distrasse dal mio immaginario fatto di soli sguardi oltre quel fantastico paradiso.

 
Entrai in stanza e la lucina intermittente del mio cellulare, mi avvisò che era arrivato un messaggio.

Messaggio da: Romy
Rick dannazione, non ho nulla da mettere per questa sera.
Aiutami .

Lo sapevo che avrebbe avuto questo problema, le succedeva ogni volta che decideva di uscire senza prima organizzarsi. Leggendo il messaggio, sorrisi, immaginando il suo viso imbronciato e arrossito. Era così piccola, dolce, vulnerabile ma altro non faceva che voler sembrare a tutti i costi forte e determinata. 

Era costantemente in cerca di attenzioni e a me non pesava mai darle ciò di cui aveva bisogno. Era sempre stato così per noi, un continuo aiutarci a vicenda e questo non stancava mai a nessuno dei due.

Mi sedetti sul letto pensando e ripensando a cosa scriverle, infine le risposi. 

A: Romy
Indossa la maglietta bianca che ti ha regalato Serena al tuo compleanno e abbinala al leggins nero con gli scarponcini alti, vedrai che starai benissimo.

Inviai.
Poggiai il telefono sul letto attendendo risposta. Passarono pochi minuti e il telefono vibrò.

Messaggio da: Romy
Lo sapevo che mi saresti stato di grande aiuto.

Era strano pensare come il proprio sorriso nascesse grazie ad un'altra persona, eppure lei aveva la capacità di mettermi sempre di buon umore, anche quando tutto il mondo mi era contro. Più il tempo passava e più ringraziavo il cielo per avermi dato la possibilità di averla al mio fianco.

 Siamo sempre stati inseparabili, insieme potevamo fare l'impossibile.

Smisi di pensare al mio affetto per lei, lasciai la mia camera per andare in cucina a preparare del caffè, nell'attesa dell'appuntamento. Sciacquai la tazza e presi un'altra sigaretta, decidendo di uscire e cominciare ad avviarmi. Aprii la porta di casa e proprio davanti a me il tramonto mi stava salutando, quasi augurandomi una buona serata.

 
Rimasi senza fiato dinanzi quello spettacolo, chiudendomi la porta alle spalle chiesi a me stesso se anche Romy lo stesse guardando e non capivo neppure il motivo per il quale, in un momento simile, desideravo tanto poterlo vedere insieme a lei.

Il ragazzo in maschera (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora