Chapter 3: Musical lunch, or almost

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Continuiamo la giornata, finché non suona anche la campanella che segna la pausa pranzo. Mi dirigo verso la mensa e per sbaglio vado a sbattere contro un ragazzo. "Oh mio dio scusami, non volevo" dice lui mortificato. Ha i capelli neri e gli occhi di altrettanto colore, sembra asiatico. "Non ti preoccupare..." mi giro e mi dirigo verso il tavolo dove sta mio cugino, mi siedo affianco a Luke e gli do un bacio sulla guancia che lui ricambia subito. Davanti a noi si siedono il ragazzo che ho incontrato prima ed uno con i capelli verdi, "ehi ragazzi, volevo presentarvi mia cugina. Si chiama Shine" i due ragazzi mi sorridono "ho già avuto il piacere di conoscerla, più o meno" mi sorride "comunque io sono Calum Hood" mi informa l'asiatico. Il suo amico prende parola "io sono Michael Clifford. Puoi chiamarmi Mickey, Mike, Unicorno. Come vuoi" fa un piccolo inchino e poi si siede, rido leggermente. Giro lo sguardo subito verso la porta nel momento in cui si apre, skinny jeans neri strappati, maglietta nera ed una camicia scozzese aperta. I ricci biondi fermati dalla bandana e i suoi occhi che cercano qualcosa nella marea di studenti. "Scusatemi un momento" mormoro per poi alzarmi e andare da Ash. "Ehi! Cercavo proprio te" sussurra "vuoi sederti a tavola con noi? Mio cugino mi ha costretto a sedermi con i suoi amici..." dico imbarazzata, che mi succede? Fino a qualche giorno, fa non riuscivo a parlare con nessuno, che non fosse Luke... lui sorride leggermente e ci dirigiamo verso i tavoli, Ash si siede affianco a me e dopo le presentazioni inominciamo a mangiare silenziosamente, o almeno, io e il biondo stiamo zitti, mio cugino parla con i suoi amici di calcio. Sento qualcosa sfiorarmi la mano e prenderla, Ash mi ha preso la mano e mi sta accarezzando il palmo con il pollice, lo guardo e quando incrociamo gli sguardi lui mi sorride. Suona la campanella e Ash mi tira verso il club di musica "voglio farti vedere una cosa" prende una sedia e la sistema davanti la batteria, che vuole fare?
Mi sorride mentre si siede sullo sgabello dello strumento, prende le bacchette in mano e guarda i tamburi, incomincia a suonare. È bravissimo, potrei giurare di vedere nei suoi occhi la rabbia, la felicità e l'amore. Ogni stato d'animo una melodia, rimango quasi a bocca aperta quando ha finito, gli porgo un fazzoletto per asciugare la fronte "ti è piaciuto?" dice affannando. Annuisco "è stato... wow" sorride di più, "tu suoni?" annuisco leggermente "più o meno, Luke suona la chitarra nella sua band, perciò qualcosa la so, perché mi sta insegnando, ma non so suonarla molto bene". Sentiamo di nuovo quelle voci, bestemmio la vita e tiro Ash fra gli spalti, ci nascondiamo tra i sedili, arrossisco perché Ash per fare veloce, si è messo sopra di me, sento il suo respiro caldo sulle mie labbra e giro il viso per controllare se non ci stanno più, stanno venendo verso di noi, merda.
Il biondo mi guarda tipo 'siamo fregati', sento Ash staccarsi violentemente da me, "non abbiamo ancora finito quello abbiamo incominciato, troietta" mi alza e vedo una dozzina di ragazzi sopra ad Ash, quando sto per urlare Nathan mi tappa la bocca smorzando il suono, ma cazzo stiamo in una scuola, mi state dicendo che non ci sta nessuno? Mi prende per il collo trascinandomi verso il muro, mi sento quasi di morire, la presa sul mio collo aumenta. Si abbassa i pantaloni e sento qualcuno tirarmi giù i pantaloncini e gli slip "dai Shine, ti piacerà" mi dice Nathan in tono fermo, si abbassa i boxer e dopo aver messo il preservativo, mi perfora. Urlo e piango, "taci, troia" mi da un pugno e torna a strusciarsi dentro di me, mi tengono ferma contro il muro, continuo a piangere e quando Nathan si scoccia di me mi lascia a terra, si veste e mi tira altri pugni, finchè non svengo.

Quando mi sveglio mi accorgo soltanto del soffitto bianco, è la mia stanza? Appena mi metto seduta capisco che non è così. Una flebo mi collega ad una stupida sacca, mi guardo attorno e vedo Calum seduto sulla poltroncina davanti il mio letto, Michael seduto sul bracciolo, con la testa appoggiata su quella di Calum e Luke su una sedia, con la testa sul mio letto. Scuoto mio cugino per farlo svegliare, quando si alza e sbadiglia gli domando "dove sta Ashton?" lui indica il muro difronte a noi "nella stanza affianco" mi alzo dal letto e Luke mi ferma "non puoi andare, devi riposarti" mi dice dolcemente "se gli hanno fatto del male è anche colpa mia, devo chiedergli scusa" ribatto. Infilo le pantofole e dopo essermi staccata la flebo, esco e busso alla porta di Ash; quando sento la sua voce esclamare "avanti" mi precipito dentro. "Ehi.." mi fa un po' di spazio sul letto e io mi siedo vicino a lui, faccia a faccia, ha un occhio nero, un braccio rotto e un taglio sulla guancia, ride un po' guardandomi "bel pigiama, le ciambelle ti donano molto, sai?" rido anche io "anche a te sta bene il pigiama di Cars". Mi sorride "come stai? Quel figlio di puttana di ha ferito gravemente? Mi dispiace che non sono riuscito ad aiutarti, ma loro erano in tanti e..." gli schiaccio le mani sulle guance per zittirlo, stando attenta a non fargli male. "Taci un po' okay? Calmati. La colpa è mia, io ti ho cacciato in questo casino, io te ne farò uscire" gli dico sorridendo. Dalla porta entra una signora, ha lo sguardo triste e preoccupato, mi alzo di colpo per lo spavento "mamma? Cosa ci fai qui?" dice il biondo, "ho saputo che ti hanno fatto del male, povero il mio.....oh ciao, chi sei? Io mi chiamo Anne Marie, sono la madre di Ash" mi sorride, lo invidio quasi, come ho già detto ho perso i miei genitori in un incidente, lei ha un sorriso così caldo, che ricorda molto quello di suo figlio. "Io sono Shine" dico arrossendo, "Volete che vi lasci soli?" domando, la donna scuote la testa "ero solo venuta a vedere come stava il mio piccolo, devo tornare tornare a lavoro adesso, è stato un piacere conoscerti, Shine. Ash, non mi deludere capito?" sorride un altra volta ed esce dalla stanza. Rido leggermente tornando vicino al biondo, mi siedo e lo guardo "simpatica tua madre" sorrido, ride anche lui "i tuoi genitori non sono venuti?" domanda. Il mio sorriso si spegne e guardo a terra "sono morti" sussurro, "oh che stupido, scusa, non volevo" dice triste, "non ti preoccupare, non lo sapevi"sforzo un sorriso. Lui mi tira in un abbraccio e quando si stacca dico "scusa devo andare" senza aspettare una sua risposta corro in bagno e mi siedo a terra, attiro le gambe al petto e incomincio a piangere. Mi guardo attorno e cerco qualcosa di appuntito, cerco nei mobiletti e non trovo niente, do un altro sguardo e vedo la finestra rotta, con i vetri a terra. Ne afferro uno e faccio pressione sul braccio tra le lacrime, faccio un altro taglio, vicino a quello di prima e un altro ancora, avvicino il vetro al collo per mettere fine a tutto, la porta si apre di colpo rivelando Ash, che prima di fare qualsiasi cosa mi toglie di mano il vetro. Dovrebbe stare nella sua stanza, che ci fa qui?
"Come facevi a sapere che ero qui?" dico tra le lacrime, lui mi abbraccia e sussurra tra i miei capelli "sei come me, io sarei venuto qui, per allontanarmi dalle persone" mi guarda il braccio e me lo passa sotto l'acqua per lavare via il sangue, posa le labbra sui tagli e me li copre con una garza. "Smettila di farti del male, un fiore così perfetto come te non può rovinarsi" mormora. "Anche tu lo fai" ribatto, "io sono già rovinato" mi guarda con estrema sincerità, come se fosse davvero sicuro di quella cosa.

Whisper || Ashton IrwinOù les histoires vivent. Découvrez maintenant