ADAM

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Adam

La pioggia scorreva incessantemente sul mio volto e io continuavo a correre senza una meta predefinita pur di scappare dalla mia famiglia.

Eravamo tornati in città dopo anni vissuti in Inghilterra, poiché i miei  avevano deciso di ritornare nella terra che abbandonammo quando avevo all'incirca otto anni. Non ho mai saputo la causa di quel trasferimento, so solo che adesso mi ritrovavo per l'ennesima volta in un posto di cui non ricordavo nulla o meglio di cui ricordavo tutto, ma niente era come prima.

Fortunatamente riuscii a ricontattare il mio vecchio gruppo di amici: Lucas, Danny e Jarred . Tempo prima eravamo inseparabili, poi la vita ci divise, ma adesso eravamo nuovamente insieme e nulla poteva fermarci. I miei amici erano la mia famiglia, la mia unica speranza di crescere e di diventare un uomo migliore.

Non sono mai stato orgoglioso di mio padre,  perchè non era di certo un brav uomo, aveva un passato turbolento basato unicamente su alcol e gioco d'azzardo; mia madre, invece, era solo una povera donna a cui era capitato un orribile destino e poi c'erano i miei due fratelli Nick e Alex.

Eravamo una famiglia piuttosto divisa, poiché mentre per nostro padre: l'avarizia, la superbia e la ricchezza erano elementi fondamentali, per noi  la vita era molto altro.

Nostra madre Meredith ci aveva sempre insegnato a guardare oltre i beni materiali, oltre le apparenze, oltre le voci. Quella donna aveva dimostrato a tre ragazzini come si potesse essere sempre migliori e come si potesse cambiare continuamente, lei aspettò per tutta la vita un cambiamento in suo marito che però, non arrivò mai.

A mia madre e ai miei adorati fratelli avevo dedicato il mio primo tatuaggio: il cane infernale. Il cerbero aveva per me un significato del tutto singolare: la difesa della famiglia, oltre a simboleggiare  la libertà, infatti, in antica Grecia il mostro indicava la distruzione del passato del presente e del futuro, sarei stato io e solamente io al comando della mia vita.  

Più correvo più mi sporcavo nel fango che oramai cospargeva le strade, quella sera sarei dovuto tornare presto a casa per prepararmi e andare al mio primo incontro al Just. Ormai era noto che ovunque ci fosse una festa, c'era un incontro e dove c'era un incontro c'ero io. Non ho mai perso una sfida a boxe, la mia dicono sia una dote: so esattamente cosa fare, come e quando farlo quando sto sul ring.


Una volta tornato a casa mi lavai velocemente e usci di corsa perche Lucas non avrebbe mai perdonato un mio ritardo. Arrivato al locale, iniziai a indossare i guantoni e il casco e poi tutto ad un tratto mi ritrovai a dover combattere contro un giovane della mia stazza, ma meno bravo di me.

Dopo i colpi iniziali, l'adrenalina iniziò a crescere e cominciai a rispondere a ogni suo attacco, lo colpivo incessantemente senza fermarmi. Non m'importava quanto male si stesse facendo, la rabbia cresceva in me in modo spropositato e non riuscivo a smettere. Non mi accorsi del sangue presente sulla maglia del ragazzo e nemmeno del fatto che si fosse accasciato a terra, ricordo di essere stato allontanato e di aver notato lo sguardo incredulo di chi mi circondava.

Il cane infernale,nel mio caso, serviva a ricordarmi anche quanto fossi dannato.

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⏰ Last updated: Mar 26, 2016 ⏰

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The Dark Side of the MoonWhere stories live. Discover now