prologo.

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"Mi guardai ancora allo specchio, spostando una ciocca ribelle dal viso.
Il sangue si mimetizzava con i vari tatuaggi che mi ricoprono.
Sorrisi soddisfatto pensando che finalmente ce l'avevo fatta, finalmente ero libero."
"Libero? Libero da cosa?"
"Libero da questa merda, libero da quella psicopatica!", mi alzai di scatto, irritato dalle troppe domande del dottor Thrasher.
"Ronnie, calmati, sto solo cercando di aiutarti." disse con voce calma, facendomi cenno con le mani di tornare a sedere.
"Aiutarmi?" iniziai a ridere fragorosamente, "nessuno può aiutarmi, il mio cervello é fottuto, ormai. E poi, crede sul serio che chiudendomi da solo, in una stanza bianca e fredda possa migliorare la mia sanità mentale?".
"Beh, se la solitudine per te é un problema possiamo risolvere subito, c'è un nuovo arrivato: Andy Biersack. Potresti stare in stanza con lui." cercò di rassicurarmi.
"Lei proprio non capisce."
"Ronnie, sono qui per aiutarti, spiegami."
"Sono chiuso qui dentro da cinque fottuti anni e lei continua a ripetere che mi aiuterà, ma non mi pare che l'abbia fatto e dubito lo farà mai. Ora, se non è un problema, torno nella mia camera. Arrivederci."

PsychoWhere stories live. Discover now