Un pomeriggio a casa della signora Finch

6.3K 403 277
                                    


Un filo di luce tagliente quanto la punta di una lama entrava dall'unica finestra della stanza e, come un serpente, strisciava nel buio fendendolo e rischiarandolo appena. Il dondolo di vimini con un lento crepitio oscillava avanti e indietro, spinto dalla figura misteriosa di una donna avvolta in un ampio scialle.
Una treccia bianca e lunga era attorcigliata come una chiocciola dietro la sua nuca, mentre le mani, segnate dal tempo, scorrevano piano in una cesta colma di stoffe e di gomitoli di lana.

I suoi occhi scuri, profondi quanto il nero del firmamento di notte, si amalgamavano con le tenebre silenti saettando tra i fili colorati dalle lunghezze disparate per scegliere quelli adatti per il suo prossimo manufatto.
Gli attrezzi del suo impiego giacevano abbandonati sul grembo e il silenzio sembrava essere una presenza tangibile, tanto regnava in quell'atmosfera, scossa soltanto dal suono metallico delle grandi forbici che ogni tanto recidevano fili ormai troppo sottili per essere utilizzati. Quando ebbe afferrato un filo forte e spesso, di un intenso color erba, le labbra della donna iniziarono a intonare un bizzarro motivetto; le note sibilline di quella melodia fecero danzare il silenzio, piroettando tra le mura della camera.

Le stesse labbra che articolandosi davano il via libera a quelle note, si incurvarono in una sorta di sorriso simile ad una vecchia cicatrice, quando gli occhi ebbero trovato il secondo filo adatto al precedente.
Così, mentre la melodia ancestrale continuava a danzare nell'etere immobile della stanza come una ballerina senza spettatori, un altro filo — stavolta azzurro come l'empireo — veniva sfilato tra quelli presenti nella cesta che placida giaceva ai suoi piedi e, con saggezza, veniva messo da parte in attesa di essere intrecciato al primo.

~

North Landwick era una piccola e tranquilla città conficcata nel cuore del Maine. La vegetazione regnava sovrana, gli alberi costeggiavano i lati delle stradine quasi sempre desolate e sgombre da qualsiasi tipo di vettura. L'aria invece frizzava costantemente di serenità come se fosse stata primavera tutto l'anno. Era il luogo ideale dove metter su famiglia, con la scuola privata e quella statale a non farsi concorrenza, una casa di riposo per gli anziani e le villette bianche ad affiancarsi l'un l'altra come vecchie signore d'altri tempi.

Un posto tranquillo, insomma, forse sin troppo, dove tutti si conoscevano e inevitabilmente ognuno finiva con l'impicciarsi degli affari dell'altro rendendo la discrezione solo un'antica leggenda metropolitana.

C'era la signora Fletcher, la fioraia in Liberty Avenue, che con le piante e i fiori coltivava anche i pettegolezzi del posto. L'addetta alla cronaca rosa, quella a conoscenza della vita amorosa di chiunque. Tutte le proposte di matrimonio e le nascite, prima di uscire dalla bocca degli interessati, passavano per il suo negozietto profumato. Il giornalaio invece, il signor Edwards, era un anziano signorotto tutto impettito col viso paffuto incorniciato da una lucente pelata e da un paio di baffi che lo facevano sembrare una di quelle facce da francobollo. Lui si occupava delle finanze ed era informato sulle entrate e le uscite di tutte le famiglie di North Landwick (difficilmente si lasciava sfuggire qualche notizia).

E come non menzionare la simpatica Arabella Lewis, una donna tarchiata e di bell'aspetto a capo del consiglio cittadino, che ogni mese organizzava una riunione con le personalità più influenti della città. Arabella era un po' come un centro postale, dove anziché smistare la posta, erano selezionate le news più succulente da propinare alla gente.

Le giornate in quella serafica cittadina, quindi, per gli adulti trascorrevano tra una chiacchiera e l'altra, un saluto di cortesia e una chiamata ai pompieri perché la gatta dei Robinson era rimasta di nuovo bloccata sul tetto; per i ragazzi e i più piccoli, invece, il tempo trascorreva in modo più noioso e lento perché quel luogo sembrava non volersi mai piegare alle loro esigenze. Così, poiché sembrava essere l'unico divertimento del posto, anche i più giovani si abbandonavano alle chiacchiere, lasciandosi trasportare dagli aneddoti più gettonati del momento.

Un pomeriggio a casa della signora Finch | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora