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Quella notte il vento si faceva strada con violenza fra gli edifici di Brighton, accompagnato dal rumore delle persiane che sbattevano e dai rami secchi degli alberi che si scontravano fra loro. Guardando la città dall'alto non si vedeva nessuno per le vie; d'altronde erano quasi le tre. Nessuno, se non un puntino rosa che risaltava in contrasto con il legno scuro delle assi del molo.

Quella notte ventosa faceva un rumore assordante, ma nella testa di Malcom c'era solo silenzio. Il suo capo era chino mentre guardava la punta infangata delle scarpe da ginnastica, i piedi stabili posizionati a filo con l'ultimo asse del molo. La brezza notturna smuoveva il suo ciuffo biondo, scoprendogli la fronte. Intanto sotto di lui le onde dell'oceano si facevano sempre più alte e si avvolgevano le une sulle altre in vortici scuri. Producevano un grande fragore quando andavano a scontrarsi con i pali che sorreggevano la piattaforma, ma il ragazzo non sembrava accorgersene. Restava immobile a guardare in basso, spostando lo sguardo dalle scarpe alla distesa di acqua scura e ghiacciata, per poi riportarlo cautamente sulla punta dei propri piedi.

I flutti schiumosi si inghiottivano l'un l'altro sotto di lui, avvolgendo Malcom con un'atmosfera raccapricciante, ma che non gli faceva paura. Anzi, sembrava generare un senso di quiete. Uno spiraglio silenzioso in una vita troppo rumorosa.

Si strinse nelle spalle per il freddo, rintanandosi, fra un tremito e l'altro, ancora di più nella sua giacca. La sua giacca rosa che indossava con tanto coraggio, o almeno, così raccontava a se stesso. Un altro brivido lo attraversò, questa volta per il dolore costante che continuava a sentire al braccio. Ripensò al livido scuro che lo attraversava e pensò che forse non era così coraggioso. Malcom aveva costantemente paura. Paura di chi gli aveva fatto quel livido, paura dei ragazzi che lo aspettavano tutti i pomeriggi quando usciva da scuola. Paura perché lo trovavano anche se ogni giorno prendeva una strada diversa per tornare a casa. Paura mentre copriva i lividi scuri con il fondotinta in modo che non li vedesse nessuno, perché se qualcuno fosse intervenuto avrebbe solo peggiorato la situazione. Ma poi aveva paura quando quei ragazzi vedevano il trucco che aveva messo sui segni violacei e gliene facevano altri, perché il trucco era una cosa da ragazze. Proprio come la sua giacca rosa.

Guardò di nuovo le onde scure dell'oceano e in quel momento, per la prima volta in tanto tempo, non ebbe paura.

Si sentiva come quando nei videogiochi raggiungi un checkpoint e puoi tirare un sospiro di sollievo, perché sai di poterti lasciare alle spalle tutta l'ansia e la preoccupazione che ti hanno accompagnato fino a quel momento. Quel molo era il suo checkpoint, anche se poi non ci sarebbe stato un livello successivo.

Iniziò a dondolarsi sulle punte dei piedi, con il rischio di perdere stabilità da un momento all'altro e di cadere nel vortice tempestoso che lo sottostava. Stava bene mentre guardava le onde: il terrore che divorava costantemente i suoi pensieri era svanito.

Alzò un piede e lo fece ciondolare nel vuoto, ma in quel momento una folata di vento gli fece quasi perdere l'equilibrio. Riacquistò stabilità facendo un passo indietro e per un attimo un brivido lo percosse. Un nuovo brivido di paura.

Aveva pensato tanto a quella decisione ed era ogni giorno più convinto che non ci fosse altra soluzione. Però in quell'istante, quando si era trovato così vicino all'affrontare la realtà della sua scelta, non era più così sicuro.

Fece di nuovo un passo in avanti, ritornando a filo con l'asse del molo, questa volta con incertezza. Le onde avevano iniziato a fare rumore e la quiete di pochi secondi prima stava pian piano sfumando.

Malcom provò a concentrarsi sulle punte delle proprie scarpe da ginnastica infangate, ma dei passi in lontananza catturarono la sua attenzione. Voltò leggermente il capo e con la coda dell'occhio scorse una ragazza con il viso pallido e i capelli di un rosa tenue. Lo stesso colore della sua giacca.

In quel momento si rese conto che era troppo tardi. O, forse, non era troppo tardi affatto.

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⏰ Last updated: Apr 16, 2020 ⏰

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tales of sorrowWhere stories live. Discover now