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Odio la primavera, seriamente. Ed oggi anche Affori e questi complessi da svariati appartamenti che si fanno ombra vicendevolmente. Si è creata una cappa atroce. Sembra quasi di vivere dentro una sfera di cristallo con ossigeno centellinato. Ho provato a rimediare con una doccia, ma, amiche mie, nulla di fatto. Sono più accalorata e sudata di prima.
Indosso un abitino di lino chiaro, fresco, niente di sintetico da mettere un paio di volte e gettare.
Esco fuori dalla mia camera, divenuta un forno. Ha la peculiarità di avere una finestra totalmente esposta al sole ed essendo piccola, facilmente diviene impossibile starci dentro.
La casa di Jessica e Riccardo è ben arredata con mobilio moderno e dalle tinte chiare. È un umile dimora tempestata di foto ricordo, in alcune delle quali compaio anche io.
Mi indirizzo verso il soggiorno con divano, televisore e computer portatile. Jessica mescola uova e zucchero, nell'angolo cucina, per preparare un ciambellone.
Quanto invidio quei lunghi capelli biondo scuro, tirati di lato e perfetti con il suo viso candido e delicato. Occhi chiari e labbra carnose. La contraddistingue il perenne sorriso dolce e spensierato, incorniciato in una perfetta linea di matita rossa con rossetto abbinato. Amante del profumo, usa perennemente una fragranza al muschio bianco.
Mi siedo, ammirandola all'opera. È il dolce preferito di Riccardo, suo marito. Stasera si prospetta una cenetta romantica.
Spesso mi sono sentita fuori luogo. Tra moglie e marito non mettere il dito. E invece mi ci son ficcata io, una ragazzona di ventisei anni, adulta e vaccinata. Anche per questo necessito di un ritrovo mio, magari in condivisione con un amica. C'è differenza tra il convivere con una coppia e dei tuoi coetanei, sebbene tra me e Jessica non passino neppure una decina d'anni.
Ad ogni modo, stasera sono impegnata al Manuelito, il ristorante autocelebrativo del mio caro Manuel che ha avuto l'ardire di chiamare l'attività con il suo nomignolo. Un'originalità fuori dal comune.

"Perché mi guardi?"- domanda Jessica.

" Ti invidio, io non ne sono capace!"

Storce il naso-"vieni qui e ti insegno".

Mi copro il viso con le mani-"no, dai, ti prego! Non voglio cucinare. Soprattutto oggi che ceno da Manuel".

"Però! Manuel sta andando forte con il ristorante per chiamarti pure di venerdì".

Annuisco-"fanno la fila per entrare!"

Mi sorride-"meglio così! E poi se lo merita. Mica è una schiappa come te in cucina?!"

Metto il broncio. Incrocio le braccia-"ma Jessy! Non faccio proprio schifo".

"Lo so, cara. Ultimamente hai mille impegni e ti riduci o alla scatoletta di tonno o alla cena alle sette da Manuel prima dell'apertura".

Scrollo le braccia-" e pensa che tutto il mio impegno mi lascerà con una mano davanti e una indietro. Mi hanno confermato che non mi assumeranno dopo lo stage in biblioteca".

Jessica si ferma per un attimo e mi osserva seriamente costernata-"mi dispiace tesoro, ti hanno dato la conferma? ".

" Si, Jess. Venerdì della settimana prossima avrò l'ultimo pagamento e un attestato finale per merito"- mi scompiglio i capelli-" e martedì invece ho la prova finale all'istituto d'arte"- gesticolo-"insomma la settimana prossima sancirà la fine di tutti i miei mille incarichi".

"Stai tranquilla. Sei venuta qui che eri un fantasma ed ora guardati, sei una donna stupenda e determinata"- versa il contenuto cremoso in uno stampo e inforna-"e di Athina che mi dici? L'hai risentita?".

" Solo tramite Whatsapp".

"Ascolta Gioia"-si avvicina pulendo le mani sul grembiule-" già abbiamo affrontato questo discorso. Dovresti approfittare dell'occasione... "

Jessica si riferisce al compleanno di Costas, figlio di Athina e Antonio, che tra più di sette giorni, di domenica, compirà un anno. Tití più di una volta, telefonicamente, mi ha anticipato la cosa, sino a ieri, quando mi ha proposto di partecipare alla festa organizzata per il bambino. Niente di trascendentale, solo un party con parenti e amici del piccolo.

"È un occasione d'oro per sondare il terreno"- poggia il dito in direzione del mio cuore-" soprattutto ora che sei guarita dalle tue sofferenze. Come hai precisato, sei libera dai tuoi impegni. Perché non riprovarci?".

Tiro il labbro, sospiro-"ho paura di ciò che troverò a Minori".

Spalanca le braccia-"non lo saprai mai, finché non proverai".

"Già! Mi piacerebbe molto abbracciare la mia famiglia e bagnarmi i piedi a mare".

" Tu prova. Mal che vada, ti rimetti in macchina e torni qui. E poi Athina se lo merita e tu con lei. Non c'è più nulla che possa metterti in pericolo a Minori".

Le do ragione-"non hai torto. Tanto una cosa è certa, o qui o a Minori, devo iniziare tutto da capo. Tanto vale..."

"...tanto vale che ti dai una chance!".

Ci penserò ancora, ma ormai credo che la decisione sia stata presa. Farò ritorno nella mia terra prediletta, con un'integrità diversa. Ma non prima di aver portato a termine i miei obiettivi settimanali. L'esame d'arte mi aspetta!



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Fine capitolo.
Spero vi piaccia!
Baci da Carla!

Se non fosse per te- RivelazioniWhere stories live. Discover now