Russell Crowe

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"Siamo in cerca di attenzioni
spesso chi le trova finisce a fare i conti
con un amore psiche come Canova
se la fama ti ingoia fai sì che il nome tuo
ricordi sempre il presente anche dopo che tiri le cuoia!"

Mi fermo davanti al cancello dello Xavier Institute for gifted youngsters, mi da fastidio solo il nome ma Logan è la cosa che si avvicina di più ad una famiglia per me.
Resto un attimo ferma a guardare il cancello poi scendo e mi tolgo finalmente il casco.

Avanzo lentamente, una parte di me vuole avvicinarsi, l'altra mi dice di andarmene così mi siedo sulla moto, a pensare.
Prendo dallo zaino, attaccato alla moto, un pacchetto di cicche con l'accendino, non fumavo da due mesi, fumo solo quando mi sento inadeguata al momento.
Metto in bocca la sigaretta e poi avvicino l'accendino, con il pollice faccio partire la fiamma.

Sento il sapore dolce del fumo che riempie i polmoni e poi lo faccio fuoriuscire e continuo.
Finisco la prima, la seconda, la terza, la quarta... Via così fino a finire il pacchetto.

Finalmente mi avvicino al citofono e suono, rimetto le mani nel giubbotto "si?" Una ragazza ha risposto, muovo lo sguardo a destra e sinistra, poi rispondo "cerco Logan"
Con un piede sposto i sassi a terra, la ragazza rimane zittita per cinque secondi "e tu sei?"
Non voglio rispondere.

Cosa dico, sono sua figlia? Sono il suo clone? Nah che merda di frasi.
"Un'amica, mi ha detto di venire qua se mai avessi voluto"
La ragazza non risponde più, sento solo un Logan, segno di chi cerca una persona.
L'enorme cancello si apre, lasciandomi lo spazio per passare.

Salgo in moto e parto all'interno.
Mi fermo davanti alle enormi scale, la fontana e quell'enorme portone, così scendo e aspetto.
Una ragazza dai capelli castano scuro esce dall'enorme edificio con una felpa grigia, dei pantaloni da tuta bianchi e due pantofole rosa che mi davano il voltastomaco.

"Chi sei scusa?" La ragazza ha aperto finalmente la conversazione, se fosse stato per me avrei potuto aspettare il cupo mietitore che veniva a tagliarci la testa mentre il nostro sangue schizzava in ogni dove.

"Sono Laura e cerco Logan, è qui?" La ragazza, avrà avuto sui diciotto-diciannove anni, anche se più grande di me mosse le mani sul viso come quando le donne sono imbarazzate o stupite "si, si sta preparando adesso arriva, ma tu come lo conosci?"

Mi dava su i nervi, avrei preferito sventrarla e smembrarla la in quel momento, ma mi trattenni "sono molto legata a lui"
Mi girai verso la moto, sia per farle capire che non erano cazzi suoi e sia per togliere i guanti, presi il casco e all'interno misi i guanti.

Mi voltai verso la ragazza ma questa volta al suo fianco c'era Logan, lui fece cenno alla ragazza di stare tranquilla e tornare dentro.
Rimanemmo soli.
"Ho saputo dal Capitano Rogers che hai salvato molte persone" era come me lo ricordavo, camicia, jeans sgualciti e scarpe di pelle marrone.

L'odore di sigaro, amaro e potente mi arrivò d'impatto, poi parlai "si ma il problema sono le vite degli assassini, degli stupratori e tutti gli altri che ho preso"
Si mise a proprio agio coi gomiti sulla ringhiera e io mi appoggiai alla moto con le braccia conserte e i piedi incrociati.

Si passò la mano sulla barba incolta "che ci fai qui Laura?" Non sapevo la risposta.
Avrei potuto dire che non ho mai avuto una famiglia e ne voglio una, oppure che mi mancano degli amici.
No, no sarebbe da deficienti.
Così rimasi zitta a guardarlo negli occhi.
Lui non si mosse.

"È una Yamaha quella?" Con il mento indicò la mia moto.
"Si Yamaha YZF-R6, l'ho presa visto che al proprietario non serviva senza poterla guidare" guardai la moto e passai la mano sulla vernice grigia-scura opaca.

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