L'opera

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Nella gelida Russia, una vecchia signora dall'aspetto cordiale, girovagava nelle strade nascosta tra le pieghe del suo scialle di lana rossa, e spazzolandosi il vestito ricamato verde dalla neve che fioccava sull'asfalto.

A prima vista la si poteva scambiare per una semplice anziana immersa nei pensieri rivolti ai suoi lavori domestici, in realtà nella sua piccola casetta di campagna, una bambina solcata dalla fame intagliava un pezzo di legno, con le mani nodose tremanti.

La vecchia rientrava in casa, spalancando la porta e come al solito, stava trasportando un'ennesima ragazzina, ignara del suo triste destino.

La vecchia, dopo aver scagliato la piccola verso il muro, si trascinò verso l'altra e le piantò un coltello nella gamba, lo estrasse e con esso cominciò a tagliargle ogni parte del corpo.
Il sangue scendeva copiosamente e la vecchia posizionò un secchio sotto la gamba che pian piano stava scomparendo.
Nel frattempo unì i pezzi di carne in una pentola con dell'acqua messa a riscaldare.

Una volta finito, versò il sangue in un bicchiere. Ne bevve un po' e lo passò all'altra bambina, costringendola a bere ed in seguito a mangiare i pezzi.

A quello scenario rivoltante, la donna rideva fino a lacrimare.

Alla fine del pasto, diede alla bambina un pezzo di legno e iniziò a farla intagliare. Riprese il suo scialle e uscì nuovamente di casa alla ricerca di un'altra vittima, il suo sadico piano stava concludendosi.

La povera malcapitata subì lo stesso orribile destino, e ad opera conclusa, la vecchia pazza mangiò fino alle ossa l'ultima di una lunga serie di bambine e completò la sua opera in legno.

La poggiò sul camino e iniziò ad ammirarla, ad ammirare il suo piccolo ritratto di legno.

Poi iniziò a pensare di volerne fare altre, e per farne altre ci voleva nuova ispirazione.

E per avere nuova ispirazione, ci voleva una nuova bambina.

E un'altra.

E un'altra ancora.


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