24. Se ci sei, io sto bene

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La giornata trascorse rapidamente per Harry e, verso le quattro, si alzò dal proprio banco al foro e si avviò verso casa.

Passò davanti ai tanti venditori ambulanti, che affollavano la via principale di Napoli e vide una grande folla intorno ad una bancarella.

Il proprietario vendeva delle bambole meravigliose, talmente belle e realistiche, che perfino molti rispettabili uomini della politica napoletana erano fermi ad osservarle rapiti.

Nessuno, però, le comprava perché, da come aveva sentito dire da una matrona vicino a lui, il costo di ogni bambola si aggirava sui 150 sesterzi ( *circa 300 euro ).

Harry scosse la testa di fronte alla follia del prezzo che proponeva il commerciante, ma poi la vide...una bambola con i capelli color miele e due splendidi occhi azzurri dipinti finemente sul legno.

Il banchiere tentennò e poi, facendosi strada fra la calca, indicò al venditore la bambola che aveva scelto.

Harry pagò la cifra esorbitante e si allontanò con il suo acquisto avvolto in una elegante stoffa verde.

Giunto nei pressi della sua abitazione entrò dall'ingresso secondario per controllare lo stato dei lavori dell'ampliamento del nuovo giardino.

Soddisfatto dei progressi, entrò in casa e si imbatté in Berenice, che tornava dalla cucina.

" È stato buono, padrone, l'ho lavato e medicato...povero piccolo...deve averne passate tante e...non è giusto che le guardie di un carcere abusino così di un ragazzo solo perché è uno schiavo! " disse la donna arrabbiata.

" Dov'è adesso?" chiese Harry.

" È seduto da ore davanti alla porta d'ingresso ad aspettarti...non ha neppure mangiato, se non un pezzo di pane."

" Berenice, fai preparare la cena nella stanza che guarda sul mare e chiedi a Lucilio di portare parecchie pietanze...grazie".

La schiava sorrise dolcemente e se ne andò ad eseguire gli ordini.

Harry percorse i corridoi della villa e giunse all'altro ingresso, dove trovò Louis seduto per terra su un cuscino a fissare la porta.

Sentendo dei passi, lo schiavo si voltò e, quando lo vide, si alzò di scatto e si mise a correre, ma si fermò subito con una smorfia di dolore.

Il banchiere gli fu subito vicino e gli chiese:

" Cosa ti fa male?"

" Tutto, padrone...ma adesso che ci sei io starò bene..." sussurrò Louis guardandolo negli occhi.

" Adesso vado a lavarmi e poi stasera, io e te mangiamo insieme, va bene?" chiese Harry.

Lo schiavo annuì vigorosamente, non riuscendo a trattenere la gioia e seguì il padrone che si diresse alle terme.

Pompei ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora