8. Sorpresa pt 1

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Con il cinguettio degli uccelli fuori dalla finestra, mi sveglio dopo una notte piena di incubi. Stendo le braccia verso l'alto e sbadiglio sonoramente. Con gli occhi ancora chiusi mi gratto la testa senza accorgermi di essere fissato. Giro il viso di lato e vedo due occhi grandi azzurri intenti a squadrare ogni mia mossa. Ed ecco che tutti i miei problemi scivolano dalla mia mente.
< Buon giorno > dice Manuel con un sorriso sulle labbra. < Sei sempre cosi carino appena sveglio? > continua. Arrossisco di colpo, imbarazzato. Ieri non c'è stato verso di mandarlo a casa, diceva di essere troppo preoccupato di lasciarmi da solo, e per fortuna mia madre non ha detto niente.
Quando Manuel si è imposto di rimanere mi sono sentito così spensierato, e continuo ad esserlo tutt'ora. Allungo le mie braccia verso di lui e le stringo al suo collo. Invece lui, fa passare un braccio sulla mia schiena e scende giù, fino al mio sedere e con una pacca forte mi attira a sé. Adesso siamo praticamente attaccati, i nostri corpi premuti uno contro l'altro. La sua mano resta lì mentre con l'altra mi accarezza il viso e intreccia le sue gambe con le mie. Quelle labbra secche ma rosee, e come se mi chiamassero. Alzo la testa e poggio le labbra contro le sue. Sembra di essere in paradiso o forse è un angelo. Da piano, le nostre bocche cominciano a volersi sempre di più. Quando all'improvviso il suono della sveglia ci fa trasalire. A malavoglia mi stacco da lui e bruscamente la chiudo, sedendomi sul bordo del letto. Dio c'è scuola! Mi passo una mano sulla faccia ed ecco che i ricordi di ieri ritornano. E un brivido mi blocca. Ad un tratto le mani di Manuel mi passano sulle spalle e, alzando le mie, si intrecciano. < oggi niente scuola. Abbiamo cose più interessanti da fare > mi sussurra nell'orecchio con tono stuzzicante. Mi passa una mano sotto la maglietta e accarezza la mia pelle morbida. Intrufola anche l'altra e, contemporaneamente mi prende tutti e due i capezzoli, tirandoli e stimolandoli a suo piacimento.
Ad ogni gesto, scosse di eccitazione mi pervadono il corpo. Gli faccio togliere le meni e mi giro verso di lui, spingendolo contro il letto. Mi tolgo la maglietta e a quattro zampe mi metto su di lui. Con la bocca gli prendo i lati della sua maglietta e li alzo. Passo la lingua sulla scia di peli pubici chiarissimi. Salgo fino ai peli del petto per poi spostarmi ai suoi capezzoli. Le sua mani non stanno certo lì ferme; le fa scivolare sulla mia schiena fino ad arrivare al mio sedere, ma facendo fatica ad arrivarci. Con uno scatto delle gambe, mi spinge in avanti e vengo intrappolato nelle sue forti braccia. Rotala sul letto e mi ritrovo con lui sopra di me. Che stronzo, deve avere sempre lui il controllo della situazione. Senza accorgermene mi toglie i pantaloncini con i boxer, e spinge un dito dentro di me. Si piega verso il mio viso per baciarmi, con il suo dito ancora infilato nel mio buchetto, la sua erezione premuta sulla mia gamba. La sento pulsare e ingrandirsi e una voglia strazziante di averlo dentro di me si prende possesso del mio corpo. Lo faccio rialzare ed è costretto a togliere il suo dito mentre io gli abbasso i pantaloni e i boxer. Lo riprendo dalla schiena e lo faccio appoggiare a me con il suo membro puntato sul mio ano. Allargo di più le gambe invitandolo ad entrare. Ed ecco che senza farselo ripetere mi penetra con vigore. Sento la sua erezione entrare sempre più in fondo. Una sensazione di bruciore mi parte da dentro ed un grido esce fuori dalle mie labbra serrate. Prendo e stringo la coperta fra le mie mani con forza mentre ho ancora, ferma, la sua erezione dentro. Poi riparte cominciando con delle spinte leggere per farmi abituare a quella sensazione. E gradualmente aumenta la velocità, con i miei gemiti sempre più elevati. Non avrò mai abbastanza di lui.

***

<Sei proprio bello quando vieni>, dice ridendo e sdraiandosi accanto a me. <In che senso?>, assottiglio gli occhi. <Nulla, nulla> si sbriga a dire. A no, questo lo voglio sapere! <Ti do tre secondi per parlare> lo avverto, prima di far strisciare una mano sui suoi testicoli. <Uno...> comincio. <Due...> continuo. <Okay, va bene. Te lo dico> mi sposta la mano sul suo petto. <È solo che fai una faccia... non so come spiegarlo, ma è strana e sexy allo stesso tempo> oh. Distolgo lo sguardo dal suo, fissando un punto non preciso. <Andiamo! Sto scherzando> esordisce euforico saltandomi addosso. <Se fosse per me ti scoperei tutto il giorno!> continua. Mi passo un braccio sugli occhi. <Sei proprio scemo!> esclamo ridendo. <Sì così mi piaci... quando sorridi... sei perfetto...> dice tra un bacio e l'altro.
<Ho bisogno di una doccia> affermo, di punto in bianco. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: <La facciamo insieme?> Annuisco.
Scendo dal letto e li porgo una mano, che prende senza esitare.
Entriamo entrambi nella doccia, sotto il getto caldo dell'acqua. Prendo una spugna e ci aggiungo del bagnoschiuma. Mi giro verso di lui, e comincio a passargliela sul collo, che avrei tanto voluto prendere a morsi, sulle braccia e sul torace scolpito. Sposto la spugna nell'altra mano e con l'indice percorro i solchi fino ad arrivare giù. Riprendo la spugna nella mano destra, mi piego in ginocchio e comincio a passarlo sul membro. È difficilissimo resistere al proprio desiderio carnale. Mi rialzo e ci fissiamo uno negli occhi dell'altro. Mi prende la spugna dalla mani e comincia a passarmela sul collo. Mi volta e si avvicina con il suo corpo al mio, tanto da sentire la punta della sua erezione puntata al centro fra le mie natiche. A quando pare, ci sarà un secondo round.

***
<Hai impegni per stasera?> chiede mentre mi passa la tovaglia sui capelli. <Non credo, perché?> domando con tono curioso. <Bene, allora ti porterò in un posto> Uh, oddio. <Sarebbe?>, dico mentre torniamo in camera. <È un segreto> dichiara facendomi l'occhiolino. Recupera i suoi indumenti sparsi un po' dovunque. <Tornerò a prenderti verso le nove>
<Le nove? Così tardi?>
<Dev'essere tardi per dove ti voglio portare> questa cosa mi intriga.
Mi da un bacio veloce sulle labbra, dicendo ci vediamo più tardi.

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