Prologo

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Sono le due di notte quando sento le palpebre chiudersi sotto il peso della stanchezza. Sono settimane che non riesco a dormire e spero che almeno questa notte riesca a riposarmi per qualche ora. Non sono una ragazza che dorme molto, ma in quest'ultimo periodo non riesco nemmeno a dormire quelle quattro/cinque ore a notte: ho sempre la testa colma di pensieri, di preoccupazioni. Ma sta notte devo assolutamente dormire: sono allo stremo delle forze, non ho più energie e non riesco a fare tutto ciò che devo.

-Basta! Sei un poveraccio, sparisci da casa mia! -

Quando sento l'urlo di mia madre rimbombare per casa apro gli occhi di scatto. Ci metto pochi secondi per capire che è ubriaca, ormai sono in grado di capire dalla voce se ha bevuto o no. Sospiro rassegnata e mi rifugio sotto le coperte. Una parte di me vorrebbe andare in cucina e cercare di calmarla, ma sono troppo stanca per fare ciò. Mi sento un po' in colpa per come mi sto comportando, ma tanto cosa cambierebbe? Continuerebbe a sbraitare contro tutto e tutti come se non ci fosse un domani, come se noi fossimo un branco di imbecilli e lei il genio incompreso che riesce a fare tutto. Quando è in queste condizioni è inutile cercare di avere un dialogo con lei: è convinta di avere ragione, di essere nella parte del giusto anche se tutti noi sappiamo che in realtà è il contrario.

-Tanto te stai a casa mia perché ti fa comodo, tu non paghi nulla, guidi la mia macchina... -

Sbuffo sonoramente. La solita cantilena infinita. Basta. Non ne posso più di sentire tutte le sere la solita solfa, voglio dormire, voglio staccare la spina, voglio rilassarmi per qualche ora.

-Alza il culo dal mio letto e vattene da tua madre! Sparisci dalla mia vita! -

Urla, urla e urla. Sento gli occhi lucidi, vorrei piangere. Vorrei andare di la in sala e menarla fino a farla tacere, fino a non sentire più la sua fastidiosa voce. Mi sono rotta, sono arrivata al limite della mia sopportazione. Ma è possibile che cinque sere su sette facciano questo pietoso teatrino? Ma si divertono? È chiedere troppo trascorrere una serata normale? Guardare un film, chiaccherare tra di noi e andare a letto col sorriso? Non chiedo tanto...

Invece no, dovevo per forza nascere in una famiglia così schifosa. Che poi, non so se questo gruppo di persone si possa definire tale... Mio padre e mia madre si separarono quando io ero piccola e con lui non ho mia avuto nessun tipo di rapporto. Mio "padre", se così lo posso chiamare, non lo vedo e non lo sento da una vita: quelle poche volte in cui si fa vivo è perché gli serve il mio aiuto, poi sparisce nel nulla. Mia madre, invece, il più delle volte è ubriaca a dei livelli pietosi. Poche volte si comporta da madre, ma almeno in certe occasioni ci prova, anche se con scarso risultato. A dire il vero, il più delle volte finisce che le faccia io da madre, mentre lei fa la quattordicenne. Per completare il quadretto famigliare, non proprio alla Mulino Bianco, c'è il compagno di mia madre. Quest'ultimo è uomo insopportabile, arrogante e senza un soldo. Con lui non ho un buon rapporto, anche se negli anni ho imparato a farmelo andare a genio. Nonostante tutto va bene cosi, tanto non posso farci nulla.

Mi ridesto dai miei pensieri e mi accorgo che, finalmente, mia madre ha smesso di urlare. Si sarà addormentata. Finalmente posso dormire.




Posso io essere felice?Where stories live. Discover now