Rivolsi poi la mia attenzione all'interno della casa là dove tutto si stava svolgendo.

Vidi Gabriele fare ingresso e salutare gli altri Kelsea, poi Logan lo invitò cortesemente a sedergli accanto e detto questo lo vidi scambiarsi alcune occhiate con gli amici.

Il frastuono dello stereo acceso copriva il suono delle parole ma poi ad un tratto uno dei Kelsea dai capelli corti neri e gli occhi verdi abbassò il volume.

"No, Denis, perché? Lascia stare quella canzone!", protestò Logan.

"Basta mi sono stufato", lo apostrofò quello che doveva essere Denis spegnendo lo stereo di tutto punto.

Logan sbuffò, "Fa come ti pare, amico".

Gabriele a quel punto fece la sua domanda a Logan. "Come mai mi hai chiesto di venire con urgenza?".

Lui lanciò un'occhiata all'altro Kelsea seduto con le gambe poggiate al tavolino, non sapevo ancora come si chiamasse.

"Io e i miei amici volevamo festeggiare un po', così ho pensato che ti avrebbe fatto piacere partecipare", sghignazzò.

"Un po' di vino, un po' di musica...", completò Denis per Logan.

"Già...", proseguì l'altro accanto a quello che aveva parlato, "perché non portavi la tua ragazza? Ci scommetto che si sarebbe divertita anche lei!".

"Lei... lei aveva da fare con la sua famiglia per oggi, non è potuta venire".

Logan storse la bocca in un sorriso maligno. "Non fare caso a Bill, lui pensa sempre alle ragazze!", indicò quello al fianco di Denis. Era un Kelsea moro, i suoi capelli erano pettinati in una cresta terminante con un ciuffo sulla fronte. I suoi occhi erano neri e il viso minaccioso era lineato da un ghigno divertito. Portava un piercing al naso, un piccolo brillante scuro. Indossava dei pantaloni neri stretti e una canotta nera e rossa con dei polsini sulle braccia scoperte. Tra l'indice e il medio teneva una sigaretta alla quale ogni tanto si concedeva di dare un tiro.

L'altro invece era seduto di spalle alla finestra. Non lo vedevo, vedevo solo spuntare dal sotto il cappellino che indossava dei dreadlocks castano chiaro.

"Beh, in effetti...", cominciò Logan, "se ti ho chiamato un motivo c'è. Volevo...farti una proposta". concluse con un sorriso sghembo e furbesco.

Gabriele sembrava visibilmente agitato. Fissava spaesato Denis e Bill che si prendevano a pugni per gioco.

"Ehi, ehi, calma amico, ti danno fastidio loro?", gli chiese Logan indicando i suoi amici che sembravano aver voglia di scherzare tra loro alla grande. "E voi finitela di fare i cretini!", li apostrofò torvo. Tornò in seguito a concentrare l'attenzione su Gabriele.

"Sai, l'altro giorno mi chiedevo se... ti piacerebbe essere immortale". Sorrise.

Gabriele, al quale avevamo raccomandato di recitare e fingere di non sapere nulla assunse una vaga espressione stranita.

Bravissimo... così! Pensai soddisfatta.

"Okay, forse starai pensando che io farnetichi, ma in realtà... io avrei davvero molto da offrirti, sai? Guarda loro... sono così giovani da... duecento anni, trecento? Taylor ha quella faccia da circa novant'anni", concluse divertito.

Gabriele continuò a fingere di non capire.

"Ti starai chiedendo perché ti stia dicendo queste idiozie, in realtà è la pura verità Gabriele. Ho sempre pensato che tu potessi diventare uno di noi, uno della nostra cerchia. Ti ho sempre guardato da lontano... sei bello, ricco, le ragazze ti adorano, hai la faccia da bravo ragazzo, ma sotto la superficie so bene che desideri di più, e io, in questo momento ti sto offrendo l'immortalità, non è magnifico?".

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