Capitolo 8

59 1 0
                                    

Continuo a fissarlo mentre si allontana sempre di più,con la sua auto rossa e il suo smoking bianco fluorescente.
Appena non lo vedo più,distolgo lo sguardo e vado davanti la porta di casa,ma prima di aprire guardo l'ora:le dieci.
È molto più presto di quanto mi aspettassi.Penso anche che se sarei rincasata così presto,Iris essendo sveglia mi avrebbe riempita di domande,perciò decido che è un buon motivo per passare al bar per un caffè.
Ne ordino uno piccolo con poco zucchero e mi siedo a un tavolino attaccato alla finestra.Mentre lo bevo con calma,entra dalla porta una ragazza un po' in carne che a quanto pare ha da poco smesso di piangere e dall'accento sono sicura che è del nord.Guardo meglio: Cassandra.

"Cassandra" dico agitando la mano. "Ciao!"
"Oh,ciao cara." Risponde sistemandosi il trucco ancora sbavato. "non mi aspettavo di trovarti qui.Linda,giusto?"
"Si,esatto!"
Mi chiede come ci stiamo trovando io e Iris in questa nuova situazione familiare e cerca il più possibile di fare finta di niente dei suoi occhi ancora pieni di lacrime,ma non resisto alla curiosità.
"Scusa se mi intrometto,ma...cosa succede?Stai bene?"
"Si...è solo che..." scoppia in un mare di lacrime e cerco in tutti i modi di tranquillizzarla,ma continua a singhiozzare rumorosamente e ad attirare l'attenzione dei clienti.
"Quel cretino" comincia "quel...non so neanche come definirlo.È un mostro.Dovevo dare ascolto agli altri,dovevo farlo soffrire io,IO.Un momento prima dice di amarmi e...un momento dopo esce già con un altra ragazza!"
Non so nulla di questo ragazzo,né il suo nome e né se aveva motivi validi per scaricarla,ma a quanto pare ci è rimasta davvero male.

"Io gli ho dato tutto...TUTTO,anche se non avevo niente.E non appena abbasso la guardia lui cosa fa?COSA FA?Va a fare il simpatico con altre ragazze!"
Cerco di calmarla e gli ricordo che siamo in pubblico,ma solo dopo essersi sfogata un altro po' mett freno alle lacrime.
"Mi dispiace di averti fatto fare una figuraccia nel bar." sussurra dispiaciuta mentre usciamo.
"Ma no,tranquilla.Comunque stai certa che quel ragazzo si meriterebbe una bella lezione.Nessun uomo ha il diritto di trattare così una ragazza vulnerabile.Fossi in te mi rimetterei in sesto e non caccerei neanche una lacrima per quel verme."
Sembra molto sollevata dalle mie parole.Ci salutiamo con un abbraccio e io mi incammino verso casa prima che cominciasse a fare più freddo.
Non capisco perché al mondo c'è ancora gente che si diverte a far soffrire le persone;dovrebbero estinguersi.
Quando entro in casa,trovo un inaspettato silenzio di tomba.Mi guardo in torno e subito dopo trovo Luca addormentato sul divano abbracciato ad Iris.Mi fermo ad ammirarli qualche secondo e scatto anche una foto,poi prendo Iris stando attenta a non svegliare mio fratello e la porto su nel suo letto.
Stavo per andare a dormire anche io,quando decido di andare a svegliare mio fratello per mandarlo in camera sua.
"Luca..Svegliati!"
Si stropiccia gli occhi e si guarda intorno,come se non trova qualcuno o qualcosa,poi mi ricordo.
"Non preoccuparti,l'ho messa a letto.Eravate così carini e...non ho resistito a scattarvi una foto!" Gliela mostro soddisfatta.
"Beh" ripose compiaciuto "almeno sono venuto bene."
Adoro il modo in cui mi fa ridere di gusto,e lui adora farmi ridere di gusto.Non potrei avere un fratello migliore.
Quando mi infilo sotto le coperte,i pensieri di quella sera mi assalgono:
Si era divertito?Cosa penserà di me?Le ero simpatica?Quel 'spero che potremo rivederci' era inteso fra amici o voleva qualcosa di più?
Non riesco a chiudere occhio e rimango a farmi continue domande in preda all'ansia.Mi addormento a tarda notte con ancora tutte quelle paure in testa,sognandole anche.

Nella mattina porto Iris presto a scuola,poi prendo appuntamento con Ben per fare colazione insieme al bar.Mentre lo aspetto fuori dal locale,resto a guardare le vetrine piene di dolciumi e per poco non svengo dalla fame.
"Affamata?Meglio andare dentro,non si sa mai che ti venga in mente di assaggiare il vetro." commenta Ben arrivando di soppiatto alle mie spalle.
"Finalmente,il mio stomaco protesta."
Io ordino con caffè lungo,lui un cappuccino.Parliamo di tante cose,come le nostre teorie su come si dovrebbe mangiare una mela,ma di ieri sera non accenna nulla.Si sarà già dimenticato di quello che è successo tra noi?Il battibecco,le carezze,il suo tenero saluto che mi è rimasto impresso,non posso restare indifferente.
"Ben,possiamo parlare?"
Sto per cominciare,sto per chiedergli spiegazioni sulla serata di ieri,ma improvvisamente il mio telefono si mette a squillare :è la maestra Monica.Mi comunica che Iris ha la febbre,mi chiede di poterla venire a prendere perché è davvero uno straccio.
"Chi era?" si impiccia Ben quando riaggancio.
"Era la scuola.Mia figlia non sta bene,devo andare a prenderla.Arriverò con qualche minuto di ritardo,informa tuo padre."
Non gli lascio il tempo di rispondere che corro subito in macchina e guido velocemente fino all'asilo.Quando entro,Iris è già perfettamente imbacuccata per uscire,con il cappello che gli arriva alla metà dei piccoli occhi a mandorla e la sciarpa che quasi la soffoca.
"Domani starai meglio,vedrai." rassicura la maestra.
"Scusate,ero in giro.Povera piccola,andiamo a casa."
Quando saliamo in macchina,mi rendo conto di non avere nessun posto dove lasciarla mentre siamo tutti a lavoro,perciò sono costretta a ricorrere all'unica persona disponibile.

Io:Ciao Angy,posso chiederti un grosso favore?
Angy:certo!
Io:Iris ha la febbre,puoi tenerla finché non finisco il turno al ristorante?
Angy:Puoi contarci!Sono a casa,portala quando vuoi.

"Tesoro" mi rivolgo a lei mentre cambio strada per andare dalla mia migliore amica "oggi starai con la zia Angelica finché la mamma non tornerà da lavoro,d'accordo?"
Annuisce lentamente.Qualche minuto dopo ci ritroviamo sotto casa sua.
"..e questa è la lista delle cose che non deve assolutamente fare." mi rivolgo ad Angelica mostrandogli la mia lista,conoscendola abbastanza bene da poter affermare che farà di testa sua.
"A cosa serve una serie di cose proibite se siamo tutte persone libere?"
Evito di rispondergli,mi raccomando per l'ultima volta e vado a lavoro il più veloce possibile,sperando che non ci sia ancora bisogno di me dato il ritardo.

My daughter's smileDonde viven las historias. Descúbrelo ahora