"Smettila di dire cazzate e andiamo a letto. Lo compri domani quello stupido libro, ti accompagno io stesso in libreria... ti ci porto anche in braccio, ma smettila." cercò di convincerla lui.

"No no no... tu non capisci. È vitale che lo abbia adesso." disse Francesca disperata e sull'orlo delle lacrime.
"Porca puttana, Francesca, è solo un dannato libro. Oggi non puoi averlo."
"Non è solo un libro, e giuro che troverò quel libro, dovessi girare tutta la città per tutta la notte." fu l'affermazione di Francesca mentre indietreggiava verso la porta e si preparava alla fuga.
"E io ti giuro che col cazzo che ti lascio uscire di notte per cercare l'impossibile, dovvessi legarti ad una sedia e fare la guardia fino a domani. " ribatté Marco, mentre camminava in direzione della ragazza e preparandosi all'inseguimento.

Già la situazione era parecchio assurda, ma il tutto peggiorò quando Francesca, per distrarre Marco e riuscire a fuggire, pensò bene di lanciare il libro che aveva mostrato prima a Marco e che non aveva ancora lasciato.

Il risultato fu che Marco ricevette dritto in faccia un malloppo di quasi 500 pagine... e la cosa sbalorditiva era che Francesca aveva sempre avuto una pessima mira, invece quella volta aveva centrato in pieno il bersaglio.

Penserete che quello sia stato il momento in cui Francesca aveva toccato il fondo... invece no, perché subito dopo il lancio Francesca stava per correre via, ma non appena aveva sentito il tonfo dovuto all'impatto del libro con la faccia di Marco e, successivamente, quello dell'impatto del libro con il suolo, Francesca si era voltata e, dopo un attimo di sgomento (con tanto di mani portate a coprirsi la bocca), era corsa in soccorso del suo amato.... libro.

Marco guardava incredulo la sua ragazza che accarezzava il tomo e gli chiedeva scusa mentre a lui sanguinava il naso.
Indignato, prese quel libro dalle mani della ragazza e lo gettò via, poi fu la volta di Francesca, che venne presa e caricata in spalla come un sacco di patate e portata in camera da letto.

La ragazza, preoccupata per il povero libro abbandonato, continuava a tentare la fuga ma Marco la bloccò sul letto.

Una volta faccia a faccia, la ragazza si rese conto di quello che era appena successo e cercò di abbracciare Marco.
L'abbraccio le fu negato, e guardò, inerme, il suo ragazzo che lasciava la camera e chiudeva la porta, poi la serratura che scattava e infine il silenzio.

Passarono entrambi una notte di merda.
Dopo anni era la prima volta che non dormivano insieme.
Marco, sul divano, pensò tutta la notte a come aiutare la sua amata.
Francesca, seduta sul tappeto, era invasa dai sensi di colpa per il suo comportamento ed era arrabbiata con se stessa per essere in balìa di quella che riteneva una debolezza: la dipendenza.

Francesca era sempre stata una ragazza indipendente, amava avere il pieno controllo di sé, del proprio corpo e della situazione. Non amava dipendere da qualcuno o qualcosa.

Fumava, ma non aveva il vizio.
Beveva, se ne aveva voglia e fino a quando riteneva opportuno.
Aveva perfino fatto uso di droghe, ma non ne era mai stata assuefatta.

Con i libri, invece, non era assolutamente in grado di controllarsi, e odiava rendersi conto di essere diventata come quelle persone che tanto disprezzava per l'assoluta incapacità di divertirsi senza sballarsi in qualche modo.

Quella nottata, fatta di riflessioni, servì ad entrambi per capire che era il momento di fare qualcosa.

Quando, il mattino dopo, Marco aprì la porta della camera da letto, era pronto a fare il classico discorso del tipo "hai un problema, il primo passo è ammetterlo, il secondo è farti aiutare", ma quello che vide lo lasciò a bocca aperta.
Francesca aveva iniziato a svuotare la piccola libreria che avevano in camera da letto e aveva sistemato tutti i libri sul pavimento.

Love bugsWhere stories live. Discover now