One Shot

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<<Tocca a te...>> biascicai, scuotendo il braccio di Mickey.
Yevgeny stava piangendo... ancora.
<<Questo bambino mi farà impazzire>> protestò Mickey, senza alzarsi.
Yev urlò più forte.
<<Mick... avanti...>> questa volta lo scossi più forte.
<<Sì... vado>>
Sentii che si alzava dal letto continuando a protestare sottovoce e maledicendo Yev che urlava come una gallina sgozzata.
Mi voltai verso la culla, che era nella nostra stanza, e guardai il mio ragazzo prendere il nostro bambino fra le braccia.
Okay, no, non era proprio nostro, d'accordo, ma Svetlana l'aveva lasciato a noi quella settimana ed era come un figlio per me.
Ogni tanto mi piaceva pensare che fosse davvero nostro figlio, come se Mick non avesse sposato Svetlana, come se non fosse il figlio che aveva fatto con una puttana russa.
Sì, Svetlana era simpatica, alla fine, ma era pur sempre la prostituta che Mick era stato costretto a sposare.
Mi venne quasi da ridere guardando Mickey: aveva preso Yev fra le braccia e lo stava cullando mentre cantava chissà quale canzone, stonando tutte le note.
Quando Yev si calmò, lui lo posò delicatamente di nuovo nella culla e tornò a letto, dove lo aspettai aprendo le braccia. Mick si strinse a me, sotto le lenzuola.
<<Buona notte>> mormorò, già mezzo addormentato.
<<Buona notte, Mick>> risposi.

Mi alzai per primo e guardai nella culla di Yev: era già sveglio e stava ridacchiando guardando i pupazzetti appesi sulla sua culla.
<<Ciao Yev, ti va di fare colazione?>> gli bisbigliai, accarezzandogli una guancia paffuta. Lui rise ancora e lo presi in braccio. Lo feci giocare un po' con la mia mano mentre aspettavo che il latte che Svetlana aveva lasciato nel frigo si scaldasse.

Sentivo che c'era qualcosa che non andava.

Cercai di non farci caso e iniziai a giocare con Yev, ritraendo la mano prima che lui potesse prenderla.
Iniziai a ridacchiare guardandolo mentre con le manine paffute cercava di afferrare la mia.
Gli schioccai un bacio sulla guancia morbida e presi il suo latte dal bollitore, sedendomi e facendolo mangiare.
Proprio mentre ero nella fase "mamma-Ian", Mickey si alzò e venne a salutarmi con un bacio.
<<Buon giorno...>> mormorò, ancora assonnato.
<<Buon giorno a te, dormiglione>> risposi in un sorriso, alzandomi e raggiungendolo per un altro bacio.
Yev era concentratissimo sul biberon e non fece minimamente caso al fatto che stavo mordicchiando il labbro inferiore di Mick.
<<Cazzo, Gallagher, non puoi farmi eccitare di primo mattino con un cazzo di morso>>.
Io feci spallucce: <<Ognuno ha le sue qualità... questa è la mia>> risposi, dandogli un altro piccolo morso.
Quando Mickey passò accanto a me, non riuscì ad evitare di lasciarmi uno schiaffo sul sedere e una strizzatina.
<<Questo sì che è un buon giorno>> commentai ridendo mentre lui armeggiava con la macchinetta del caffè.
<<Dopo ti darò il buon giorno per bene>> rispose, senza guardarmi. Riuscivo a sentire la malizia nella sua voce e sorrisi fra me e me, già pensando a come mi avrebbe dato il buon giorno.
Mi avvicinai a lui, che stava ancora litigando con quell'aggeggio, e gli lasciai un bacio sul collo, poggiandovi le labbra e succhiando leggermente. Quando mi scostai, gli avevo lasciato un piccolo segno rosso.
Mick si girò e mi prese il viso fra le mani, posando le labbra sulle mie e non esitando nemmeno un secondo prima di farsi strada con la lingua nella mia bocca.
Yev si lamentò un po', stretto com'era fra noi, e ci allontanammo ridacchiando insieme.

Continuavo a pensare che ci fosse qualcosa di strano.

<<Allora, cosa ti va di fare oggi?>> chiese Mick con un tono insolitamente dolce.
<<Mmm, non saprei. Ti va di fare un bel round a letto?>> proposi mentre andavo in camera per poggiare Yev, che intanto si era addormentato di nuovo, nella culla.
Non appena uscii dalla stanza, mi ritrovai Mick davanti.
<<Ci sto>> rispose e, senza darmi il tempo di dire nulla, incollò la bocca alla mia, sbattendomi al muro e mettendo le mani sotto la mia maglia.
Le mie mani andarono dirette alla cintura dei suoi pantaloni, che slacciai. Lui calciò via i jeans appena tolti. Mi sfilò la maglietta ed iniziò a baciarmi il collo, scendendo sul petto e leccandomi i capezzoli.
Non riuscii ad evitare di gemere stringendogli i capelli, mentre con l'altra mano armeggiava con la mia cintura.
Si inginocchiò e sentii un nodo allo stomaco mentre lui mi stuzzicava senza davvero fare ciò che desideravo.
<<Mickey...>> dissi in un sospiro. Lui allora si avvicinò di più e finalmente sentii il suo calore. Presi un profondo respiro e lentamente mi lasciai andare a quel piacere, prendendo la testa di Mickey fra le mani.
Senza alcun preavviso, si alzò in piedi lasciandomi "al freddo", ed io emisi un piccolo gemito di frustrazione.
<<Shhh...>> disse Mickey, avvicinandosi a me e facendo toccare le nostre erezioni... cosa che mi fece tremare d'eccitazione.
Cercai di spingerlo di nuovo giù, per farmi dare quello che volevo.
<<No, no>> disse Mickey, malizioso <<Non vorrai concludere subito?>> e così mi stuzzicò, toccandomi, muovendosi contro di me e facendomi ansimare contro il suo collo.
Decisi che non doveva essere l'unico a divertirsi...
Lo costrinsi ad allontanarsi di qualche centimetro, misi in bocca due dita ed iniziai a stimolarlo con movimenti piccoli e veloci.
<<Cristo, Gallagher>> imprecò con il fiato corto. Avevo preso il controllo ora.
Lo feci voltare e appoggiare al muro, dandomi le spalle, quindi smisi di stimolarlo con le dita e mi intromisi in lui piano.
Mickey si lasciò sfuggire un piccolo lamento e si appoggiò con i gomiti al muro, divaricando un po' le gambe e spingendosi verso di me, senza smettere di gemere e ansimare.
Lo presi per i fianchi e mi mossi con forza in lui, fino a venire con un'ultima spinta lasciandomi andare al piacere, chiudendo gli occhi e rilassandomi completamente. Mickey venne pochi secondi dopo.

Continuava ad esserci qualcosa di strano.
Perfino quella scopata era stata strana.

Mickey si girò verso di me e mi baciò, dicendomi una cosa che mi lasciò molto stranito.

<<Ti amo>> mi disse.

Non che io non lo amassi.
Non che mi dispiacesse che me l'avesse detto.
Era solo che... noi non eravamo così.
Noi eravamo incasinati, folli, non avevamo un momento di pace, i nostri momenti insieme erano anche dolci, ma non ci eravamo mai detti "ti amo", era sempre stato implicito, sempre troppo dolce e significativo per essere pronunciato dalla bocca di uno di noi due.

Ecco cos'era che non andava: la dolcezza.

Dolcezza.

Sentii una voce nella mia testa che diceva chissà cosa.

Un momento, dov'era finito Mickey? Mi voltai e scorsi solo una parete bianca di fronte a me.
Mi accorsi di essere steso e di avere un lenzuolo addosso.

<<Ricordi cos'hai sognato, Ian?>>
<<Mi ascolti, non so cosa ci faccio qui, non so perché lei mi chiede di un sogno se non stavo dormendo! Dove mi ha portato? Mi ha colpito mentre ero in casa per poi portarmi qui, vero? Lei mi ha rapito!>>
<<Ian, calmati, non sei stato sequestrato. Partiamo da qualcosa di più semplice: sai dove ti trovi?>>
<<No. Prima ero a casa di Mickey. Ora lei mi ha portato qui>>.
<<Sei in ospedale, Ian, a causa del tuo bipolarismo. Sei qui da una settimana>>.
<<Lei sta mentendo! Dov'è Mickey? Si starà di certo preoccupando a morte. Mi porti da lui, subito!>>
<<Ian... è stato Mickey a portarti qui>>.
<<Non le credo! Come mi spiega il fatto che poco fa mi trovavo a casa sua?>>
Il dottore sospirò.
<<Ian, stavi sognando. Quando dormi, fai sogni molto vividi e pensi che corrispondano alla realtà. Stai vivendo una vita costruita da te, ma non è reale. Se vuoi tornare alla normalità, devi prendere i tuoi farmaci>>.
La sua voce era tranquilla, ma le sue parole erano ferme.
Quali farmaci? Io non ero bipolare. Dovevo tornare da Mickey.
Dovevo andarmene.
Dovevo scappare.

<<Sedatelo!>> disse una voce ovattata in sottofondo.

Finalmente.

Ero di nuovo a casa di Mickey.

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Nota:
Salve a tutti! Sono tornata con questa nuova fanfiction :)
Non sono molto soddisfatta in verità, ma spero che voi lettori lo sarete ^-^
È che ho visto le foto delle scene tagliate dalla 5x03 e ho sentito la profonda necessità di scrivere qualcosa ahahah :')
Lasciate un commento, se vi va, e magari una stellina ★
Un bacione ♥

Sogni || GallavichWhere stories live. Discover now