Capitolo 6

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L'aereo rulla. E tutto scompare attorno a me.

Mi incanto ad osservare il paesaggio fuori dal finestrino, dimentica anche della presenza di Alexander vicino a me.

Un sorriso si dipinge sul mio volto e mi volto di scatto, non volendo che Alex noti la mia felicità prorompente.

Mi agito sul sedile, sporgendomi verso l'oblò, gli occhi sgranati e l'eccitazione che scorre nelle mie vene.

Non credo di essere mai stata più felice di così.

Ho volato solo una volta nella mia vita e ho subito percepito un amore indissolubile verso questo mezzo di trasporto.

Non mi curo minimamente di ciò che avviene attorno al mio corpo, troppo intenta a catturare ogni magico momento per prestare attenzione ad altro.

I miei pensieri, le mie preoccupazioni, la mia costante ansia svanisce in un turbine di adrenalina e brivido di anticipazione.

E quando il jet comincia la fase di decollo, non posso trattenere un urletto di felicità che spezza il silenzio pesante.

Mi sento toccare sulla spalla, ma non voglio distogliere lo sguardo dal finestrino, quindi ignoro chiunque mi stia importunando.

Questa persona, però, non comprendere e continua a scuotermi, sempre con più vigore.

"Santo cielo! Finiscila!"

Mi volto di scatto, una vaga fiamma di ira che arde nei miei occhi spalancati.

Il volto stupendo di Alex mi scombussola un po', e un lieve ansito varca le soglie delle mie labbra.

"Hai paura di volare?"

La sua domanda mi giunge ovattata, un po' per il rumore prodotto dal jet e un po' per la coltre di pensieri poco casti.

Indurisco lo sguardo, incredula che possa essere così ottuso.

"No, sono solo eccitata, è solo la seconda volta che mi ritrovo su un aereo."

Di colpo, la tensione sul suo viso si attenua e un'ombra di sorriso aleggia, e troppo tardi mi rendo conto dell'infelice scelta di parole. Tento di distogliere lo sguardo, invano. I suoi occhi mi soggiogano.

Intensi. Torbidi. Profondi.

Parlano di sesso. Ispirano passione. Emettono lussuria.

Non posso rompere il contatto visivo. E non voglio.

Mi immergo nella profondità di quelle pozze liquide. Inalo brevemente, sentendo bruciare i polmoni.

Ardo. La cupidigia aleggia nell'aria, ma nessuno si accinge a fare nulla, troppo persi nell'altro per poter agire.

Anche il rumore persistente di sottofondo viene inghiottito dal legame che, puntualmente, viene a instaurarsi tra i nostri corpi.

Anche questa volta, è un rumore più forte e fastidioso a rovinare l'atmosfera.

Stordita, non mi accorgo della presenza di un'altra persona, finché questa non mi strappa dai miei pensieri.

"Desidera qualcosa, signora?"

"Hmm... Un bicchiere d'acqua, grazie."

Farfuglio, addolcendo la frase con un sorriso riconoscente.

Il ragazzo se ne va, ma non prima di aver ricambiato il mio sorriso, ispirandomi subito simpatia.

"Sono felice di poter condividere questo momento assieme, allora."

La voce bassa e roca di Alex mi spinge a voltarmi verso di lui.

Fatal bondWhere stories live. Discover now