CAPITOLO 8

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Si affrettarono cercando di arrivare alla stanza prima che Michael potesse uscire di senno. Emily, Alex e Jeremy arrivarono di fretta e furia, e si avvicinarono cautamente alla stanza. Aprirono la porta e finalmente si decisero ad entrare.
"Eccola qui, Michael. Ora possiamo parlare" disse Alex rivolgendosi al suo capo.
"Portala qui insieme a te" replicò Michael. Alex obbedì all'ordine, prese Emily per un braccio e se la strinse a sé per poi trascinarla verso l'uomo. Jeremy però continuava a inseguirli in ogni angolo del covo, e questo a Michael dava molto fastidio.
"Quel ragazzo non se ne può stare in camera per conto suo?" chiese sbuffando Michael indicando Jeremy.
"No, non può. Ovunque vado io, viene anche lui" replicò la ragazza quasi cercando di difenderlo.
Michael non fece neanche caso alle parole di Emily, non gli importava niente. Quella ragazza gli ricordava qualcosa, forse qualcuno, che è stato importante nella sua vita o a cui comunque era molto legato. Anche se ormai nei suoi ricordi ritrovava solo dolore e vendetta, un cuore marcito dalla sofferenza di qualcuno che non meritava quella vita, soffocata dai sensi di colpa.
Chiese impazientemente a Emily tutto ciò che sapeva di quel diario senza identità, e alla ragazza riaffiorarono subito i ricordi di quell'incubo atroce che la perseguitava da quasi cinque anni, quell'incubo che non si dimentica con facilità, che si intrufola nella tua testa per poi decidere di non uscirne più.
Era molto curiosa di sapere cosa potesse avere a che fare con Michael e con il resto della squadra, pensava che avvicinandosi a loro, sarebbe riuscita a farsi aiutare e soprattutto ad arrivare alla verità, e si fece coraggio.
"Cosa vuoi sapere di quel dannato diario?" chiese lei.
Immediatamente, Michael le rispose senza giri di parole "Forse io sono la persona giusta per te. Forse posso aiutarti a capire la verità"
"Davvero?" Emily aveva un'aria talmente allegra e speranzosa, che nel guardare il viso di Michael si incupì nel giro di due secondi. Emily non si fidava di Michael, sapeva che c'era qualcosa di nascosto nella sua vera identità, ma nonostante ciò, aveva troppa curiosità di sapere, e si decise ad andare avanti.
"Cosa puoi dirmi riguardo a quel diario?" provò a chiedergli dopo un lungo respiro di coraggio.
"Forse tu non lo sai, ma quel diario potrebbe collegarsi alla scomparsa di tuo padre"
"Cosa ne sai tu di mio padre?"
"So molto più di quanto tu credi, ragazzina. Io ho conosciuto tuo padre molto anni fa, abbiamo lavorato insieme tutta la vita per cercare di salvare questa città"
Gli occhi di Emily si incupirono. Non riusciva a spiegarsi il motivo per il quale Michael sarebbe riuscito a conoscere suo padre, ma soprattutto, conosceva la sua storia, e forse poteva aiutarla anche a ricordare meglio quella tragica notte.
"Devi dirmi tutto quello che sai Michael ti prego, ho bisogno di sapere!" il corpo della ragazza era talmente debole che per poco non sveniva.
"Se vuoi posso raccontarti tutto quello che è successo. Ma ti avverto che la cosa non ti piacerà affatto"
Emily alzò le spalle e le riabbassò velocemente, fece un lieve respiro profondo e alzò il capo verso di lui. "Sono pronta. Ti ascolto"
"Molto bene. Cominciamo dal fatto che tuo padre ed io eravamo quasi come fratelli. Ci scambiavamo infiniti segreti durante gli anni di lavoro che sembravano non finire mai"
"Come hai conosciuto mio padre?"
"Lui apparteneva a una dinastia molto più ampia della nostra, aveva capacità più grandi, più forti ed era il più intelligente del gruppo. La prima volta che lo incontrai, fu esattamente qui, in questa stanza" si girò intorno per poter osservare meglio l'immensa biblioteca che circondava l'intere pareti.
"Mi stai dicendo che mio padre era una luna blu?"
"Esattamente Emily. Lui però non era come gli altri, lui era diverso. Era sempre pronto a tutto pur di proteggere qualcosa di molto grande ed importante per lui. TU."
"IO?"
"Si. Quando nacqui tu, il mondo per lui era diventato una sorta di inferno inglese. Tutto ciò che vedeva, per lui era pericoloso. Finché non cominciò a scrivere un diario. Quel diario"
"Quel diario apparteneva a mio padre?"
"Esattamente" Michael si girò per guardare gli occhi di Emily che lo stavano osservando con interesse e paura allo stesso tempo. La ragazza capì che si trattava dello stesso diario e a quel punto non si lasciò sfuggire la fine della storia.
"E dopo che cosa è successo?"
"La sua vita ormai era abbandonata solo a quell'ammasso di carta infernale. Ogni cosa che scopriva, ogni invenzione che trovava, la racchiudeva in mezzo a quelle pagine. Nessuno sapeva mai cosa avesse scritto là dentro. In particolare, si fissò per anni in cerca di una giusta arma che potesse sconfiggere la forza demoniaca per sempre"
"E l'ha trovata?" chiese la ragazza comportandosi quasi come una bambina piccola che vuole sapere il lieto fine di una favola.
"Si, la trovò. La spada di cristallo. Un'arma indistruttibile capace di distruggere un'anima posseduta dal demone"
"Allora con quella forse riusciremo a salvare Emily!" urlò Alex con voce stridula verso Michael.
"Non è una cosa sicura Alex. Potrebbe essere pericoloso"
"Lasciare il demone nel corpo di Emily è pericoloso! Bisogna agire subito!"
"No Alex! Non sappiamo ancora dove è situata la spada. Il padre di Emily la nascose prima della sua morte in modo che i demoni non potessero riuscire a trovarla. Non ho idea di dove possa essere! Per farlo avremo bisogno del diario, lì ci sarà scritto si sicuro qualcosa!" concluse infine Michael.
Alex si voltò di scatto verso Emily per poterle chiedere dove fosse finito il diario, ma non fece neanche in tempo che subito la ragazza si coprì la bocca con il palmo della mano e si mise ad urlare a squarciagola come una pazza "Oh no! Il diario!" e immediatamente si ricordò di averlo dimenticato al pub l'ultima volta che ci mise piede.

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