The end

2.9K 177 161
                                    


Erano ormai passati quasi cinque mesi da quando in un pomeriggio come tanti due ragazzi qualunque avevano visto incrociarsi le proprie vite.

Un incontro apparentemente casuale aveva in realtà stravolto le esistenze dei due giovani.

Nulla era più come prima perché l'amore, quando arriva, è come un uragano che, col suo turbinare, stravolge tutto quello che trova lungo il suo percorso, senza guardare in faccia nessuno.

Adriano ed Alessandro, travolti da questa misteriosa forza, erano cambiati tanto in quei mesi, avevano imparato a conoscersi e ad amarsi come forse non avevano mai fatto prima. Entrambi erano maturati, stavano costruendo il loro futuro giorno per giorno con una sola consapevolezza; ogni gioia, ogni difficoltà, ogni momento di cedimento lo avrebbero affrontato assieme.

A cambiare però erano state le loro vite nella loro semplicità. Alessandro si era praticamente trasferito a casa del suo compagno. Quella casa che dal suo ingresso aveva cominciato a rifiorire, aveva preso vita. Erano finalmente apparse le tende, di un arancione brillante in tinta con la nuova tappezzeria del divano, sui mobili c'erano piccoli oggetti che parlavano della loro quotidianità ed alle pareti erano appese tante foto che raccontavano la loro storia d'amore. La prima di queste era stata scattata proprio la sera del Gay Pride quando i due ragazzi si erano trovati soli e innamorati a mostrarsi senza limiti le promesse del loro amore.

E proprio al Gay Pride Alessandro doveva il riavvicinamento a sua sorella. Da quando Silvia aveva incontrato gli occhi di Dalila i suoi pregiudizi sull'omosessualità avevano perso vigore e consistenza. Anche lei aveva imparato che l'amore non è giusto o sbagliato, che l'amore non ha sesso, non ha colore, l'amore è solo amore.

Da quel momento aveva chiesto scusa ad Alessandro ogni giorno, si era pentita delle orribili parole che gli aveva riservato per anni ed anni ed aveva cercato di ricucire un rapporto che proprio lei aveva ridotto in brandelli.

Adriano era felice nel vedere il suo amante sereno ed era ancora più felice quando ogni mattina si rendeva conto che averlo al suo fianco non era solamente un sogno. Spesso lo guardava dormire, cercava il suo profumo in giro per casa e non smetteva di ringraziare il cielo per averlo messo sul suo cammino. Quel ragazzino, come continuava a chiamarlo affettuosamente, gli aveva stravolto l'esistenza in un modo che nemmeno avrebbe potuto immaginare fino a qualche mese prima. Si era imposto prepotentemente nella sua vita ma era entrato in punta di piedi nel suo cuore con la leggiadria che lo contraddistingueva. La sua vita grigia era diventata un arcobaleno di colori, non si riconosceva più e non riconosceva più nemmeno la sua casa, adesso questa emanava calore, era diventato il loro nido ed Adriano non poteva esserne più entusiasta.


Erano in fondo rimasti i ragazzi di sempre, amavano le piccole e semplici cose di ogni giorno come cenare abbracciati sul divano, andare al cinema o passeggiare mano nella mano ma, a dirla tutta, la cosa che amavano di più erano le loro litigate perché finivano sempre per fare la pace facendo l'amore. E, in quel caso, non era una semplice dimostrazione d'amore, di passione, di desiderio, era un silenzioso chiedersi scusa, un promettersi dedizione, era venerare l'altro in tutto e per tutto.

E i due ragazzi litigavano davvero molto spesso, ogni sciocchezza li portava a punzecchiarsi e l'orgoglio gli impediva di fermarsi in tempo prima di valicare il limite. D'altronde nonostante l'amore folle ad unirli continuavano ad essere completamente diversi e, alcune volte, trovare un punto d'incontro sembrava impossibile. Di norma i loro litigi duravano dai 5 ai 10 minuti, fin quando uno dei due, incapace di resistere all'assenza dell'altro chiedeva scusa.

Così diversi così uguali  (The Wattpad Writers Games)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora