1. Gli opposti si attraggono?

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-Questo dev'essere il radiatore!-  disse Alessandro asciugandosi la fronte leggermente imperlata di sudore con il dorso della mano.

-Già-  rispose suo zio  -andrà sostituito se non vogliamo che Gigi si ritrovi in panne col motore in fumo-

Alessandro sorrise.

-Come se fosse la prima volta!-  esclamò poi divertito sistemandosi i capelli.

Alessandro era un ragazzo molto intelligente e preparato ed era finito a lavorare in quell'officina quasi per caso.

Il suo sogno era una laurea in ingegneria ma le tasse universitarie erano un vero e proprio salasso per uno studente fuori corso come lui. Si era perciò costretto a cercarsi un lavoretto per arrotondare ma la ricerca non si era rivelata affatto semplice.

Certo, il lavoro da meccanico gli piaceva, si divertiva a curiosare tra tutti quei marchingegni ed era anche piuttosto bravo. D'altronde lui tra quelle auto e l'odore persistente di benzina ci era cresciuto ed aveva imparato a cavarsela contro ogni evenienza. C'era solo una cosa che proprio non gli andava a genio: l'olio motore!

Odiava quel liquido viscoso che gli si appiccicava ovunque lasciandogli terribili segni neri soprattutto sulle mani. Le sue bellissime mani che amava muovere in continuazione mentre chiacchierava amabilmente con i clienti.

Alessandro doveva tantissimo a suo zio Marcello che lo aveva accolto nella sua officina come un figlio, difendendolo dagli attacchi ingiustificati di uomini e donne frustrati.

Si, perché nonostante l'allegria che sprizzava da tutti i pori e il sorriso costantemente in mostra sul suo viso, la vita di Alessandro non era stata sempre semplice.

Prima di trovare lavoro in officina ad Alessandro erano state chiuse numerose porte in faccia. Non perché fosse inaffidabile, ritardatario o maldestro ma semplicemente perché alcune persone non condividevano il suo orientamento sessuale.

Alessandro era gay ed era fiero di esserlo.

In realtà, anche se avesse voluto, sarebbe stato impossibile nascondere la sua natura. Il modo in cui gesticolava, il suo abbigliamento sempre perfetto nonostante lavorasse in un ambiente sporco e poco modaiolo, il modo in cui camminava sculettando come se si trovasse tra gli Angeli di Victoria's Secret, il suo fisico longilineo e quelle sopracciglia sempre troppo perfette parlavano per lui.

Anche sua cugina Maya, la sua migliore amica, glielo faceva notare spesso. Quando uscivano e lui non era mai pronto, quando impiegava ore ad aggiustarsi i capelli o quando nei supermercati si perdeva tra i vari trattamenti estetici lei continuava a ripetergli "muoviti Ale che sei già più femmina di me".

Naturalmente lui non se la prendeva mai, sapeva quanto la cugina lo amasse e sapeva quanto Maya apprezzasse i suoi consigli in fatto di moda e stile.

Erano altri gli attacchi che facevano male, quelli che lo definivano uno sbaglio, uno scherzo della natura, o quelli che lo imitavano quando lo vedevano passare per strada o, peggio ancora, quelli che riguardavano i bambini. Si, perché nel ventunesimo secolo ci sono ancora persone che temono che anche solo la vicinanza con un omosessuale, possa "turbare" la vita dei bambini.

Sciocchezze dicevano tutti ma solo Alessandro sapeva quanto potessero ferire.


Mentre Alessandro era intento a sistemare la marmitta di un'auto tutta ammaccata sentì la voce di Maya provenire dall'esterno. Immediatamente lasciò quello che stava facendo per correre da sua cugina.

Appena lo vide arrivare lei portò in alto il palmo della mano aperto facendolo bloccare.

-Fermo lì-  disse  -dove vorresti correre tutto sporco e sudato!-

Così diversi così uguali  (The Wattpad Writers Games)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora