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Per l'ennesima volta declinai l'invito di Judith scuotendo animatamente la testa mentre ero intenta a smaltarmi le unghie di nero.
"Dio.. Jud, non sono una persona che ama queste cose.."
Incastonai il pennellino dentro la boccetta e girai fino a chiuderlo saldamente.

Osservai la mia opera e cominciai a soffiare da un certa distanza per non rovinare la tinta perfetta.
"Ma sei davvero una palla, eddai cazzo, facciamo qualcosa di diverso per una sera!" Voltai lo sguardo verso la porta del bagno e la vidi passarsi entrambe le mani tra i suoi capelli perfettamente ricci dandosi delle occhiate allo specchio, alzai lo sguardo esasperata dalla sua insistenza e sbuffai agitando le mani.

"Solo perchè non voglio vedere dei ragazzi prendersi a pugni?" Ribattei infastidita.
"Ti prego! Ci sarà anche Ryan, dai, dai, dai Enne." Venne verso di me saltellando pur avendo i tacchi che indossava quasi sempre per far bella figura con il suo 'ragazzo'.

Mugugnai pensando che mi sarei sicuramente pentita e "va bene" acconsentii per poi subirmi le sue grida di gioia, sentii le sue braccia avvolgermi e mi allarmai alzandomi dalla sedia.
"Ferma!" Mi ascoltò portandosi una mano sul petto all'altezza del cuore "mi rovinerai lo smalto se fai cosí e poi ti ci accompagno solo per non sentirti piagnucolare.
Questo Ryan non mi piace."

La guardai seria e in tutta risposta mi lanciò uno sguardo innervosito corrucciando cosí le sopracciglia.
"Deve piacere a me, non a te" disse e annuii sciogliendomi i capelli -senza dare troppo peso a quello che avevo appena sentito- dopo aver constatato che lo smalto fosse asciutto e li pettinai con le dita, la guardai sporgendo il labbro inferiore "io continuo a non fidarmi, non potete finire a letto ogni santissima volta e farmi aspettare in macchina." Mi diressi verso la mia camera da letto, mi disfai dei pantaloni del pigiama rimanendo così in slip e canotta bianca.
"Beh ma tu devi sempre guardare il lato positivo!" Mi raggiunse e mi diede uno schiaffo sul sedere prima di distendersi sul mio letto "sarebbe?"

Chiesi sapendo che sarebbe stata sicuramente una cavolata e cominciai a rovistare nell'armadio "non scopiamo in macchina e quindi non sei obbligata ad aspettarci fuori al freddo!" Strillò e poi scoppiò a ridere, ghignai divertita ma poi mi voltai verso di lei e le regali una smorfia di disgusto, le diedi nuovamente le spalle e indossai dei leggins neri, tenni la canotta e presi dall'attaccapanni un maglioncino rosso opaco.
Judith si alzò dal letto e mi guardò dalla testa ai piedi con aria di sufficienza.
"Sempre cosí sbarazzina." Commentò l'abbigliamento.
"Sempre cosí rompi coglioni." Ribattei soddisfatta, cominciò a frugare nella borsa e mi passò un tubicino nero riconosciuto come mascara qualche secondo dopo, mi affrettai a raggiungere l'altro lato della stanza -verso lo specchio- e applicai il trucco stando attenta a non sporcarmi.
Lo restituii alla proprietaria, spensi la luce della camera e ci dirigemmo verso il salone dove recuperai la mia giacca in pelle nera e dei stivaletti di un colore marrone.
Terminai di prepararmi e seguii Judith fuori dall'appartamento, una volta giunte fuori dal palazzo mi assicurai di aver cellulare e chiavi.
Mi sedetti al volante della cadillac nera di Judith e inserii le chiavi, misi in moto e senza aspettare troppo uscii dal parcheggio riservato.
"Sono nel retro del eclipse, lí si svolgerà l'incontro." Annuii semplicemente per rimanere concentrata sulla strada, Ryan era coinvolto negli incontri clandestini ma mai una sola volta l'avevo visto combattere, studiava i pugili, lo potei giurare dal modo in cui li guardava, quasi sempre incantato.
Forse era questo quello che gli riusciva bene, sempre dopo il portarsi a letto mia cugina.
L'eclipse, comunque, era un locale notturno, un strip club sempre occupato da poche persone, direi piú un locale fallito ma con la musica talmente alta da poter coprire le grida della folla che incita i combattenti.
Quando arrivammo parcheggiai vicino al boschetto, notai che tutto era già iniziato dalla cerchia di persone che si era formata.
Velocemente Judith scese e raggiunse le altre persone spintonando senza problemi alla ricerca di Ryan, sbuffai quasi infastidita dal suo dipendere completamente da quel ragazzo e scesi anch'io.
Portai alla tasca della giacca la mano con la chiave e dopo di chè chiusi la cerniera per evitare di perderle.
Mi aggregai alla folla, piú precisamente a mia cugina, la vidi animamente ridere insieme a Ryan e l'affiancai, quando il ragazzo mi vide fece semplicemente un cenno con il capo e ricambiai.

Judith attaccata al suo braccio.

Spostai lo sguardo al centro e la prima cosa che vidi furono due braccia tatuate.
Due braccia tatuate che stavano distruggendo a forza di pugni un poverino ormai steso a terra.
Feci una smorfia alla vista di quel ragazzo perdere del sangue dal naso e dalla bocca, quando un altra persona si intromise, dedussi che l'incontro fosse finito dal modo in cui tutti applaudirono l'unico rimasto in piedi.
Il 'terzo incomodo' era una specie di arbitro.
Vidi il tatuato raggiungere la nostra parte e prendere il viso di Ryan tra le mani, velocemente presi per il braccio Judith e la spinsi verso di me con forza, allarmandomi.
I due ragazzi si sorrisero e poi si abbracciarono.

Lasciai la presa dal braccio della riccia e la guardai confusa "è il suo migliore amico!" Urlò per farsi sentire a causa della folla che ancora era presa dai schiamazzi verso il vincitore.
Lo guardai un attimo e vidi che aveva le nocche di entrambe le mani coperte da delle fasce bianche leggermente sporche di sangue.
Quando loro tre si spostarono io li seguii automaticamente.
"Cazzo bro, l'hai fatto nero!" Urlò entusiasta Ryan -una volta isolati da tutti- e portò una valigetta difronte alla faccia di quell'altro ragazzo "venticinque mila bigliettoni tutti tuoi."
Ovviamente giravano dei soldi in questi incontri ma non sapevo fossero cosí tanti.

Il ragazzo misterioso accennò un lieve sorriso e annuí stringendola sotto al suo braccio dopo averla presa e biascicò un: "Cazzo, si muore di freddo qui, andiamo?" L'amico lo affiancò fermandolo da un braccio.
"Justin, loro sono Judith e Nadine." Ci presentò cortese Ryan, d'altro canto Justin si soffermò prima a lungo su Judith e le sue gambe ben in vista e poi diede una veloce occhiata a me.

Tipico.

Ci diede le spalle e cominciò a camminare verso il locale, ignorandoci completamente come se niente fosse, non ci salutò nemmeno.
Judith mi guardò ridacchiando e mi affiancò lasciando i due ragazzi difronte.

"Carino, eh?" Sussurrò.
"Maleducato" la corressi.


HOLA GIRLS.
Benvenuta a me su Wattpad e alla prossima!

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