Remember

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Il peso dei bagagli che Megan portava tra le mani non potevano competere con la pesantezza che invece portava sul cuore.

Nuova città.

Nuove persone.

Nuove amicizie o nuovi nemici.

Nuova vita.

Era questo quello che voleva.

A Megan non piaceva organizzare, non aveva preparato quel viaggio un mese prima scrivendo su un foglio tutti i vantaggi e gli svantaggi o cose da fare prima di un viaggio importante come quello. No, lei si era svegliata quella mattina decisa ad andarsene, erano le 4 di mattina quando arrivò alla stanzione di .... Il sole a malapena visibile tra l'oscurità ancora presente della notte.

Tutti in quel momento dorminavo nei loro letti e si sarebbero svegliati pronti per iniziare l'ennesimo giorno di scuola, avrebbero parlato del più e del meno e alcuni avrebbero osservato l'orologio della classe cercando in qualche modo di far velocizzare il tempo.

Lei era diversa.

La fila era quasi inesistente alla biglietteria e dopo pochi minuti arrivò il suo turno.

La signora da dietro il vetro la ossevava quasi curiosa, ma non disse nulla.

"Dove vuole andare ragazzina?"

"Un biglietto per la Florida, e non chiamatemi ragazzina ho 19 anni"

La signora da dietro il bancone che poi dalla targhetta si scoprì che il suo nome era Charlie, una donna robusta sulla mezza età afroamericana. Fece una smorfia prima di darle il biglietto.

"Ecco a te dolcezza"

"Molto gentile" rispose sarcastica guardando il biglietto.

Il treno sarebbe arrivano tra meno di un ora.

Non sapeva se quella fosse una buona idea, ma quando l'insinto la chiamava lei non lo ignorava mai.

Non l'aveva ignorato quando in 4 elementare decise di uscire fuori dalla classe e nascondersi in mensa per aiutare le cuoche a cucinare.

Non l'aveva ignorato quando invece in 1 media aveva tirato un pennello sporco di vernice in faccia a Kristal, la sua insopportabile nemica delle medie, la sua soddisfazione nel vedere il suo viso sporco di blu per due settimane non aveva prezzo, molti l'avevano soprannominata il "puffo malefico" e la chiamarono così per anni.

Non l'aveva ignorato quando a 12 anni per un intera settimana decise di nascondersi nella casa sull'albero dei vicini Whiteman e non l'aveva ignorato neanche quando a 15 anni decise di vendicarsi del suo primo fidanzatino George mettendogli i vermi dentro al cuscino, la mattina dopo entrò nella sua stanza senza farsi scoprire e gli fece una foto,il giorno dopo la scuola era tappezzata con la foto di George con un verme infilato nel naso.

Quando sentì il rumore delle rotaie del treno il buio aveva lasciato spazio ad una leggera luce, già riusciva a vedere i lineamenti di quella città così tanto familiare e così tanto odiata. Mise lo zaino in spalla, prese le due valigie e si avvicinò al treno che aveva già aperto le porte.

Non guardò per l'ultima volta quella città, non le diede addio anche se sapeva che non sarebbe più tornata.

Ormai era da un qualche ora su quel treno e lei continuava a guardare dalla finestra tutto ciò che le passava davanti, i grattacieli della sua vecchià città ormai erano lontani e il suo telefono continuava a vibrare nella sua tasca per quella che le sebrava la centesima volta solo in quei cinque minuti. Decise di prenderlo e vide 15 chiamate perse da sua madre, 10 da suo padre e una chiamata anche dalla sua migliore amica. I messaggi in segreteria erano migliaia.

Sospirò e decise di spegnere il telefono.

Dopo ancora qualche ora il rumore delle rotaie cessò e le porte si aprirono. Megan era arrivata in Florida.

Prese i bagagli e adesso era più leggera, non sentiva tutto quel peso sul cuore come all'inizio.

"Addio alla vecchia me" sussurrò.

Prese il telfono e lo gettò a terra con tutta la forza che aveva in corpo calpestandolo più volte con la punta degli stivaletti.

Un bambino li vicino la guardava impaurito e sua madre lo allontanò.

"Fanculo" borbottò tra se e se "non ho bisogno di un telefono."

A nessuno importava davvero di lei.

I suoi genitori sapevano delle sue pazzie, ma questa volta era diverso, lei non voleva essere trovata, voleva essere uno di quei misteri irrisolti, un problema senza soluzione, un infinito senza una fine.

•Nocivo come una sigaretta•Donde viven las historias. Descúbrelo ahora