La mattina successiva Cassie si svegliò con un gran mal di testa dopo una notte senza sogni. Non aveva fatto tanta fatica ad addormentarsi la sera prima e ricordava solo che prima di addormentarsi si era chiesta come mai quel ragazzo fosse a casa sua.
Faceva piuttosto freddo, così tanto che lo sentiva nelle ossa. Un normale lupo non avrebbe fatto caso all'abbassamento della temperatura, ma per lei, ovviamente, non era così. Si infilò la tenuta, preso il resto delle sue cose e andò in cucina dove la madre le aveva preparato la colazione.
- Oh tesoro, come sei bella!
- Mamma è solo la tenuta...
Sua madre sorrise. Era fiera della ragazza. Era cresciuta tra i lupi ed era riuscita ad adattarsi anche se parte di lei non apparteneva a quella specie - Cerca di stare attenta okay? E non tornare a casa con altri lividi.. mi si stringe il cuore a vederti così!
- Non preoccuparti - Cam bussò alla porta proprio in quel momento. Di solito l'aspettava nel vialetto e prima di ieri sera non era mai stato in casa sua. Ammetteva lei stessa che era una cosa un po' strano considerando il rapporto che c'era tra i due, ma non sapeva come mai Cam non era mai entrato in casa sua dopo tutto quel tempo che si conoscevano - Devo andare, ci vediamo più tardi - Le diede un bacio sulla guancia e uscì di casa.
Cameron aveva una brutta cera e le occhiaie erano un po' insolite nel suo viso così scuro - Stai bene? - Lui non le diede retta e continuò a camminare - Cam! - lo chiamò toccandogli una spalle e lui trasalì.
- Scusami, non ho chiuso occhio stanotte! Comunque bella la tenuta.. sembra che te l'abbiano cucita addosso! - le disse sorridendo.
In effetti sembrava quasi troppo piccola per lei, troppo aderente. Metteva in risalto le sue curve e non la faceva sentire a suo agio.
Quando entrarono nella palestra in cui si tenevano gli allenamenti, inconsciamente spostò lo sguardo nella direzione di Morgan. Pensava che il ragazzo le avrebbe detto qualcosa, che fosse ancora un po' scosso dopo il giorno precedente ma non fu così. Anche lui la stava guardando, ma la sua espressione e il suo atteggiamento trasudavano arroganza da tutti i pori, come sempre. Si comportava come se niente fosse. Le sorrise sinistro e poi continuò a controllare gli altri allievi. Anche un altro vampiro aveva deciso di abbandonare e adesso erano dispari.
- Cassandra e Cameron, vi sembra questa l'ora di arrivare?
- Ci scusi Mr.White, è colpa mia...- disse la ragazza.
L'uomo li guardò con quei suoi occhi inespressivi e sospirò - Per questa volta passa, ma la prossima non sarò così clemente! Cameron raggiungi Kristal e tu, Cassie, vieni con me.
- Cosa devo fare con Kristal?
- Combattere!
- Ma è una donna! Perché non fa combattere Cassie con lei?
Mr.White gli si avvicinò e lo guardò con aria minacciosa - Qui comando io quindi adesso muovi il culo e fa come ti ho detto!
Cameron non disse nulla, guardò un'ultima volta la sua amica e raggiunse la compagna.
- Perché lo ha trattato così?
- Vieni con me, tu combatterai contro Nathan.
- Che cosa? Ma non ha visto come mi ha conciata ieri Morgan? Vuole che torni a casa con un altro occhio nero? - Il tono della sua voce era meno sicuro del solito. Si era resa conto che era stata una stupida a sfidare Morgan e ora Mr White la stava gettando in pasto a uno squalo più grande nonostante le avesse assicurato che aveva intenzione di proteggerla.
- Fidati di me una buona volta!
Cassie non disse più nulla. Salì sul tappetino e prese un gran bel respiro. Nathan era la, immobile, che la guardava. Si posizionò davanti a lui con le braccia incrociate e in quel momento, senza preavviso, le assestò un calcio alle caviglie facendola arrivare con il sedere per terra.
- Sei pazzo per caso? Se devi cominciare a massacrarmi anche tu...- Ma lui le stava già tendendo una mano per aiutarla ad alzarsi. Per un attimo Cassie pensò che, probabilmente, se avesse preso la sua mano lui l'avrebbe fatta cadere di nuovo, ma non fu così. Si rialzò e il suo viso era una soffio da quello del ragazzo.
- Devi essere più veloce e allo stesso tempo studiare il tuo avversario - Era così vicino che Cassie riuscì a sentire il calore del suo alito contro il suo viso. Il tempo di sbattere le palpebre e lui era di nuovo lontano, nello stesso punto in cui si trovava quando era salita sul tappetino qualche minuto prima - Non posso fare entrambe le cose contemporaneamente!
- Certo che puoi! Io sono qua per aiutarti - La sua espressione era impenetrabile, proprio come quella dello zio - Mettiti di nuovo in posizione - Cassie fece come le aveva chiesto - Adesso devi solo concentrarti. La prima cosa da fare è studiare il tuo avversario.
- In che senso?
- Se osservi bene una persona, vedrai che fa un gesto prima di muoversi ad attaccare. Memorizzalo e prova a pensare quale parte del corpo resta più esposta mentre si protende per colpire. In quel momento devi essere veloce e colpire.
Cassie pensò a quando Nathan aveva fatto la prima mossa con Morgan: inizialmente erano inpiedi uno di fronte all'altro ma poi lo aveva colpito con un calcio e aveva fatto la stessa cosa con lei quindi la parte scoperta erano il busto e le braccia.
- Pronta? - Cassie annuì e, poco dopo, quando lui si protese verso di lei con un calcio, con i gomiti fece per colpire lo stomaco di Nate ma lui fu più veloce e si scansò facendola cadere di nuovo a terra ma questa volta in avanti - Devi essere più veloce e cercare di non farti tradire da te stessa. Sapevo che avresti colpito la
- Come facevi a saperlo? - disse mentre si rimetteva in piedi.
- Il tuo sguardo. Hai guardato in quella direzione... Devi guardare il tuo avversario negli occhi. Memorizza la sua immagine e poi colpiscilo senza guardare il punto in cui vuoi attaccare. Riproviamo!

Cameron non riusciva a colpire Kristal. Era così minuta che aveva paura di poterle rompere un osso ma allo stesso tempo era abbastanza e lo fece cadere a terra un sacco di volte. Dopo circa venti cadute, Kristal gli offrì una mano per rialzarsi e quando lui gliela strinse, entrambi presero una scossa.
La ragazza lo guardò e spalancò gli occhi imbarazzata - Scusami
Lui le sorrise - Non preoccuparti! - Conosceva Kristal praticamente da sempre, ma non si erano mai rivolti la parola prima di quel momento.
- E scusami anche se ti ho fatto male... è solo che qua mi guardano tutti come se potessi spezzarmi da un momento all'altro e la stessa cosa credo che valga per Cassandra...
- Mi sembra normale, siete le uniche ragazze del gruppo...
- Ma questo non significa che siamo così fragili! Ieri Cassie avrebbe steso Morgan senza problemi se non fosse stata irrigidita dalla tuta!
- Lo so - Cam ripensò allo sguardo di Morgan, così famelico e aggressivo. Pensava che le avrebbe rotto un braccio ma poi Cassie lo aveva massacrato e aveva quasi creduto che ce l'avrebbe fatta.
- Non lo trovi strano?
- Cosa?
- Fino ad ora non avevamo mai neanche parlato e adesso siamo qui che ci alleniamo insieme - Lui la guardò e noto che era arrossita e gli stava sorridendo. Era piuttosto carina, lo era sempre stata in realtà - Forse potremmo anche uscire insieme qualche volta... - azzardò la ragazza.
A Cameron non era mai capitato che una ragazza gli chiedesse di uscire. Tutte pensavano che stesse con Cassie e questo complicava un po' le cosa - Si, potremmo...

Fino ad ora non erariuscita a colpire Nate neanche una volta ma neanche lui riusciva a colpire dilei. Negli ultimi venti minuti non avevano fatto altro che schivarsi avicenda girando intorno ai tappetini che avrebbero dovuto attutire il doloredella caduta ma che non aiutavano granché.
- Vuoi continuare a schivare oppure prima o poi mi colpirai prima o poi?
Cassie sorrise. Non aveva mai voluto colpire qualcuno quanto adesso, ma eratroppo difficile. Era troppo veloce e lei non riusciva ancora a colpirlo senzaspostare lo sguardo - Potrei dire la stessa cosa!
Nate inclinò la testa di lato. La stava guardando negli occhi e capì che da lìa breve l'avrebbe colpita. Era molto più veloce e agile con la tenuta dabattaglia, ma Nate era più forte.
Senza staccare gli occhi dai suoi, nel momento in qui lui alzò un piede percolpirla, gli assestò un calcio nello stomaco. Prima di cadere a terra, Nate laprese per un braccio e la trascinò a terra con se. Adesso Cassie si ritrovavasopra di lui che la guardava nello stesso modo in cui la stava guardando ilgiorno prima.
- Dimmi che non mi è caduta la lente a contatto altrimenti...
- Non è quello è solo che sei così uguale a lui...
- Nathan, Cassandra! - Robert White era in piedi sopra di loro - Penso che peroggi possa bastare!

Quando Cameron raccontò a Cassie che sarebbe uscito con Kristal, lei nonsembrava particolarmente interessata in quanto si era limitata ad annuire pertutto il tempo. Solo quando erano arrivati davanti casa di lui Cassie gli avevadetto che era felice e che Kristal era una brava ragazza, ma la verità era chestava avvertendo un forte senso di gelosia nei suoi confronti. Fino ad orasapere che Cameron era sempre lì quando lei aveva bisogno o anche solo per ilpiacere di passare del tempo insieme, l'aveva fatta stare bene. Adessoqualcun'altra poteva prendere il suo posto e la cosa non le andava a genio.
Mentre tornava a casa aveva lasensazione che qualcuno la seguisse e, quando si voltò, per un secondo pensòche dietro a quei cespugli ci fosse Nathan, ma quando batte le palpebre, sirese conto che forse era solo una sua impressione. La soddisfazione che avevaprovato nel farlo arrivare al tappeto era indescrivibile e la voglia diallenarsi era ritornata a farsi sentire. Non vedeva l'ora di allenarsi all'Accademia.


La cacciatrice ibridaWhere stories live. Discover now