Capitolo Sei

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Jeff si svegliò.

Si chiese dove fosse, non riusciva a vedere nulla, come se una benda coprisse i suoi occhi.
Fece per togliersela, ma una fitta lancinante lo assalì in ogni parte del corpo, riportando alla mente tutto l'accaduto.

Dove si trovava?
Cercò di alzarsi in piedi tra i dolori e avvertì diversi punti di sutura praticamente in tutto il corpo.
Era... era all'ospedale? Era vivo?

All'improvviso un infermiere entrò nella stanza.

"Non credo proprio che sia il caso di alzarti. Ritorna a letto." disse mentre lo aiutava a distendersi di nuovo sul letto e gli controllava le bende.
Jeff rimase seduto lì, senza poter vedere. Non aveva ancora idea di dove fosse esattamente.
Dopo alcune ore, venne a fargli visita sua madre.

"Tesoro, stai bene?"
Tentò di rispondere ma la bocca rimase immobile.
"Comunque, ho una buona notizia: la polizia ha detto che Keith ha confessato di aver cercato di farti del male, così hanno deciso di rilasciare Liu. Sarà fuori domani pomeriggio... Così potrete stare ancora insieme, voi due."

Nelle settimane successive Jeff fu visitato da praticamente tutta la famiglia al completo. Arrivò infine anche il giorno in cui avrebbe dovuto togliere le bende dal viso, ed erano tutti presenti, per scoprire se avrebbero potuto rivedere il vecchio Jeff. Aspettarono con il fiato sospeso fino a quando l'ultimo lembo di benda rimaneva a coprire il volto.

"Speriamo per il meglio" disse il medico, e scoprì il viso di jeff.

Sua madre lanciò un urlo appena lo vide. Persino suo padre e Liu rimasero di sasso.

"Si può sapere che è successo alla mia faccia?" chiese ansiosamente Jeff. Poichè nessuno gli rispondeva, si precipitò in bagno e si mise davanti allo specchio.

La sua faccia era... diversa. Le labbra erano state bruciate, e al loro posto c'era una sottile linea rossa come la carne... il suo viso, a causa della candeggina era impallidito completamente e sbiancato a chiazze lungo la parte superiore della fronte e delle guance. Perfino i suoi capelli, in buona parte bruciati, erano passati dal castano ad un nero simile al carbone.
Lentamente si portò la mano al viso.
Al tatto era insensibile, come se stesse toccando del cuoio indurito.

Fissò la sua famiglia, e poi nuovamente lo specchio.

"Beh..." cercò di formulare Liu "N-non è così... male..."

"Non è così male?" ,rispose Jeff "È... PERFETTO!"

La sua famiglia si stupì a queste parole, mentre Jeff cominciò a ridere incontrollabilmente, senza riuscire a smettere.

"Jeff... stai bene?" Chiese sua madre.

"Bene? BENE? Non mi sono mai sentito più perfetto in vita mia! Ahahahahahah insomma... guarda! Guarda il mio viso! Questo... sono io! È perfetto!" e continuando a ridere si accarezzava il viso, guardandosi nello specchio.
Qualcosa era cambiato nella sua mente.
Non era più il Jeff che i suoi genitori conoscevano, ma qualcuno di diverso.
Ma questo ancora non lo sapevano.

"Dottore..." sussurrò sua madre "Mio figlio è ancora a posto,capisce... mentalmente?"
"Credo proprio di sì. Questo è un comportamento tipico di pazienti che hanno assunto una grande dose di antidolorifici. In ogni caso, se il suo comportamento non cambia nel giro della settimana, lo riporti qui e gli faremo un test psicologico."

"Oh, grazie dottore." e rivolta a Jeff: "Coraggio, tesoro. Torniamo a casa."

Questi distolse lo sguardo da se stesso e rispose "Okaaaaaay! ahahhahahah".

Sua madre gli posò una mano sulla spalla e lo accompagnò a prendere i suoi vestiti.

"Questo è ciò con cui è venuto" disse la signora al bancone, porgendo i pantaloni di seta e la felpa con il cappuccio di Jeff. Sua madre, mentre lo aiutava ad indossarli, notò che erano stati perfettamente ricuciti e puliti dal sangue e dalla cenere. Sembravano quasi... normali.

Jeff The Killer [Ita]Where stories live. Discover now