-Dovrò chiederti il permesso per tutto? Anche per andare a pisciare?- chiese Louis con voce tagliente e gli occhi ridotti a fessura.

Harry sospirò bonariamente e guardò il suo piccolo indisponente e disubbidente ragazzo con una luce di avvertimento negli occhi.

-Louis, dovremmo veramente parlare di questa cosa, voglio che tu rispetti le regole e soprattutto cominciare a spiegarti come funziona.-

Louis sospirò e guardò verso la finestra dove il sole stava già alto ne cielo.

Per quanto cercasse di scende a patti ai desideri contorti di Harry, non riusciva proprio ad accettare di avere un dannato foglio con su scritto ciò che doveva o non doveva fare e soprattutto che dovesse rendere conto per filo e per segno di ogni sua azione o pensiero ad un'altra persona, stava per perdere il dominio sulla propria vita?

-A cosa pensi piccolo?- lo distrasse un Harry a suo agio sul suo letto e mezzo nudo.

-Se...dovessi accettare, perderei qualsiasi potere sulle mie scelte? Sceglierai per me su qualsiasi cosa? Perderei voce in capitolo su questa...relazione?-

-Ovvio che no, Louis, tu potrai decidere autonomamente, ma gradirei che tu me ne parlassi prima in modo che saprò cos'hai intenzione di fare, ti aiuterò se è possibile, ma se tu mi dirai che non vuoi il mio aiuto allora sarò solo un sostegno morale.  Non intendo trattarti come una bambolina, Louis, sei sempre un essere umano con la propria autonomia e coscienza. Anzi, vorrò che tu mi parli dei tuoi sentimenti se qualcosa non ti va bene, o ti infastidisce, voglio che tu me la dica in modo tale da correggermi. Sono una persona accomodante, Louis, in me non devi vedere solo una figura che ti dà solo ordini, devi vedere in me una sicurezza e soprattutto comprensione.-

-Allora perché quelle regole Harry? Se quello che hai detto adesso è quello che vuoi, allora perché io dovrei seguire delle cose scritte su un pezzo di carta? Potremmo avere una relazione stabile senza delle fottutissime regole che mi impongono di chiamarti "Padrone" e di chiederti se va bene che ti baci o ti tocchi, proprio come prima!-

Harry guardò Louis negli occhi, il suo tono duro e le iridi celesti liquide e adirate fecero scattare in lui l'insana voglia di piegarlo sulle ginocchia e far diventare, quel ben di dio di sedere, rosso ciliegia,ma si trattenne perché doveva far capire a Louis che lui ne aveva bisogno.

-Louis...io sono sempre stato così, anche quando non praticavo bondage, ero un adolescente quando per la prima volta mi affacciai alla sessualità e nonostante facessi molto sesso, come tutti gli adolescenti, non rimanevo appagato. Avevo bisogno che il mio amante fosse legato, costretto, immobile, malleabile, sottomesso. La prima volta che legai un ragazzo e lo feci gemere con il frustino fu appagante e mi sentivo così libero, un uomo nuovo e non potrei sentirmi bene in una relazione "normale", sarei rinchiuso in una gabbia e imploderei. Ho bisogno di tutto questo, Louis, ne ho bisogno come l'aria.  Tu sei così bello, piccolo, così bello che dovevo averti, sapevo che ci sarebbero stati problemi nel farti accettare me, ma non posso farne a meno. Il tuo corpo, canta per me, sono come Ulisse ammaliato dal canto delle sirene, non posso sottrarmi a questo canto anche se mi porterà alla deriva. Ti prego Louis, prometto che ce la faremo insieme, ti starò accanto e ti spiegherò tutto, andremo per gradi, così capiremo il tuo limite di sopportazione, ma per favore non smettere di cantare per me.-

Louis guardò Harry negli occhi ed erano lì, per accoglierlo, sostenerlo, farlo contorcere dal piacere e rapirlo per non lasciarlo mai più andare.

Si ritrovò a baciare le labbra rosse, carnose, dannate del suo Adone-ti-prego-sii-la-mia-sirena-sporcacciona.

Nella sua testa si compose l'immagine di lui che sgambettava avvolto in una pelliccia rossa come Beyoncé nel video di Naughty Girl, il suo culo stava divinamente sotto quella pelliccia.

Yes, Mr. Styles.Where stories live. Discover now