11 anni prima

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Era un sera limpida. L'aria era leggera e rinfrescante, proprio come una tipica serata di settembre.
Nel mezzo di una grande pianura, c'era una casa, grande quasi come una villa. Aveva due piani e una piccola piscina.
Nel giardino di questa casa c'erano vari dondoli e sedie e in una di queste era seduta una bambina.
Non avrà avuto più di 5 anni, aveva un vestitino rosa con del pizzo in fondo e un bellissimo fiocco argento sulla testa, in tinta con i sandalini. Era di un'altezza media per una bambina, aveva i capelli scuri e gli occhi castani. Un viso rotondo era solcato da un ampio sorriso e due piccole labbra carnose.
La bimba stava giocando con un cagnolino. Era tutto tranquillo.
" Vuoi una comomilla? " si sente dire da una voce adulta,di quella che doveva essere sua madre.
" Sì " risponde la bimba.
Tutto era calmo, come una tipica serata di settembre e le cicale frinivano.
Una voce. Una parola. Anzi, un nome. Urlato con dolore e disperazione, con quel sentimento che si prova solo quando si sa di essere vicini al momento di superare il baratro. Quel baratro senza fine, sottilissimo, che separa la vita dalla morte. "Ginevra!" urla. La bambina alza gli occhi. Le cicale smettono di cantare.
Un rumore improvviso, gravoso e potente squarcia l'aria. Sembra un tuono. Ma il cielo è sereno, senza nuvole, limpido come l'anima della bambina.
La voce della madre urla insieme a una voce maschile. Il cagnolino scappa. Rumori di tacchi che corrono ovunque. Caos e urla padroneneggiano la casa. La bambina è fuori da tutto ciò. Vorrebbe correre ma è pietrificata dalla paura. La madre si avvicina. Avanza lentamente, ma con costanza. Il suo sguardo ha una luce di inquietudine e pazzia.
All'improvviso corre verso la bambina e diventa tutto buio.

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⏰ Last updated: Sep 19, 2015 ⏰

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