CAPITOLO 6 ⓡ

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Quello che accadde nella seguente mezz'ora fu piuttosto noioso.
Gironzolai per la stanza, esaminando tutto quel che sarebbe potuto diventare un aiuto nella fuga.
Non trovai nulla, apparte la padella con cui avevo già stretto una sorta di amicizia.
Certo, a meno che non avessi voluto staccare una gamba del letto e agitarla in aria per incutere timore, niente in quella stanza avrebbe potuto facilitarmi l'evasione.
Mi buttai di peso sul letto.
Mi dolevano i muscoli, e cominciavo ad avere una gran fame.
Una fame da lupi.
Ahahaha... No ok, non faceva ridere.
La porta si aprì cigolando rumorosamente, facendomi sobbalzare.
Comparve una grassottella signora, bassina e con due guance rosee e paffute.
In mano aveva una confezione nera, lucida, che pareva contenesse un qualcosa di veramente costoso.
"Ehm... Signorina, piacere, sono Magdaleena, ma può chiamarmi Maddy".
Mosse esitante qualche passo verso di me, porgendomi la scatola con mano tremante.
Sorrisi per rassicurarla.
"Uhm, grazie... Ehm, Maddy, io sono Annabel"
Il suo volto parve illuminarsi, e con una tranquillità che prima pareva non avere, appoggiò la scatola su una sedia.
"Arrivederci e a domani, signorina Annabel".
Uscì e si richiuse delicatamente la porta alle spalle.
Curiosa come una scimmia, aprii la scatola, rivelandone il contenuto:
Un lungo e morbido abito nero, senza spalline e lungo fino ai piedi. Mai avevo osservato un qualcosa di così spettacolare.
Corsi in bagno e cominciai a spogliarmi, ansiosa di provarmi quello splendido vestito.
Osservai lo specchio, esibendo un sorriso soddisfatto:
Il vestito mi fasciava il corpo alla perfezione, quasi fosse stato fatto apposta per me.
Quella di domani sarebbe stata una lunga serata.

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Ora che mancavano solo quindici minuti alla cena, cominciavo a rimpiangere di non aver scelto di lavare i piatti.
Avrei dovuto lavare piatti per due settimane, certo, ma almeno avrei evitato una serata galante con un vampiro egocentrico ed estremamente odioso.
Sbadigliai.
Avevo impiegato le precedenti ore preparandomi per la serata, ed ora non sapevo come impiegare il tempo.
Sbuffai.
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Camminavo lentamente accanto a Maddy, facendomi scortare nelle stanze del signorino, come ripeteva incessantemente la donna.
Giunte davanti alla porta di mogano, mi lasciò, congedandosi.
Bussai, facendomi coraggio, tre volte e rimasi ad aspettare.
Neanche tre secondi dopo la porta si aprì, rivelando la figura del vampiro fasciata in un elegante smoking.
Fantastico, meraviglioso.
Nessun aggettivo avrebbe potuto descrivere lo spettacolo che mi si parava davanti.
Rimasi ferma lì, paralizzata.
-Sciupatrice di uomini, andiamo? -
Scossi velocemente la testa e lo fissai truce.
-Smettila di darti tante arie, stavo fissando il muro -.
Rise di gusto.
- So che sono irresistibile, non c'è bisogno di mascherare la tua attrazione per me-.
Continuai a guardare davanti a me, per non tradirmi.
-L'unica cosa irresistibile per me è la voglia di darti uno schiaffo-.
Osservai la sua reazione.
Mi ero già immaginata la sua faccia diventare rossa di rabbia, quando, inaspettatamente, si mise a ridere.
-Sai, sei diversa dalle altre-.
Lo osservai, sorridendo.
-Sì, lo so di essere unica-.

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