Capitolo 44

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Mi avvicino alla scrivania in legno scuro, appoggiando sopra la superficie di copertura in vetro la piccola scheda tecnologica che ho recuperato quattro giorni fa. Mi guarda confusa, cercando con lo sguardo spiegazioni.
«Ostuni mi ha sparato per recuperare questa scheda, che precedentemente gli avevo preso dalle mani. Sembrava importante, per cui te l'ho riportata.» Spiego tranquilla, per poi lasciarla lavorare in pace. Tocco le tasche dei jeans per assicurarmi di avere portafoglio e cellulare, per poi uscire dal portone, non prima di aver urlato un saluto alla mia amica. Il sole mi colpisce il viso, riscaldando piacevolmente la mia pelle infreddolita. Riesco a camminare fino in centro, essendo che la villetta non è poi così lontana. Scorgo un negozio in cui potrei trovare qualcosa, così raggiungo la porta in vetro, spingendola per entrare. Una commessa mi accoglie sorridendo, chiedendomi se mi servisse aiuto. Le sorrido scuotendo la testa. Mi incammino tra gli scaffali alla ricerca di qualche indumento che possa piacermi.

****

Ho finalmente finito. Lo shopping non mi entusiasma, ma era estremamente necessario. Mi metto in fila alla cassa, quando un uomo vestito di nero entra dalla porta.
«Mani in alto!» Urla di colpo, spaventando le commesse e i clienti.
Mai un giorno in tranquillità.
Appoggio il cestino contenente gli abiti di fronte ai miei piedi, alzando le mani di malavoglia. Qualcuno dietro di me mi afferra per i fianchi, puntandomi una pistola alla tempia.
«Tutti fermi o morirà!» Urla stringendo la presa intorno al mio corpo. Tutti gli sguardi terrorizzati sono rivolti verso di me. Resto immobile, sperando che questo teatrino finisca presto. L'uomo in nero si sposta dall'entrata, raggiungendo il bancone delle casse. Forza i cassetti contenenti i guadagni, infilando le banconote in un sacchetto in tela. Intanto sono riuscita a capire chi siano. La serpe verde.
Il tatuaggio è inconfondibile. Sicuramente mi hanno riconosciuta. Il ragazzo che mi tiene in ostaggio continua ad alitarmi sui capelli, il che mi dà parecchio fastidio. L'uomo chiude il sacchetto sorridendo soddisfatto. Lo appoggia sul bancone bianco, per poi alzare lo sguardo verso di me. Con la mano destra afferra una rivoltella puntandomela addosso. Sgrano gli occhi quando vedo il dito far pressione sul grilletto, lasciando partire il proiettile.



Spazio autrice:
Raga, vi annuncio che ho finito di scrivere la storia... E non vi spoilero nulla :D

Domanda numero nonmiricordo(?):
Scarpe preferite?

Vans •_•

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina e un commento, e noi ci rivediamo al prossimo aggiornamento,
Un bacione,
-Fede.🌸

The Spy || Lorenzo OstuniWo Geschichten leben. Entdecke jetzt