Capitolo 13: I peccati dei figli (Revisionato parte 1 e 2)

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CELINA

Andammo alla ricerca del terzo componente scomparso. Dimitri di solito non si allontanava mai quando si trattava di uscite del genere, sapeva che doveva tenerci d'occhio per evitare sorprese, ma in effetti non aveva torno Alexander a preoccuparsi. Passarono 20 minuti e nonostante avessimo perlustrato la zona ovest è quasi tutta la zona est del locale di mio cugino non c'era traccia. «Non lo vedo da nessuna parte» comunicai dopo aver sondato il terreno affondo. Ma quando abbiamo raggiunto il margine del locale, nei pressi della zona fumatori lo vedemmo. Dimitri stava entrando da una porta  e si reggeva ad essa massaggiandosi la testa e stringendo forte gli occhi. Ebbi una fitta al cuore e corsi verso di lui. Lo presi per le spalle e lo scossi appena per vedere se avesse gravi ferite. Alexander mi raggiunse poco dopo ma non disse niente vedendomi già tempestarlo di domande.

«Piano! Certo che in quanto donna hai un tatto a dir poco delicato...» gemette Dimitri. Allontanò le mie mani con fare dolorante.

Sbuffai esasperata portandomi le braccia al petto. «Se hai ancora il tuo sarcasmo e la tua lingua tagliente allora non dev'essere grave ciò che ti è accaduto.»

Dimitri si fece serio. «Beh, al contrario... Il demone dentro Dalilah ha preso il sopravvento e mi ha rubato la pistola, non credo abbia buone intenzioni. Dobbiamo trovarla.»

Alexander strabuzzò gli occhi palesemente sorpreso. «Come diavolo ha fatto a disarmarti?! Sei uno dei migliori...»

Guardai Dimitri così profondamente che lo vidi vacillare e non per il colpo alla testa. «Fammi indovinare... ha usato il fascino femminile per sedurti? Quando si tratta di demoni, fantasmi e creature soprannaturali va bene; ma quando si tratta di donne? Un disastro continuo. Non vi preoccupate, ora ci penso io.»

I due ragazzi si voltarono e mi guardarono in cagnesco, sicuramente feriti nell'orgoglio per le mie insinuazioni poco carine. Avevo per caso torto? Erano dei cacciatori fenomenali e nonostante questo si facevano mettere KO facilmente quando si trattava di ragazze e non parlavo solo fisicamente.

Dimitri avanzò. «Celina, è troppo forte non puoi affrontarla da sola, dobbiamo escogitare un piano e soprattutto dobbiamo accerchiarla. Non possiamo permetterci errori, possiamo ancora recuperare ciò che è recuperabile. Dobbiamo cercare di convincerla con le buone prima o la nostra copertura salterà e saremo fottuti.»

«Dobbiamo prima equipaggiarci a dovere» controbatté Alexander dicendo una cosa dannatamente sensata.

«Ho tutto nella borsa. Acqua santa, cartucce di sale e tre pistole. Dovrebbero bastarci per evenienza» risposi sorridendo con l'audacia che può avere solo una persona che sa di avere sempre ragione.

«Bene, andiamo.»

Perlustrammo affondo il locale al piano inferiore, senza mai dividerci davvero per innumerevoli ragioni sensate, e arrivammo alla conclusione che forse Dalilah si era diretta al piano superiore nella saletta privata: unico luogo dove poter commettere un omicidio senza essere notati. Il demone dentro Dalilah poteva certamente essere impulsivo come qualsiasi altro demone ma qualcosa mi diceva che l'impulsività non avrebbe sovrastato l'intelligenza.

«I suoi bersagli probabilmente saranno i fratelli di sangue dato che fanno parte della setta Vigilans nocte di Maximilian. Avrebbe senso se li uccidesse, ma non riesco a capire il perché...» dichiarò Dimitri mentre saliva le scale del White-Privé. In effetti nessuno di noi riusciva a capire le motivazioni di questa entità demoniaca.

«Sembra una sorta di vendetta personale, no?» ipotizzò Alexander.

«Si ma perché attendere così a lungo? Perché lasciare così tanto libero arbitrio a Dalilah? Perché non andare da un corpo all'altro come fanno tutti gli altri? Avrebbe comunque la sua vendetta, anche con maggiore facilità. Questa storia non mi piace.»

Utrem Humano SanguineHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin