Capitolo 1

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Eric
La luce del sole filtra dalle sottili tende azzurrine della mia camera. Odio le mattine. Odio dovermi alzare e odio, davvero molto, svolgere le mie mansioni in questa fazione che non sento più mia. Per fortuna, oggi me ne andrò. La giornata della scelta è arrivata e il mio test non poteva avere risultato più chiaro: totalmente Intrepido. In fondo era sempre stato chiaro a tutti e sopratutto a me stesso. Non ho particolari doti nello studio e non sono particolarmente intelligente. Certamente non sono stupido ma la ricerca non fa parte del mio futuro. Diventerò Intrepido e sarò il primo in classifica tra gli iniziati così in breve diventerò capofazione. Non ho bisogno di altro.
Decido di alzarmi e andare a prepararmi, in soggiorno mi aspettano in miei genitori e mia sorella. Lei è l'unica cosa che mi tiene unito a questa fazione. Non ci assomigliamo molto, molti dicono che non si direbbe che siamo parenti, ma il nostro rapporto è sempre stato fortissimo. La saluto, e mi siedo a tavola per mangiare qualcosa. Guardo i miei genitori svolgere i soliti gesti quotidiani, ma sembra di guardare due automi, non due persone. È anche per questo che me ne voglio andare, non voglio diventare come loro, insensibile a tutto e tutti. La mattinata scorre tranquilla e ben presto mi ritrovo seduto vicino alla mia famiglia su una delle poltrone della Sala della Scelta. Non presto troppa attenzione a quelli che vengono prima di me e quando sento il mio nome scatto in piedi come di riflesso. "Eric Murter". Prendo il coltello in mano e senza un briciolo di esitazione mi taglio la mano e faccio cadere qualche goccia di sangue sui carboni. Sento gli Intrepidi esultare e mi giro per raggiungere la mia nuova famiglia. Guardo i miei genitori e mia sorella e nessuno di loro sembra sorpreso o deluso. Meglio così. Mi siedo e mentre sento delle mandi battermi la schiena e stringere le mie mi guardo attorno. È stato un attimo ma mi è sembrato di vedere due occhi incredibilmente azzurri guardarmi. Purtroppo li ho persi di vista tra la gente che mi circonda e non sono riuscito a ritrovarli. Prima che io possa rendermene conto vedo tutti gli intrepidi attorno a me alzarsi e correre fuori e così, dopo aver lanciato un ultimo sguardo alla mia famiglia, mi alzo e li seguo.

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