Una volta sistemate le borse nello sgabuzzino ed essermi sciacquata il viso, torno in cucina per fare due pulizie prima di cenare.

Inaspettatamente sento suonare il campanello.

"Chissà chi è." Proferisco, aumentando il mio solito tono di voce e rendendolo serio e schivo. Giro la chiave nella serratura ed apro la porta.

Rachel sorride e mi mostra un sacchetto di plastica semplice.

"Ho portato la cena, – annuncia – mangi cinese?"

"Sì, certo, ma..."

Non faccio in tempo ad emettere un fiato che la vedo accomodarsi tranquillamente in cucina. Si guarda intorno, compiaciuta, appoggia la borsa sul tavolo e mi rivolge i suoi occhi azzurri mozzafiato.

"Permesso." Dice, ridendo fra sé e sé.

Fatico a distogliere lo sguardo, ormai sceso sul suo addome: indossa vestiti fottutamente aderenti. Finalmente riesco a smettere di fissarla e mi concentro sulle vivande: spaghetti con gamberi, pollo alle mandorle, maiale con bambù e funghi...

"Pensavo volessi continuare il lavoretto di oggi." Esordisco sarcastica.

"Allora sono più imprevedibile di quanto pensassi." Risponde subito lei.

Mangiamo una di fronte all'altra, alternando occhiate fameliche per le pietanze sottostanti e altrettante non proprio riferite al cibo.

Indossa una canotta nera semplice che lascia scoperti tutti i suoi coloratissimi tatuaggi e un paio di jeans cinerei. I capelli sono più sbarazzini del solito: non li ha riempiti di gel e alcuni ciuffi ribelli le ricadono sulla fronte.

"Porti sempre da mangiare alle tue ragazze?" Dico, fiduciosa di sentire una certa risposta.

"Ecco, non esattamente..."

"Spiegati." La incito a continuare.

"Ho un buon motivo per cui scusarmi con te: mi sono mostrata debole, ieri notte. È una cosa che non tollero e ti prometto che non succederà mai più."

Sento il sangue ribollire nelle vene e le gambe cominciare a muoversi nervose, ma mi rendo conto che un mio intervento non cambierebbe la sua opinione, così faccio finta di nulla e continuo a mangiare.

La conversazione si sposta come al solito sul lavoro e nei nostri piatti non rimane nemmeno una briciola. Rachel si offre di aiutarmi a ripulire, ma glielo impedisco e mi affretto a riordinare la tavola e gettare le scatolette di alluminio. Mi dirigo verso il lavandino per sciacquare le poche posate che abbiamo utilizzato. Ad un certo punto si alza dalla sedia, si dirige verso di me e mi cinge i fianchi da dietro. Sento il suo ventre aderire perfettamente alla mia schiena e il suo mento appoggiarsi sulla spalla.

"Comunque non porto mai la cena a nessuno." Mi sussurra.

Immediatamente si blocca tutto: i miei respiri, i battiti del mio cuore, ogni singolo muscolo del mio corpo. Nella mia testa aleggia il vuoto più assoluto, come se avessi resettato qualsiasi pensiero, qualsiasi preoccupazione. Non è stato un 'voglio solo tè, non è stato un 'sono innamorata di tè, eppure mi ha fatto lo stesso effetto. Mi volto di scatto per premere le mie labbra contro le sue. Con una mano posta dietro la sua nuca la spingo ancor di più verso il mio viso. Mi assale una voglia immane di fare l'amore con lei, come la prima volta. Non penso a quello che è successo ieri, ad oggi pomeriggio in salone o alla situazione in generale. Non voglio pensare. La spingo verso la camera da letto, senza smettere di baciarla, ma quando capisce le mie intenzioni si blocca immediatamente.

"Meg, io non..."

"Cosa?" Sono confusa.

"Io non faccio nulla in camera da letto."

𝐈'𝐯𝐞 𝐟𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧 𝐟𝐨𝐫 𝐲𝐨𝐮 ¦ Ruby Rose x Cara DelevingneWhere stories live. Discover now