"Bene, siamo arrivati." Dice.

"Sì, siamo qui. Uhm..allora.." inizio.

"Grazie per la serata, buonanotte Meredith."

Mi da un bacio in guancia, voltandosi. "Buonanotte."

Entro in casa sorridendo, noto solo la luce della cucina accesa: papà è uscito. Entro, tolgo le scarpe e il giubotto, andando in cucina. Riempio un bicchiere d'acqua, portandolo di sopra. Apro la porta e subito rimango paralizzata. Il mio bicchiere cade a terra, si frantuma. Corro, abbracciandolo.

"Mi sei mancato Harry, dannazione."

Harry's Pov.

"Mi sei mancato Harry, dannazione."

Il suono della sua voce, dio.
Sono stato uno stronzo ad andare via senza dirle nulle. Se le avessi parlato, lei avrebbe capito molto di più rispetto ad altre persone.
L'ho pensata, sempre. Senza sosta. Ed è stato quando ho rivisto Sally, che ho capito che mi mancava.

"Mi sei mancata anche tu, scusami."

Si stacca, osservandomi. "Dove sei stato? Che hai fatto?"

Sospiro. "Mi dispiace tanto, ma ho avuto delle cose da sbrigare a Los Angeles."

Mio padre non è proprio una "cosa" che ho sbrigato. Sono andato lì per cercarlo, per chiedere spiegazioni sulla lettere, ma niente. Il custode del palazzo, da dove ha inviato la lettera, dice che lui non abita più lì da un mese. Ma la lettera è stata inviata solo una settimana fa.
Non capisco, davvero.
In più, avevo una cosa in sospeso.

"Los Angeles?" Sussurra. "Potevi avvisare comunque.. Potevi parlarmene." dice sedendosi sul suo letto.

"Mi dispiace, domani mattina dovrò fare i conti con tuo padre anche." Dico restando seduto dove sono.

Il silenzio cade su di noi, mi volto per guardarla. I suoi capelli biondi sono raccolti in una crocchia alta, è a piedi nudi e i jeans le fasciano i fianchi perfettamente. La matita sugli occhi glieli fa sembrare più grandi, le sue labbra leggermente dischiuse.

"Mi ha cercata.." sussurra.

Lo stalker, cazzo. Cazzo cazzo cazzo. L'avevo dimenticato.

"Sono mancato solo una settimana, quante volte ti ha cercata?"

"Uhm.. due messaggi al giorno, più o meno." Dice sussurrando.

"Ne hai parlato con tuo padre?" Chiedo.

Scuote la testa, e lì capisco. Lei si fidava solo di me, e io non ho fatto altro che abbandonarla. Devo recuperare la sua fiducia nei miei confronti.

"Mi dispiace, dovevo restare qui con te.. mi dispiace davvero." Sussurro togliendole una ciocca di capelli davanti al viso.

Si lascia accarezzare, la sua pelle è liscia, le sue labbra leggermente screpolate.

"Che ne dici se, per farmi perdonare, rimango con te fino a quando tuo padre non torna e parliamo?"

"Sì, va benissimo." Mi sorride. La vedo sistemarsi sul letto, continuando a guardarmi.

"Allora,-" Chiede. La guardo, non capendo cosa vuole dire. "Ti fidi di me?"

Mi fido di lei? Sì. Annuisco e lei sorride.

"Vieni qui, coricati con me e parlami."

Batte la mano sullo spazio accanto a sé, e mi corico. So di potermi fidare al 100%.

Continuo a 15 mi piace e 10 commenti.

***
Ecco qui il capitolo 10.
Mi scuso comunque, anche se la colpa per aver aggiornato così tardi non è mia.
Nonostante tutto, mi scuso lo stesso perché il capitolo è corto, non mi ha soddisfatta nemmeno un po'.
Fatemi sapere cosa ne pensate voi.

Vi faccio notare che ho aggiornato nonostante gli obiettivi del capitolo scorso non siano arrivati dove volevo e questo solo perché molte di voi mi hanno chiesto di pubblicare; per questo gli obiettivi in questo capitolo sono come quelli del nono.

Domanda del giorno: avete una migliore amica? Se è sì, come si chiama e quanti anni ha?
La mia migliore amica si chiama Martina, è un anno più grande di me. È la mia vita! ❤

Ah, quasi dimenticavo: passate a leggere Frozen Heart di dearvmuffinman. Ne vale davvero la pena!

Al prossimo capitolo,
G xx

the bodyguard. |h.s|Where stories live. Discover now