Hey Leanne

49K 1K 441
                                    

one; Hey Leanne

Hey Jude don't make it bad,

take a sad song and make it better,

remember, to let her into your heart,

then you can start make it better.

Hey Jude don't be afraid,

you were made to go out and get her,

the minute to let her under your skin,

then you begin to make it better.

Ascoltare la musica era rilassante, bere la camomilla era da persone senza una colonna sonora per la loro vita. Conoscevo poche persone che si interessassero alla musica solo per il testo, a volte le parole esprimono sentimenti che tu non riesci a dire. Come la mia delusione per il divorzio dei miei genitori, giorno dopo giorno diventava sempre più alta ed io sempre più chiusa in me stessa. Mia madre provava a consolarmi, ma non capiva che nessuno sarebbe mai riuscito a consolarmi come facevano i Beatles. Ogni loro canzone mi ricordava un momento differente della mia vita: bello, brutto, da dimenticare o rivivere. In quel momento, passeggiando per le strade diretta a scuola, avrei voluto prendere la mia vita e renderla migliore. Trasformarla in qualcosa di nuovo, tutte le volte che volevo, allo stesso modo in cui giocavo con il pongo. "Quando cammini, prova ad aspettare il tuo migliore amico" urlò quel grissino di Johnnie. Era un dolce ragazzo emo, completamente fuori di testa che mi capiva con un solo sguardo e riusciva sempre a migliorarmi le giornate. La sua unica 'pecca' che lo rendeva diverso dagli altri ragazzi ? Era gay, ma ne andava di una fierezza assoluta. Rispondeva a tono a tutti gli insulti che riceveva e ne usciva anche vincitore dalle risse di parole. Persino il bullo della scuola non lo toccava con un dito, sembrava troppo fragile ed indifeso per essere toccato violentemente. Sorrisi quando mi diede un bacio sulla guancia, prese una mi cuffietta e provò a riconoscere quello che stavo ascoltando: "oh, i soliti e buoni Beatles, li adoro" disse mettendosi l'auricolare e iniziando a camminarmi a fianco ascoltando la musica insieme a me. Quando arrivammo a scuola, nessuno ci degnò come al solito di uno sguardo, tranne Clifford che mi fulminò con gli occhi finchè oltrepassai il portone di legno dell'edificio. La settimana era passata così in fretta che nemmeno me ne accorsi, mi ritrovai così nella solita aula di "educazione sessuale", seduta tra le file in attesa che i miei compagni arrivassero. Il professor La Fray oltrepassò la porta d'ingresso della classe, mi rivolse una strana smorfia e poi mi si sedette davanti.

"Dos Santos" mi chiamò sedendosi sulla sedia di fronte a me, con le gambe divaricate.

"Lei è una ragazza giusto ?" mi chiese scrutandomi il volto. Feci una faccia che mimò le risa per la battuta e poi annuii: "che occhio" lui non rise, ma sbuffò sonoromente. Si sedette sulla cattedra con i suoi pantaloncini corti e fin troppo larghi e cominciò a scrutarmi, infine, mi sorrise. " Me lo puoi dire se vuoi che qualcuno prenda la tua verginità ", le sue parole mi sorpresero e cominciai a tossire vivacemente: "insomma, potrei prendertela io, mi piace sverginare le giovani donne".

"Sono felice che lei abbia degli hobby, ma quando vorrò vedere lei che svergina qualcuno accenderò Mtv e guarderò 'Io vi svergino' con lei come protagonista" delle risate arrivarono alle mie orecchie e la faccia del professor La Fray venne immortalata in molte foto che mi sarei fatta inviare. Ero così concentrata dalla chiaccherata con l'uomo che non mi accorsi dell'arrivo dei miei compagni.

La lezione proseguì velocemente, con le solite battutine stupide e ancora qualche complimento rivolto verso di me. Non mi dispiaceva essere notata, ma avrei voluto scomparire per non vedere più tutte quelle facce sorridenti che mi fissavano. Era imbarazzante. Suonata la campanella raccolsi le mie cose e andai al mio armadietto per prendere un quaderno che mi ero scordata il giorno prima. Appoggiato al mio armadietto però c'era un'altra persona: "Hood che ci fai qui ?" chiesi attirando la sua attenzione e cercando di fargli capire il mio desiderio di farlo scomparire. Il neozelandese, del resto, mi guardò negli occhi e mi sorrise. ok, aveva un bel sorriso, lo ammetto. "Leanne cara, volevo soltanto dirti che ho ammirato quello che hai fatto in classe" mi disse ammiccando.

"E io ho ammirato come leccavi quella banana che ci dato il professor La Fray a noi ragazze per la dimostrazione di un pompino, però ammetto che tu sei stato il più bravo" risposi con un finto broncio e accarezzandogli una spalla, lui si lasciò sfuggire una risata e si appoggiò con la testa all'indietro sugli armadietti. "Sei simpatica" disse: " e anche molto bella", prese a giocare con una ciocca dei miei capelli. "Tu sei un ruffiano e anche finto cinese" gli risposi con un sorriso. Presi la mia tracolla nera e cominciai a camminare lungo il corridoio: "SONO NEOZELANDESE" sentii urlare da dietro di me, mi lasciai sfuggire una risata. "A mai più Hood" lo salutai senza girarmi: "Ci vediamo domani Leanne".

Sex Education 1.0 || 5sosWhere stories live. Discover now