Prologo

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Dicevano che il tempo guarisce tutte le ferite.
Dicevano che avrei imparato a conviverci.
Dicevano che era solo questione di tempo per passare oltre.
Dicevano: "Dai tempo al tempo e tutto si sistemerà".
Beh... Si sbagliavano.
Il tempo non guarisce del tutto le ferite, il tempo non ti aiuta a dimenticare e a passare oltre. No, il tempo si prende solo gioco di te.
Prima pensi che nulla potrebbe andare meglio di così, che finalmente la ruota gira dalla tua parte, poi un attimo dopo il tempo decide di farti uno scherzo e ti porta via tutto.
È il tempo che decide le sorti della vita non un destino già scritto. Il tempo decide chi deve vivere e chi morire.
Il tempo è un'entità superiore che nessuno controlla ma che controlla tutti.
Le nostre vite non sono altro che delle clessidre tutte diverse. Alcune hanno più sabbia di altre e quindi un'esistenza più lunga. Altre, invece, sono talmente brevi che ti stroncato sul nascere.
La cosa peggiore è che noi non vediamo la parte superiore di queste clessidre. Noi sappiamo solamente che abbiamo un tempo limitato per vivere, proseguiamo la nostra esistenza con la consapevolezza di dover morire prima o poi e questo già ci distrugge.
Non avevo mai pensato al significato della vita fino a quel fatidico giorno.
Stavo lottando per restare in vita, per poter riabbracciare i miei genitori, per poter vivere quelle esperienze a me ancora sconosciute ma soprattutto combattevo per Crystal. Dovevo, avevo bisogno di vederla, assicurarmi che stesse bene.
Mi svegliai un giorno dopo l'accaduto. Alice e David erano seduti al fianco del lettino dell'ospedale. Aspettavano che aprissi gli occhi. Non li avevo mai visti così distrutti in vita mia.
Occhi gonfi e rossi, vestiti stropicciati e capelli spettinati. I loro occhi erano tristi, malinconici e preoccupati. Era come se dovessero dirmi qualcosa ma non sapessero che parole usare.
Allora capii tutto. Dovevano esserci altre due persone al mio fianco e una ragazzina, ma non c'erano. Guardai Alice negli occhi e parlai.
« Mamma e papà dove sono?»
Continuavano a guardarmi senza dire niente così continuai.
« E Crystal?»
A quel punto Alice crollò e io compresi tutto.
Non poteva essere vero. Era troppo presto, erano giovani, avrebbero dovuto avere ancora una vita davanti.
Non ce la feci più a trattenermi e mi lasciai andare. Piansi per minuti, ore, giorni.
Avevo perso tutto, il tempo mi aveva preso tutto ciò che avevo di più caro.
Odiavo tutto, odiavo la vita, odiavo la morte ma soprattutto odiavo il tempo.


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