La caverna

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All'esterno la bufera continua imperterrita. Io però non ci faccio più caso. In verità, perchè mai dovrei pensare a quella grande paura invece di perdermi in tutto quello che mi si snoda davanti? Il lungo corridoio che si allunga davanti a me non ha niente a che fare con il lugubre luogo che mi ero immaginato: non è per niente oscuro. Al contrario è pieno di piccole luci luminose. Eppure non sembra ci siano fili in giro per farle funzionare, quindi come è possibile che quelle piccole sfere brillino?

Sofia le fissa ipnotizzata. Sulle sue iridi castane si riflettono migliaia di luci che fanno sembrare i suoi occhi dei piccoli cieli. "Sembrano stelle..." mormora, senza distogliere lo sguardo.
Poi, improvvisamente, la bambina punta i suoi occhioni nei miei: "Era quello che diceva il vecchio:«Una miniera piena di luci»!" Ha quella espressione da: sapevo che esisteva! Te lo avevo detto! Che le viene tanto bene.
Sembra quasi che non sia più infreddolita. Il suo aspetto è già cambiato: la neve sopra i vestiti si è sciolta, le guance e il naso hanno già smesso di arrossarsi. Pure io mi sento mille volte meglio e mi sembra veramente una magia. Mi viene quasi da dare ragione a Sofia.

Non mi rassicura molto però sapere di essere bloccato in una grotta potenzialmente stregata. Dò un'occhiata all'esterno: come immaginavo, non si vede ancora niente oltre la neve. Non mi rimane che continuare a osservare le pareti illuminate.
Sofia ha proprio fatto centro nella sua definizione. Tutto è scuro a parte quelle "stelle" in modo che stando in piedi fra quei muri di roccia sembra proprio di essere circondati dal cielo di una notte serena. Presto realizzo una cosa che mi fa venire i brividi: l'oscurità che ci circonda non pare il genere di inchiostro da caverna -pieno di bitorzoli- no, è un buio liscio e perfetto.

Una voce nella mia testa, la parte razionale del mio cervello, esclama: non può essere!
Per accontentare quel lato di me tendo una mano tremante verso la parete, pronto a provarmi che la mia fantasia sta galoppando troppo. Solo che quando il mio palmo si poggia su quella teorica parete le mie dite incontrano una superficie completamente liscia. Mi trattengo dall'urlare: è tutto così maledettamente irreale! Non può semplicemente essere così! Quasi quasi preferisco tornare nella bufera che rimanere chiuso qua... tutto questo strano luogo mi dà alla testa.

Sofia, mentre io impazzisco, sta tranquillamente pensando a qualcosa. Lo si capisce subito, perchè quando è concentrata socchiude gli occhi e corruga la fronte. Mi viene spontaneo chiederle sia per abitudine sia per distrarmi da tutte queste stranezze: "A cosa pensi?"
Lei non distoglie lo sguardo dal soffitto: "Ci sono anche delle costellazioni. Guarda! Non ti pare?" Mi indica un insieme di stelle che possono assomigliare a un gatto, o qualcosa del genere. Sbuffo: non mi interessano per niente le sue fantomatiche costellazioni! Volevo solo che mia sorella mi distraesse! Era chiedere troppo?!
"Voglio solo che i soccorsi arrivino il prima possibile..." mugugno e prendo mia sorella, appoggiandomi nuovamente alla liscia parete il cui solo contatto mi provoca i brividi. Come mai non mi ero accorto di quanto sia anormale questo posto quando mi sono lasciato cadere qui?! Mi domando esasperato.
Faccio sdraiare Sofia su di me e per farle da coperta utilizzo lo zaino.

Appena finisco di organizzare il nostro assetto da notte sento già le palpebre appesantirsi.
Mentre mi si chiudono gli occhi posso ancora vedere il "gatto" di stelle. Mi sembra quasi che muova la coda...

Eh no! Ora stai proprio esagerando Federico! Non farti prendere dalla pazzia di tutto questo! Dormi, accidenti! Dormi!

E su queste dolce note mi addormento senza troppa fatica.

La Miniera di Stelle [SOSPESA]Where stories live. Discover now