In gita

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"Sofia! Marco! Andiamo!"
La mamma urla sempre troppo, questo è il mio parere, e non sono disposto a cambiarlo. In particolar modo ora che quella donna mi ha costretto a fare un'interminabile camminata fra orribili ed inutili montangne. E poi qual'è l'obbiettivo delle gite fra i monti? Solo fare fatica, accidenti!

Le lancio un'occhiataccia e prendo per mano Sofia, la mia sorellina di sette anni, quasi come a proteggerla.
La mamma, notando la mia aria cupa, dice col suo solito tono allegro: "Dai che ci divertiremo! Non ti è piaciuta l'andata?" Continuo a fissarla con sguardo truce pensando: Certo, da morire... ma in ricordo di quando, stamattina, mia madre mi ha preparato un delizioso panino che ho divorato voracemente poco fa mi limito a mugugnare: "Sì mamma. Ci siamo divertiti." Scandendo bene le parole e fermandomi ad ogni punto nel non-celato intento di farle capire che "No, non ci eravamo divertiti". Lei, allora, tutta sorridente risponde: "Dunque adesso ci divertiremo anche di più! Siamo in discesa! Poi ora sappiamo che qui gira una miniera fantasma..." Non ce la faccio proprio più: è da troppo tempo che usa quella scusa! Non può utilizzare sempre la stessa! In fondo era solo un tizio sconosciuto che parlava a vanvera, quello: "Era un vecchio matto quel signore! Questa gita in montagna non mi è mai andata a genio! E non riuscirai a farmela piacere! Ora speriamo solo di tornare a casa il prima possibile... e possibilmente vivi visto che qui la salita non finisce mai!" Mentre io mi sfogo Sofia ci guarda con quel suo visetto dolce ma non apre bocca. L'espressione di disapprovazione che si riflette nei suoi grandi occhioni mi ferisce.

Le dico: "Non guardarmi così! Sono esausto!". Mia sorella annuisce e risponde: "Hai ragione" ma a farmi chiaramente capire che secondo lei non ho ragione per niente quando le strattono la mano per portarla più aventi lei sguscia via e raggiunge papà che le accarezza la testolina coperta da un voluminoso cappello di lana rosso. Sono sempre più irritato. Vada pura! A me che interessa poi? Da solo sto meglio! Penso per quanto io sappia benissimo che la solitudine è una delle cose che odio più al mondo.

Fortunatamente non passano neanche cinque minuti che Sofia mi raggiunge nuovamente. Non riesce proprio a stare senza di me rifletto, e questo mi tira un po' su di morale. Le riprendo la manina fredda a causa delle temperature. "Metti i guanti, fa freddo" le consiglio. Ma lei scuote la testa. Allora io la lascio in pace: so perfettamente quanto la sua cocciutaggine possa spingersi oltre ai limiti.
Deciso ad arrivare alla macchina ad un orario decente aumento il passo più che posso, tenendo conto che ho una bambina attaccata al braccio.
"Guarda che bel paesaggio!" Esclama Sofia cogliendomi di sorpresa. Senza fermarmi annuisco, per assecondarla, di modo che presto lei si scordi presto della vista e si metta a saltellare e a raccontarmi della scuola. "Giovanni ieri è stato richiamato dalla maestra Francesca perchè stava litigando con Paolo"
"Tu non litigare, mi raccomando"
"Io non litigo mai con nessuno!" oppure: "Alessandra mi ha raccontato in gran segreto che ha una cotta per Luciano, però io credo che a Luciano lei non interessi"
"E a te piace qualcuno?"
"Certo che no! Cosa credi?"

Andiamo avanti ancora  per un bel po'. Il tempo vola fra cotte e bigliettino fra i banchi delle elementari. A svegliarmi da quel torpore è un sasso che mi fa inciampare. Sofia ride di gusto e io le faccio il verso ripetendo varie volte: "Riderò io quando succederà a te!" ma a quel punto mi accorgo di aver lasciato molto indietro i genitori. Non che mi dispiaccia averli distanziati, certo, ma del resto fra un po' ci dovrebbe essere un bivio e io non ricordo assolutamente la strada da prendere.

Così ci sediamo su un grande masso lì vicino e aspettiamo.
Aspettiamo.
E aspettiamo.
Aspettiamo così a lungo che il tempo fa in tempo a cambiare permettendoci di vedere i primi fiocchi di neve. Ma mamma e papà sembrano scomparsi.

Sofia è decisamente preoccupata ma non vuole darlo a vedere. I suoi muscoli sono tesi e gli occhi puntati nella direzione da cui dovrebbero arrivare i nostri genitori. E certamente non posso dire che anche il mio cuore non sia colmo di preoccupazione.
Ricordate la mia paura di stare solo? Ecco.

La Miniera di Stelle [SOSPESA]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon