I - Una dolce melodia

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Il campanile della torre iniziò a suonare con insistenza, mentre il sole cominciava a tramontare per dare spazio alla notte: il cielo tinto di sfumature rossastre e arancioni, era il momento preferito di centinaia di innamorati che uscivano di casa solo per godersi quei pochi minuti in cui sembra che tutto sia esattamente come deve essere, pensando al loro amato e accantonando per un attimo tutte le loro preoccupazioni.

Era il momento preferito anche di Henry, un giovane ragazzo riservato e taciturno addetto alla chiusura e all'apertura del cancello del cimitero posto ai confini del marchesato di Gloompark: il tramonto segnava la fine del suo lavoro, permettendogli di tornare a casa dopo una giornata intera passata in quel luogo macabro e oscuro.

La sua vita consisteva principalmente nel compiere in modo adeguato il suo mestiere: non poteva permettersi gli studi, motivo per il quale aveva cominciato a lavorare insieme al nonno alla sorveglianza del cimitero.

Quello stesso pomeriggio era giunta in città la notizia su un incidente avvenuto  qualche giorno prima ai confini di Gloompark che aveva coinvolto sei persone, di cui un solo sopravvissuto.

Gli investigatori si erano dati da fare per ore per identificarli e avevano cercato in ogni modo di convincere il supersite a parlare, ma la caduta aveva azzerato i suoi ricordi e le uniche cose utili che fosse riuscito a dire erano il suo nome e la sua professione: si chiamava Tobias ed era un valletto del palazzo del conte di Moonland, una delle vittime dell'incidente.

Insieme a lui, erano stati riconosciuti i cadaveri di un prete, di un cocchiere e della figlia dei marchesi di Gloompark, i quali avevano ordinato di condurre il suo corpo nel mausoleo di famiglia; un'altra signora, invece, aveva il volto talmente sfigurato da non essere stata riconosciuta da nessuno, e ancora una volta Tobias non si rivelò di nessun aiuto.

Henry aveva appena finito di scavare le bare per i quattro cadaveri quando il campanile aveva iniziato a suonare, perciò si diresse a passo spedito in direzione del cancello senza guardarsi indietro; girò la chiave nella serratura con una certa fretta, mentre il sole spariva del tutto dietro le montagne e un vento fresco e violento cominciava a soffiare su Gloompark.

Per quanto odiasse i pettegolezzi, Henry non era riuscito ad ignorare le voci di corridoio secondo le quali il conte di Moonland e la figlia dei marchesi erano scappati per sposarsi in privato con la signora misteriosa e Tobias come testimoni, per poi dirigersi di corsa nel palazzo del conte per non insospettire nessuno; ma la loro fretta si era rivelata fatale e la loro carrozza e un cavallo nero erano precipitati all'improvviso in un burrone.

I funerali si sarebbero tenuti il pomeriggio successivo nella chiesa in cui avrebbero dovuto svolgersi le nozze, perciò era fondamentale che Henry si svegliasse presto.

La strada era buia e desolata durante il suo cammino, rendendolo quindi più macabro di quanto non fosse già.

Era abituato ai colori scuri della notte, ma la sua giovane età non gli aveva ancora permesso di ambientarsi alla sensazione di oppressione che lo assaliva nel momento in cui usciva dal cimitero: il silenzio fra le tombe era tale da raddoppiare i suoi timori quando si ritrovava a che fare con la gente viva, perfino dopo il crepuscolo, il che lo rendeva solitario e diffidente.

Quando finalmente arrivò alla sua casetta, entrò con un sospiro di sollievo che non riuscì a trattenere e si diresse a passo spedito in direzione della camera da letto, per poi buttarsi sul materasso senza nemmeno cambiarsi e lasciando che la stanchezza avesse la meglio sui suoi pensieri.

***

Henry aveva assistito a centinaia di funerali durante la sua carriera, ma la disperazione sui volti degli invitati non pensava di averla mai vista in vita sua: addetti alla servitù che piangevano per il conte di Moonland, Frederik, o per la figlia dei marchesi di Gloompark, Camille; suore e fedeli che pregavano in silenzio per la scomparsa del prete, una donna e due bambini che si stringevano a vicenda per la morte del padre, il cocchiere.

Era raro che a Gloompark si verificasse una tragedia tanto vasta, coinvolgente anche la popolazione di Moonland con la quale condividevano il cimitero.

Henry rimase a qualche metro di distanza dai presenti per tutto il tempo, per poi dare una mano nel calare le bare sotto terra.

Il corpo di Camille venne portato immediatamente nel mausoleo di famiglia, non molto lontano dalla porzione di cimitero riservata alle famiglie nobili di cui Frederik faceva parte.

Non avendo prove del fatto che fossero sposati davvero - in quanto la fede si trovasse solo all'anulare del conte e non a quello della giovane marchese -, le loro famiglie avevano deciso di separare i corpi dei propri figli: Camille era stata condotta nelle catacombe del mausoleo da perfetta nubile, mentre Frederik era stato seppellito con la fede al dito, come voleva la tradizione; molti cittadini, infatti, credevano che lasciare l'anello nuziale al dito della persona deceduta a cui era appartenuto potesse impedirle di girovagare per la terra sottoforma di spirito, senza quindi mai avere accesso all'aldilà.

Henry non era solito dare troppa importanza a delle credenze del genere, ma del resto non aveva nessuna ragione per opporsi.

Tuttò finì esattamente come era iniziato, fra pianti e singhiozzi disperati; era quasi il tramonto quando i presenti decisero di andarsene, lasciando Henry da solo a compiere il suo lavoro.

Aspettò come al solito i rintocchi del campanile prima di cominciare a dirigersi verso il cancello, con le chiavi ben strette in mano e una strana sensazione in mente.

C'era qualcosa che gli sfuggiva, ma lui non riusciva a capire di cosa si trattasse.

Si fermò all'istante prima di raggiungere l'uscita, cercando di riordinare le idee.

Aveva richiuso le bare, le aveva seppellite, si era assicurato che fossero del tutto coperte, che non ci fosse nessuno.. Aveva compiuto il suo dovere.

Ma allora perché quel presentimento tanto strano continuava a tormentarlo?

Poi un suono dolce quanto inaspettato lo riscosse dai suoi pensieri, riportandolo nella realtà; il suono delicato e acuto di un violino proveniva dalle tombe dei nobili, così sottile e inusuale da far venire ad Henry il sospetto di esserselo solo immaginato.

Ma lo strumento continuava ad interrompere il silenzio del crepuscolo, fino a convincere il giovane a tornare a controllare di essere davvero solo.

Man mano che camminava, il suono diventava sempre più forte e straziante, in un lamento continuo e disperato.

Quando finalmente arrivò a destinazione, ciò che vide lo lasciò senza parole: una giovane donna suonava il violino sulla tomba del conte Frederik, senza apparentemente stancarsi mai, mentre lacrime di dolore le rigavano il viso e le bagnavano il vestito elegante e sporco di sangue.

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