Amanda Bennett

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La campanella che segnava l'inizio delle lezioni doveva ancora suonare e Katrine, accompagnata dai suoi pensieri costanti riguardanti il suo passato, si diresse al proprio armadietto, con l'odore di vernice fresca che le inondava le narici facendole involontariamente storcere il naso in una tenera smorfia.

Aveva l'aria stanca, di chi non dorme la notte. Quello che le capitava. Appena riusciva a chiudere gli occhi, Chloe iniziava a piangere, o per la fame o per il mal di pancia.
Era dura accudire una bambina di nemmeno due mesi senza una figura maschile al proprio fianco. Colui che aveva generato la piccola creaturina era all'oscuro di tutto.

Non per sua volontà, ma semplicemente perché quando Kate scoprì di essere incinta si era già lasciata tutti i dolorosi ricordi alle spalle.

E sicuramente non sarebbe tornata indietro ad avvisare il ragazzo che sarebbe diventato padre, specialmente se la trattava come un oggetto.

La mora si risvegliò dal suo stato di trans quando con il piede colpì una superficie dura ma mobile.
I suoi occhi saettarono sulla parete e si rese conto di essere arrivata davanti al proprio armadietto di metallo, appena dipinto di blu spento.

Curiosa di sapere cosa l'aveva riportata con i piedi per terra, abbassò lo sguardo e le sue iridi si appannarono.

Orgoglio e pregiudizio.

Il libro che le aveva regalato Ashton, per il suo compleanno, per farla addormentare alla sera e calmarla mentre era incinta di Chloe.

Si chinò a raccoglierlo e le gambe quasi cedettero. Abbassò le palpebre, cercando di trattenere le lacrime e calmare i respiri che si erano fatti più affannosi.

I ragazzi che passavano per il corridoio la guardavano con strane espressioni. C'era chi la guardava con disappunto, chi con dolcezza e chi con compassione.

Pochi alunni la conoscevano, insomma un anno prima aveva frequentato quella stessa scuola, ma solo per un paio di settimane. Dopo aver scoperto di aspettare un bambino, abbandonò gli studi e si mise a cercare un lavoro per mantenere due persone.

Quando Katrine sentì che aveva combattuto le lacrime, senza avere il timore che potessero fuoriuscire, compose la combinazione sul lucchetto, facendone scattare la serratura.

7.16.9

Il 7 era una delle date più importanti di tutta la sua vita. Quel giorno, di quel mese, erano nate le persone che la cambiarono, in meglio: Ashton e Chloe.

Il 16.9 segnava il momento in cui chiuse il libro del suo passato, e aprì quello del suo presente e futuro.

Una voce squillante la fece leggermente sussultare e un sorriso sincero le incorniciò il viso segnato.
Quando si voltò, incontrò due occhi scuri e una chioma bionda tinta dalla quale si intravedeva la ricrescita mora, legata in una crocchia dalla quale fuggivano delle ciocche ribelli.
Degli occhiali troppo grandi facevano risaltare le iridi marroni e un rossetto nude risaltava le labbra sottili.

Entrambe le donne sorrisero alla vista dell'altra e Kate venne travolta da due braccia magre che la avvolsero in un caloroso e amorevole abbraccio.

«Amanda.» sussurrò Katrine, come per ricordarsi chi fosse la donna che la stava tenendo stretta.

E si ricordava perfettamente chi fosse.

Ancora con i corpi a contatto, presa da un momento di debolezza, nascose il viso nell'incavo del collo della bionda e lasciò libero sfogo alle sua lacrime, sprigionando una serie di singhiozzi che provocavano scosse forti al suo animo distrutto.

«Shh, è tutto okay. Sono qui, tesoro sono qui.»

Cercò di rassicurarla e far cessare quelle gocce d'acqua che non meritavano di essere sprigionate per persone piene di disprezzo.

Human [Luke Hemmings] IN PAUSAWhere stories live. Discover now