"Raggiungila! Che ci fai ancora qui?!"

"No no no, io me ne resto qua!"

Come se non avessi pronunciato alcuna parola, si alzano tutte in piedi e mi spingono verso le scale. Cerco di ritornare indietro un paio di volte, ma i loro sguardi mi scannano viva. Non ho altra scelta e sto seriamente sentendo caldo. I miei zigomi stanno andando a fuoco ed istintivamente li copro con i palmi delle mani. Scendo un po' traballante i piccoli scalini che mi separano dal pian terreno e mi avvicino al bordo della pista. Il mio sguardo è fisso sul pavimento e non oso sollevarlo perché non ne reggerei uno soltanto per l'imbarazzo. Sfortunatamente però, la curiosità e il desiderio di rivederla mi spingono a cercarla tra la folla. Dalla mia posizione ho una buona visuale di quasi tutta la pista e non impiego molto tempo a riconoscerla. Rachel sta ballando, o meglio, sta facendo da palo ad una bellissima ragazza prorompente dai lunghi capelli biondi. Si muove sinuosamente e l'altra, con un drink in mano, si lascia trasportare appena, compiaciuta. Mi sento una cretina, quella è la sua ragazza ed io sto continuando a fissare! Amareggiata per la situazione e priva di voglia di sentire le prediche delle mie amiche, affretto il passo verso l'uscita del locale. La frescura notturna mi taglia il viso inesorabilmente e a poco a poco si impadronisce di tutto il mio corpo. Mi siedo su un cumulo rudimentale di cemento, a pochi metri dalle porte d'entrata del Trash. Resto lì un bel po'. Persa fra i miei pensieri, non mi accorgo di non essere sola.

"Serata noiosa eh?"

"Deludente più che altro." Mormoro.

"Come mai, Meg?"

– Questa voce profonda... –

"Rachel, sei tu... ehm, che ci fai qui?" Il mio sguardo incontra inevitabilmente il suo, perché il mio viso si volta immediatamente, come sotto l'effetto di una bizzarra stregoneria.

"Mi stavo annoiando là dentro e una cozza si è letteralmente appiccicata a me. Il ritocco ai capelli attira attenzioni, la mia parrucchiera è in gamba." Si preoccupa di farmi l'occhiolino mentre scandisce la seconda parte della frase.

Accenno un debole sorriso, prima di ripensare alle sue parole: "Ah, quindi lei non è la tua..."

"Ragazza? Oh no, assolutamente no!" Risponde repentina.

"Che strano, per un momento ho pensato lo fosse."

Cala il silenzio per alcuni minuti. Rachel sorseggia il suo drink sino a finirlo e appoggia il bicchiere a terra. Io, priva di argomenti di cui parlare, guardo i sassolini sparsi davanti ai miei sandali e calcio quelli più vicini.

"Perché non andiamo da me?" Propone improvvisamente.

La sua richiesta invade le mie riflessioni. Anche la più ingenua delle ragazzine avrebbe capito le sue intenzioni.

"Ehm, veramente io... non sono quel tipo di persona."

"In genere chi frequenta il Trash lo è."

"Bhè, io non lo sono." Il mio tono di voce è abbastanza infastidito e il mio sguardo diventa profondamente serio.

"Ti accompagno a casa?"

Il suo modo di porsi è sempre così calmo, ogni situazione esterna pare non importarle. Sono incerta sul da farsi, perché il mio cuore sta battendo all'impazzata a causa della sua vicinanza, mentre il cervello sta vietando al mio corpo di alzarmi e tornare a casa con lei. Forse sta notando la preoccupazione che mi tormenta, perché si rivolge a me una seconda volta.

"Voglio solo portarti a casa, nulla di più, ma se preferisci ti lascio stare."

"No, va bene. Portami a casa"

𝐈'𝐯𝐞 𝐟𝐚𝐥𝐥𝐞𝐧 𝐟𝐨𝐫 𝐲𝐨𝐮 ¦ Ruby Rose x Cara DelevingneWhere stories live. Discover now