Il diario di un cattivo ragazzo

Caro nonno...

31/03/15
Caro nonno,
Ho deciso di scrivere delle lettere a te intestate, ma sono consapevole del fatto che tu non le leggerai né riceverai mai...ma mi sento così solo senza te.
Mi hai deluso, nonno.
Dicevi che tu non mi avresti mai abbandonato come hanno fatto i miei genitori, che saresti stato sempre al mio fianco...ma mi hai mentito!
Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato ma non pensavo così presto.
Mi manchi.
Solo un anno fa, eri qui, al mio fianco. Un uomo alto, sulla sessantina, dall'espressione seria, i cui occhi brillavano di una luce propria. Erano lo specchio della mia anima.
Mi raccontavi di come amavi solcare i cieli con quel marchingegno metallico, munito di quattro pale: l'elicottero.
Quando parlavi di quella macchina volante, nei tuoi occhi si accendeva una scintilla e la tua mente cominciava a fantasticare. Ed è da te che ho ereditato questo immenso amore per gli elicotteri.
Ma fu proprio la tua più grande passione a provocare la tua morte.
Il 31 Marzo dell'anno scorso non mi parlasti di elicotteri.
Non ti vidi ma sapevo che eri lì, in una grande scatola nera, posta davanti l'altare.
Mia zia mi indusse ad avvicinarmi a quella che era la tua bara, il letto dove saresti rimasto a dormire per l'eternità.
Disse di lasciare lì qualcosa per te. Tutti i miei parenti posarono su quell'orrenda bara nera dei variopinti mazzi di fiori. Io non lo feci. Non lasciai niente lì su perché sapevo che morendo, avevi già portato con te il mio cuore e tutto l'amore che io potessi dare ad una persona.
Ed è così che sono diventato quello che tutti conoscono come il "cattivo ragazzo" della scuola.
Tuo Jerome.