*

Aveva sempre avuto un ottimo tempismo.
Nel trovare le persone giuste. Il momento giusto. Il posto giusto.
Le luci fosforescenti del club lampeggiavano sulla sua testa, la musica suonava nelle sue orecchie, tagliava le grida estatiche del pubblico. L'uomo si muoveva tra la folla, scrutando i volti dalle fessure della maschera, facendone una muta cernita.
La giovane donna nell'angolo della stanza, lo sguardo vigile da sopra il cellulare?
Il cantante, che si accaniva sul microfono come a volerlo rompere?
Il gruppo di ragazzi, ognuno con una birra in mano, le cui risate si sentivano anche sopra la musica?
No. No. No. Come caselle, li sbarrò dal suo elenco mentale. La sua mano si strinse sul coltello.
Una ragazza cercò di afferrargli il braccio, il suo sorriso si tramutò in orrore quando lo vide. Con uno strattone si liberò.
No. Neanche lei.
La musica si era fatta assordante, una cacofonia di suono che rimbalzava avanti e indietro fra i muri, avvolta da urla e colori, braccia e gambe, visi e capelli e vestiti sgargianti. Una drag queen sali sul palco, afferrò il microfono e cominciò a cantare, ma le parole che sputava nell'apparecchio erano confuse, indistinte. Sembravano grida di guerra, come quelle di una gladiatrice.
No, pensò l'uomo. E la sbarrò dalla sua lista.
Il barista gli passò un bicchierino di vodka senza nemmeno guardarlo. Le sue gambe trovarono uno sgabello e vi s'issarono sopra. La lama pareva fremere con impazienza dai lembi del suo costume, rimproverandolo per la sua esitazione, pesante come una pietra legata ai piedi.
Cerca la persona giusta. È il tuo dovere.
E come da copione, una voce calda, invitante, raggiunse le sue orecchie, sospirando un piccolo "Ciao". Una mano ben curata e decorata di anelli sfiorò la sua spalla con fare languido.
Quando si voltò, il ragazzo lo fissava dritto nei buchi degli occhi senza esitazione, un piccolo sorriso furbo sulle labbra. Si avvicinò, e sulle sue guance vide una lunga distesa di lentiggini che decoravano i suoi lineamenti come rugiada. Una cicatrice lunghissima partiva dall'attaccatura dei suoi ricci e come un fiume si immergeva nuovamente nella sua pelle all'altezza degli zigomi, attraversando i suoi occhi scuri. Tra le dita stringeva una sigaretta.
"Parliamo un po'?" disse, e il coltellino smise di fremere.
Aveva trovato la persona giusta.

*

Interrogatorio a Giorgio di Lorenzo
Data: 13/05/2019
Condotto dagli agenti della polizia locale

"Questo interrogatorio verrà trascritto. L'imputato non è in grado di parlare per via di una lesione subita alla gola in un incidente, dunque le sue risposte saranno scritte. Acconsente a questo?"
.
"Nome completo?
Giorgio di Lorenzo.
"Ed è nato il 19/06/1980. Conferma?"
Confermo.
"Signore, Lei è in stato di fermo per l'omicidio di un trentaduenne al locale "Destiny Club", avvenuto la sera scorsa intorno a mezzanotte. L'uomo in questione era un tale Alessandro Farnetti. Alcuni testimoni vi hanno visto intrattenere conversazioni per poi dirigervi in una stanza privata, dove si suppone Lei lo abbia ucciso. Alcune persone lo hanno visto indossare una maschera di Pulcinella dal momento in cui è entrato nel club. Cos'ha da dire in merito a questo?"
Come mi avete trovato?
"Risponda alla domanda."
Sì. Sì, sono stato io.
"Non ha nulla da dire in sua difesa?"
Avete già le prove che vi occorrono. Le mie parole sarebbero inutili.
"Mi faccia un resoconto degli eventi di quella sera."
Non c'è molto da dire.
"Signore, è interrogato per omicidio. La sua testimonianza è essenziale per il processo."
Mi sono incontrato con il ragazzo al piano bar.
Mi ha approcciato lui. Abbiamo parlato.
L'ho ucciso
nella stanzetta che avete menzionato,
con un coltellino.
"E poi è andato via, chiudendo la porta a chiave. È tornato a casa. A questo punto, il Suo vicino ci ha chiamati. Al telefono ha riferito di averLa visto tornare a casa indossando la maschera. A detta sua, aveva visto tracce di sangue sull'abito. Conferma?"
Sì.
Questa
doveva essere l'ultima volta.
L'ultimo ruolo che mi serviva.
"Ultima volta? Cosa intende?"
Credo che lo sappiate.
"Sia specifico! Non abbiamo tempo per le sue risposte enigmatiche!"
Il copione. Lo avete trovato
accanto alla pistola.
C'è il nome di Alessandro.
Il suo,
e quello di tutti gli altri.
"Gli altri? Quali altri? Agente Silvani, ricontrolli questi fogli."
"Subito, capo."
Gli altri ruoli.
"Capo, qua risultano nomi di persone morte da tempo. Tutti casi d'omicidio o di scomparsa irrisolti... pare un copione teatrale. Con i loro nomi come gli attori protagonisti."
"Come? Lo legga."
"Francesca De Angelis: 'la suora del paese'. Risulta scomparsa da un anno."
"Orazio Cotti: 'il padre'. È la vittima di un caso d'omicidio, sempre di un anno fa."
"Heather Zhao: 'la cortigiana'. Anche lei un caso di scomparsa, risalente a due mesi fa."
"E Alessandro Farnetti: 'giovane innamorato'. Ce ne sono altri, non ho mai visto nulla di simile..."
"Imputato? Ha... ha ucciso Lei tutte queste persone?"
Dopo l'incidente

Scripted. [OS- Codice Svelato]Where stories live. Discover now