non è un Gioco

l'abbisdo 1

Ogni estate, cinque ragazzi si incontravano per un viaggio. Era iniziato come una promessa ubriaca al liceo e,incredibilmente, era diventata una tradizione,Quell'anno toccava a massimo scegliere la meta. "Austria," aveva detto, battendo le mani,"Hallstatt. È un villaggio da cartolina. Vi piacerà."
Arrivarono in un pomeriggio velato. Il lago sembrava dormire, ma c'era qualcosa nell'aria, Come se qualcosa li stesse aspettanto.
Il gruppo era composto da massimo, il leader esuberante; ilaria , l'introversa del gruppo; Lorenzo, sarcastico e sempre con la battuta pronta; ludovica, sveglia e razionale; e infine marco, il più tranquillo, ma con una sensibilità che spesso lo rendeva inquieto.
Affittarono una baita poco fuori dal paese, vicino al bosco. Era antica, con il tetto spiovente e le travi annerite dal tempo. Dentro, tutto era stranamente intatto, come se qualcuno ci vivesse ancora. Ma il padrone di casa, un uomo magro dai denti gialli, disse solo: "Da queste parti, bisogna ascoltare il silenzio."
La prima notte fu tranquilla. Ma poi iniziarono i sogni. Marco fu il primo. Sognò un corridoio di pietra sotto la baita, e una voce che sussurrava in tedesco. Non capiva le parole, ma sentiva il significato: Torna indietro.
Il giorno dopo, mentre camminavano nel bosco, trovarono una botola nascosta sotto le foglie. Era arrugginita, chiusa con un lucchetto antico. Ilaria pallida disse "È come nel sogno di Marco"
E lui non gliene aveva ancora parlato.