2. Verba volant...

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Il flusso creativo arrivò di nuovo, questa volta violento, pressante, quasi doloroso.

La sua mano prese a muoversi freneticamente, la calligrafia sembrava trasformarsi, tondeggiante, elegante, allungata.

Apparivano decori piuttosto che lettere.

Il testo scorreva nel suo corpo per poi trasferirsi sul foglio sgualcito del quaderno.

Parole, frasi, periodi.

Sembrava una magia, un incantesimo.

Prim non capiva nemmeno che cosa ci fosse scritto, la sua scrittura assomigliava a quella di un'altra lingua.

Una, due, tre pagine piene di niente e di tutto, di scarabocchi e forme geometriche senza senso, un'accozzaglia indefinita di simboli che si susseguivano in ordine quasi trascorrente, come il corso del fiume che alla fine si getta giù per la cascata.

-Ahi!- esclamò all'improvviso.

Un dolore lancinante al tendine la costrinse ad abbandonare la penna quando ancora non aveva terminato la frase.

Roteò un paio di volte la mano e strinse a sé il braccio, applicando una leggera pressione delle dita in mezzo alle nocche, tra anulare e medio.

Le vene del polso, sotto alla luce soffusa dell'abatjour, sembravano quasi nerastre.

Guardò di nuovo il quaderno.

Le parole iniziarono a risaltare, ai suoi occhi, quasi fossero sul punto di separarsi dal foglio e volare via.

"Bellissimi capelli neri. Betta. Era diventata insopportabile. Parapetto."

Che cosa?!, esclamò mentalmente, alzandosi in piedi e allontanandosi di colpo dalla scrivania.

No, non può essere... non posso averla scritta io questa roba.

Arretrò, sola nella sua stanza, fino a toccare con i polpacci la testiera del letto dietro di lei, lo sguardo ancora fisso nella direzione del quaderno.

Quello che aveva scritto già in precedenza si era avverato. Si era avverato tutto.

E se si fosse verificato realmente anche quello?

L'avrebbero accusata? Ne avrebbero dato la colpa a lei?

Stava andando troppo oltre, la sua testa iniziava a dare seri segni di squilibrio.

Prim, calmati una buona volta! Ha ragione Emily, sei solo stressata. Come le ha chiamate lei? Sciocchezze. Ecco, stai pensando ad un mucchio di sciocchezze. Niente di tutto quello che hai scritto si avvererà.

Prese un bel respiro, esitò per una manciata di secondi esaminando ancora la scrivania, poi uscì dalla camera di corsa, come per paura di essere inseguita da qualcuno.


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Runadium - La città delle stregheWhere stories live. Discover now