Sam iniziò a parlarmi, ma io non diedi molta retta alla conversazione. Rimasi ferma lì immobile. Respiravo a fatica e il mio viso era inondato dalle lacrime e una stretta nel petto mi fece singhiozzare, incredula a quello che stavo sentendo. Sentii solo il nome di un posto e la prima cosa che feci fu quella di prendere la macchina di mia madre e andare lì.

Non riuscivo nemmeno a vedere la strada perché le lacrime mi offuscavano la vista. Battevo le mani contro il volante e urlavo dalla disperazione perché quel dolore nel petto non se ne voleva andare. Raggiunsi il posto è vidi macchine della polizia ovunque e un ambulanza. Ovviamente c'erano delle barriere che mi sepravano da lui.

Quando vidi Sam le andai incontro e l'abbracciai. Le nostre lacrime si mischiarono e tutte le parole che volevamo dire erano racchiuse in quei singhiozzi.

Poi mi staccai da lei e cercai di vedere il corpo di Louis. Dovevo vederlo, ne avevo bosogno. Come se vedere il suo corpo senza vita avrebbe fatto sparire quel pugnale sul petto.

"Voglio vederlo!" Urlai agli agenti che però mi tenevano  ferma. E io piangevo. In quel momento non sapevo fare altro. Non riuscivo a mettere insieme i pezzi. Cosa gli avevano fatto?

Quando vidi delle persone che portavano una barella con una specie di sacco sopra contenete il corpo senza di vita di Louis caddi a terra. Perché sapevo che quello che stava succedendo era reale. In qualche modo fino a due secondi prima non riuscivo a crederci, non avevo delle prove concrete.

Mi sentivo morta anche io, il mio cuore aveva smesso di battere e il mio respiro mi aveva abbandonato.

"Vi prego ditemi almeno che cosa è successo." Dissi con gli occhi puntati fissi sul'ambulanza che stava per partire.

L'agente mi guardò con compassione.

"Non si sa precisamente. Non sono state riportate delle ferite tanto gravi. Tra un po' svolgeranno l'autopsia."

A me non mi bastava. Non mi aveva detto niente. Volevo delle spiegazioni.

Girai la testa quando vidi Luke catapultarsi sull'ambulanza. Deviò due agenti che stavano per fermarlo. L'ambulamza era chiusa, ma Luke iniziò a battere i pugni contro i vetri della vettura.

"Louis! Louis! Cosa cazzo ti hanno fatto. Avevi detto che non mi avresti abbandonato pure tu! Me l'avevi promesso! Dio santo, Louis!" Colpì l'ambulanza gridando e piangendo. Era disperato, come noi infondo.

Gli agenti però lo presero e lo allontanarono. Lui cercava disperatamente di raggiungere il suo amico. Voleva stare con lui, voleva essergli vicino. Ma lui non c'era più.

Io e Sam raggiungemmo Luke e ci abbracciammo tutti e tre. Piangemmo insieme scambiandoci delle frasi per rassicurarci ma che nessuno pensava veramente, perché nessuno poteva riempire quel vuoto che aveva provocato Louis.

"Passerà tutto." Cercai di dire io, ma quella piccola bugia mi portò di nuovo al pianto e la mia intenzione di migliorare la situazione non funzionò.

"Capiremo chi è stato." Disse Sam.

"Ammazzerò quello stronzo." Continuò Luke cercando di assumere un'espressione arrabbiata, ma gli occhi gonfi e le lacrime che tentavano di uscire dai suoi occhi mostravano la sua vera disperazione.

Ma poi capii, capii che l'assassino non sarebbe stato difficile da trovare, perché sapevo che era più vicino di quanto pensassi. Il mio cuore si fermò di nuovo perché ero quasi certa del fatto che fosse stato Harry.

"Se ti vedo insieme a lui un'altra volta lo faccio fuori e non sto scherzando. Sai che posso farlo."

Subito le sue parole mi colpirono e sentivo pian piano il mio cuore squarciarsi lentamente.

Sai che posso farlo, aveva detto, il punto era che io prima non gli credevo, non credevo a tutto questo perché speravo che fosse cambiato.

Mi guardai intorno e vidi una donna messa proprio come noi. Sarà stata la madre di Louis. Avevo rovinato la sua vita. Avevo ucciso suo figlio. Era anche stata colpa mia, avevo detto ad Harry che non l'avrei più rivisto e invece l'avevo fatto. Anzi era solo mia. Harry mi aveva avvisato.

Guardai l'auto da cui era uscita poco prima la madre di Louis e vidi che anche un uomo stava per uscire, molto probabilmente il padre.

Vedevo i loro volti disperati e mi dissi le peggio cose nella mia testa perché se non fosse stato per me non avrei fatto accadere tutto questo.

All'interno della macchina vidi delle piccole manine che sbattevano contro il vetro e solo lì mi ricordai della sua sorellina. Sarebbe cresciuta senza il fratello, senza il suo punto di riferimento, senza la persona che l'avrebbe accompagnata in tutta la vita.

Avevo rovinato tutto. Avevo ucciso Louis, avevo distrutto una famiglia, avevo fatto del male ai miei amici e anche a me.

Non sentii più nulla, vedevo tutta la scena a rallentatore. Vedevo i soccorritori e gli agenti che andavano avanti e indietro e le facce disperate di vari conoscenti.

Era tutta colpa mia. Era questa l'unica cosa che pensavo. Mi sentivo persa.

I miei pensieri poi ritornarono ad Harry. Forse era proprio lì, che mi stava osservando da lontano nascondendosi nell'ombra, oppure era semplicemente scappato.

Non credevo al fatto che ero innamorata di lui, come potevo provare qualcosa per un mostro? Perché quello era veramente. La persona che aveva ucciso Louis non era l'Harry che mi diceva 'ti amo' o l'Harry che era pronto a qualsiasi cosa per avere una vita felice con sua figlia, che era pronto per restare.

Quella era la sua parte malsana, la parte che pensavo di aver liberato, la parte che stavo cercando di cambiare, ma vedendo quella scena scorrermi velocemente davanti agli occhi capii una cosa: era già difficile cambiare le persone, quella della vita vera, cambiare i demoni era qualcosa di impossibile. Non potevo cambiare la sua vera natura, lui era e sarebbe sempre stato un demone.

Spazio autrice

Spero veramente che vi piaccia, ci ho messo davvero tanto per scriverlo❤️

Dark Eyes  ➳ h.s.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz