Non bisogna mai perdere la speranza... Giusto?

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Restai con il pensiero fisso su Dylan per il resto delle lezioni. E se fosse stato vero? E se Caroline avesse veramente provato qualcosa per lui? Non potevo togliermi dalla testa questi pensieri. Riuscivo solo ad immaginare quei due che camminavano spensierati tra gli studenti, mano nella mano, mentre io stavo in un angolino a fissarli e disperarmi... Eppure la sua migliore amica doveva solo che essere felice. Ma come potevo?

«Sanders, saprebbe rispondere al quesito che ho appena posto alla classe?»domandò il professore, ovviamente notando la mia disattenzione.

Mi guardai attorno confusa. Non sapevo nemmeno in che corso mi trovavo.

«Ehm...» dissi per prendermi un po' di tempo per cercare di escogitare una risposta, non ero mai stata molto brava in questo genere di cose.

«Io lo so» rispose Dylan al mio posto:«Facendo i calcoli viene quattro»

Ma certo! Matematica! Lo guardai e lui mi fece l'occhiolino. Amavo quando cercava di aiutarmi in situazioni in cui io, sinceramente, non ero mai riuscita a cavarmela.

«Esattamente alunno O' Brien. Sanders, stia più attenta» mi avvertì il professore, abbassando gli occhiali dal naso e lanciandomi un'occhiataccia.

Sicuramente, tra tutti i professori, il signor Sullivan era quello più insopportabile e sembrava avere una certa passione nel torturarmi con domande impossibili e con ramanzine ogni volta che non stavo attenta. Certo, ormai ci avevo fatto l'abitudine! Per fortuna, quello era il mio ultimo anno di superiori, e presto sarei partita per andare a frequentare la Brown University. O almeno era quello che speravo, dato che non mi era arrivata alcuna lettera di ammissione.

La campanella suonò, annunciando la fatidica ora di ricreazione. L'unico momento della giornata, esclusa la mensa, in cui gli studenti di Cannon Beach sembravano completamente andati fuori di testa.

In meno di cinque minuti, la classe si svuotò rapidamente, lasciando dentro solo me, il professore e Dylan.

«Sanders, ho bisogno di fare due chiacchiere con lei» disse il professore.

Sapevo già cosa mi avrebbe detto. Ogni volta che prestavo poca attenzione alla sua lezione, mi tratteneva cinque minuti in più in classe con la solita scusa del 'ho bisogno di fare due chiacchiere'.

Mi avvicinai al professore e la stessa cosa fece Dylan.

«Signor O'Brien, non credo che la signorina Sanders abbia bisogno del suo cane da guardia. Può anche uscire per andare a passare la sua ricreazione in pace»

Dylan non poté fare a meno di annuire e di uscire dall'aula, lasciandomi sola.

Presi un respiro profondo e mi voltai nuovamente verso il professore, pronta per subirmi un altro dei suoi soliti discorsi:« Signorina Sanders, credo sappia che mi aspetto grandi cose da lei, soprattutto adesso che ha spedito la sua richiesta alla Brown University. Sa benissimo che quella scuola riceve ogni anno tantissime richieste? E che solo il 9,6 per cento di tutti gli studenti riesce ad entrare?»

Certo che lo sapevo! Prima di scegliere un'università bisogna informarsi bene, no? Ecco, io l'avevo fatto. Sapevo sarebbe stato difficile e quasi impossibile entrarci, ma non bisogna mai perdere la speranza, giusto? In tutte le cose che si fanno, non ci si deve mai arrendere. Ci si impegna per raggiungere l'obiettivo. Ed è quello che avrei fatto io.

«Si» risposi.

«Allora mi spieghi come mai è sempre così disattenta durante le mie lezioni. La matematica è fondamentale in qualsiasi università, perfino in quella più semplice e banale» disse severo.

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