Capitolo 3

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"Sono tornata a casa" urlò mia sorella, appena varcò la soglia. Scesi immediatamente in cucina per chiederle se fosse stata accettata per il tirocinio. "Si, insomma avrò due settimane di tempo per dimostrare la mia maestria nel versare drink" disse ridendo. " Sono sicura che avrai quel posto di lavoro, di sicuro non è il massimo, ma è meglio di niente."
" Comunque mentre ero in giardino, ho visto un ragazzo dall'altra parte del muretto" dissi con finta indifferenza. " È il figlio dei vicini?" Domandai, " perché vuoi saperlo? Ti interessa?", " no macché, sono semplicemente curiosa."
" No, non è il figlio dei vicini. È il loro nipote. I suoi genitori lo hanno affidato ai nonni perché stanchi del suo comportamento ribelle", "quindi abbiamo uno psicopatico per vicino?", " non è uno psicopatico Juno, è semplicemente un ragazzo con dei problemi comportamentali."
"Ma tu perché sei così informata?" Continuai.
"Ho parlato coi vicini".
******

Quel pomeriggio tornai in giardino per aiutare mia sorella a renderlo più bello e accogliente, piantando alberi da frutto e fiori colorati.
Mentre ricoprivo di terra le radici del melo, sentii delle urla provenire dalla casa accanto alla nostra. " Harry ti prego torna indietro. Non andare via" disse piangendo una donna anziana, rincorrendo il ragazzo della foto. Lo vidi uscire, con passo svelto, dell'abitazione, e la donna cadde in ginocchio, coprendosi la faccia con le mani.
Rimasi immobile ad osservare in silenzio, mentre mia sorella si avvicinò alla donna in lacrime, per aiutarla a ridestarsi.
L'anziana signora accolse volentieri l'aiuto di Suri, e per mostrarci la sua gratitudine, quella sera, ci invitò a cena.
*********
Verso tardo pomeriggio, iniziai a prepararmi: indossai un vestito con dei motivi floreali, e dei semplici sandali rosa.
Mi pettinai i capelli in una coda di cavallo.
Quando fummo entrambe pronte, ci dirigemmo nella casa accanto, portando con noi dei deliziosi biscotti fatti in casa e una bottiglia di vino rosso.
Quella sera conoscemmo la signora Colloway.
Era una donna simpatica ed aggraziata, ci raccontò la sua storia e ci fece vedere le foto di famiglia. Anche se sul suo viso c'erano tracce del tempo passato, era comunque una bella donna. Aveva gli occhi verdi, che erano in netto contrasto con i suoi capelli bianchi, e le labbra carnose, molto simili a quelle di suo nipote.
Mentre guardavamo le vecchie foto e mangiavamo i biscotti preparati da me e Suri, sentimmo un boato provenire dall'ingresso. Harry entrò in casa con irruenza, e mentre si dirigeva verso la sua camera, il suo sguardo si posò su di me per qualche secondo di troppo.
Subito dopo io e mia sorella decidemmo di rincasare, così salutammo la signora Colloway, che ci abbraccio calorosamente.
Durante il piccolo tragitto verso casa, sentii lo sguardo del ragazzo scrutarmi con insistenza dalla finestra.

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