"E come si fa a riprendere a camminare normalmente?" mi chiede trattenendo un singulto.
"Si comincia mettendo un piede in avanti, e se quello va bene allora allunghi l'altro pian piano. Può essere, però, che il primo passo non vada bene e che tu debba tornare indietro e ricominciare da capo." Fa male dirlo ad alta voce, ma non riesco a fermarmi e continuo, "Non sai quante volte mi è sembrato di restare bloccato in un vicolo cieco e quando finalmente ne uscivo, non andavo avanti, tornavo al punto di partenza. Ero convinto che sarei per sempre rimasto bloccato in quel tunnel buio, senza alcuna via d'uscita e nessun minimo aiuto..." Volgo lo sguardo fuori, gli occhi incollati alla pioggia che cade mentre la mente ripercorre i tempi passati, quelli prima del college e della borsa di studio, prima del mio spiraglio di libertà.
"A volte era così buio che non credevo di uscire, non credevo che avrei potuto continuare a vivere, Kalea," mi volto un attimo per guardarla, come se i suoi occhi potessero aiutarmi a tenermi ancorato al presente e non perdermi nel passato. "A volte pensavo che sarebbe stato meglio se la finissi di provare a camminare, perché non avrebbe portato da nessuna parte... ma avevo un obiettivo, anzi ho un obiettivo, e anche se devo lavorarci il doppio dei miei coetanei, anche se mi sono ritrovato con mille ostacoli per strada e anche se per un periodo sono rimasto bloccato in un tunnel senza fine, farei di tutto per raggiungerlo."
Ascolta il mio discorso, pieno di analogie come con le mie lettere indirizzate alla mia nana, che per un momento fatico a sapere se abbia compreso tutto. Inclino la testa di lato e finisco, "E guardami, mai e poi mai avrei pensato di ritrovarti, di ritrovare te e tuo fratello e poter parlare di tutto questo... con te." Le sorrido quando una lacrima le scende per il viso, in contemporanea a una delle mie. Mi annuisce come se mi capisse davvero e si slaccia la cintura di sicurezza, per voltarsi completamente verso di me. Come se volesse darmi la sua totale attenzione. "Lo so che noi due abbiamo fatto un patto, ed intendo mantenerlo ma..." Blocco in fretta qualunque cosa voglia aggiungere, prendendole le mani, "Kalea, puoi confidarti ad ogni momento, se non è oggi sarà un altro giorno, non voglio per nulla al mondo che ti senti obbligata."
"Non è questo... È che ho sempre trattenuto tutto dentro di me per così tanto tempo che... ho paura a far uscire tutto."
Mi tolgo anch'io la cintura e mi rivolgo a lei come non farei per nessun altro.
"Lo so." Annuisce e si perde di nuovo nel guardare fuori. "Kalea." sussurro gentilmente, spostando una sua ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non mi accorgo della vicinanza tra di noi, non mi accorgo di quello che accade fuori dalla macchina, non mi accorgo di nulla se non delle lacrime scendere pian piano sul suo viso.
Vedo che qualcosa si scatena dentro di lei perché inizia ad aprirsi con me.
"Mi sento così... bloccata. Quando tutto sembra andare bene, c'è sempre un qualcosa che mi si presenta davanti e mi fa tornare indietro. E devo ricominciare da capo, con più fatica di prima. Non so dove mi trovo, non so dove andare, che sono arrivata al punto che non so nemmeno se ho voglia di continuare a svegliarmi sapendo che non so che fare della mia vita. C'è solo una cosa che non cambia mai, anzi aumenta sempre di più, ed è il peso che mi trovo addosso. Sono così stanca di lottare, Evin, di rifare da capo ogni cosa, per portarmi dove? Torno sempre indietro, con più peso della volta precedente."
Un singhiozzo, interrompe la sua confessione, le asciugo una delle tante lacrime che stanno cadendo sul suo viso.
"Ma non è solo questo, mi sento stanca e sola. Tremendamente sola ad affrontare tutto, sola a lottare, sola a portare un peso enorme che a volte credo che mi possa schiacciare e non farmi più rialzare. Sola, anche se ho amici, anche se ho la mia famiglia, sola, perché penso che non possano capire il mio dolore, la mia fatica ad andare avanti. Mi sento sempre e completamente incompresa." La ascolto sfogarsi mentre le accarezzo la mano dolcemente.
"E il peggio sai cos'è? È che so che è colpa mia, so che se ne avessi parlato con loro, forse, mi capirebbero di più di adesso."
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Broken
General FictionVi siete mai nascosti da qualcuno portando una maschera? Uno scudo, per proteggervi dal suo giudizio, per non fare vedere che la vostra anima è la più distrutta di tutte? Kalea sì. Lei sa come ci si sente, porta sempre un sorriso quando vorrebbe url...
Sincerità
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