Capitolo 21

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Corriamo per i boschi fino ad arrivare nel punto in cui stanno lottando Elijah ed Alain.
"Non riesco a distinguere nulla" ansimo, cercando di riprendere fiato dalla troppa corsa.
In un attimo, gli occhi di Kyle brillano nella notte.
La tensione nei suoi muscoli è palpabile.
"Che succede?" chiedo.
"Ne percepisco solo uno" mormora.
"Chi? Kyle, riesci a distinguerli?"
"Non riesco a capire..."
Un rumore proviene da davanti a noi.
"Stai indietro."
Kyle allunga un braccio e mi porta dietro di lui.
Sbircio dalla sua spalla allungando il collo. Una figura sta venendo verso di noi, ha un passo lento, quasi affaticato.
Sento Kyle fremere, poi rilassarsi di botto.
"È Elijah" sussurra.
Tiro un sospiro di sollievo, quasi mi viene da ridere per l'emozione.
Corro verso di lui, che mi guarda stralunato. "Kat, stai bene?"
Annuisco, sorridendo.
Lui fa un cenno del capo in direzione di Kyle, poi accenna un sorriso anche lui. Dopodiché, crolla a terra, stremato.
Lo sollevo leggermente da terra, guardando verso Kyle.
"Che facciamo, adesso?"
Si avvicina ed afferra il corpo di Elijah per caricarselo in spalla.
"Lo porto io" dice, dirigendosi verso il centro del bosco.
"Potremmo portarlo a...casa tua" azzardo, anche se mi sembra strano chiamare 'casa' una parete rocciosa mobile.
Lui sbuffa, amareggiato.
"Casa mia? Non entro in quella grotta da un po', ormai."
"Oh" sussurro.
"Lo porteremo al centro del bosco. Lì c'è un masso abbastanza grande, ricordi? Quello spiazzo circondato dagli alberi."
Annuisco. "Sì, capito" dico.
Arriviamo nel punto stabilito e Kyle adagia Elijah sul masso, che sembra essere un letto naturale.
"È allo stremo delle forze. Ha superato il limite, perciò ha perso i sensi. Potrà essere strano, ma anche per noi demoni è così. Soprattutto se si compie uno sforzo enorme, come nel suo caso."
Gli occhi di Kyle vagano da me al corpo di Elijah.
Sospiro, rimanendo in silenzio e guardando a terra.
"Kat, per quanto riguarda..." sento Kyle avvicinarsi, ma si blocca improvvisamente, la nostra attenzione è richiamata dal debole lamento che ha emesso Elijah.
"Ho bisogno...di recuperare le energie" mormora, alzandosi a fatica, rimanendo seduto con i gomiti puntati sulle ginocchia e la testa fra le mani.
Mi volto verso Kyle, che si è irrigidito.
"Certo" annuisco "dimmi cosa ti serve, te lo procuro."
"Non è il momento adatto, Elijah."
"Ma ne ho bisogno!" esclama lui.
"Cosa ti serve?" ripeto, apprensiva.
"Katherine, non...non glielo puoi procurare. Insomma...è una cosa che ti farebbe inorridire."
Queste parole servono a fermarmi, capisco improvvisamente.
Elijah si riferisce ad una ragazza.
Crollo in ginocchio sulla terra.
"Una ragazza" dico "ti vuoi nutrire di una ragazza."
"Mi dispiace, Elijah, ma devo negartelo."
"Hai fatto il pazzo psicopatico fino ad ora, hai quasi ucciso la tua ragazza, ed io non potrei nutrirmi per riprendere le forze più in fretta?" Elijah è in piedi, adesso.
Kyle è diventato una lastra di marmo, ha la mascella contratta, gli occhi cupi, rimane in silenzio.
"Elijah" sono io a prendere la parola "ti...andrebbe bene un...coniglio?"
Ho paura della sua reazione, potrebbe perdere la calma ed esplodere ancora una volta, ma invece, le mie parole gli fanno affiorare un debole sorriso sulle labbra. Poi, con mio sollievo, la sua risata riempie l'aria.
"Kat, ora capisco cosa trovi di tanto speciale Kyle in te."
Poi mi guarda, continuando a sorridere. "Vada per un povero coniglietto indifeso, allora. In fondo, non è male."
"Un coniglio?" sussurra Kyle affiancandosi a me.
Camminiamo tra le sterpaglie del bosco cercando di non fare alcun rumore, per tentare di acchiappare qualche coniglio sfortunato.
"È una specie di punto debole, per lui. Ci è andato in fissa" gli spiego, alzando le spalle "non faceva altro che parlare di conigli quando eravamo insieme perché tu...beh, eri via."
Lo sento sospirare. "Approposito di questo..."
"Shh" bisbiglio "mi pare di aver sentito un rumore, da quella parte."
Restiamo in attesa per un po', poi ecco che sbuca un coniglio bianco dalla sua tana ed inizia a correre.
"Eccolo lì!" esclamo iniziando a correre dietro al piccolo animale, entusiasta di averne trovato uno, finalmente.
"Non serve che inizi ad inseguirlo" la voce di Kyle mi fa fermare.
"Perché?" mi volto verso di lui.
"Come hai fatto?" esclamo, vedendolo in piedi stringere in una mano il coniglio con un sorriso di soddisfazione.
"L'ho catturato. Sono stato più veloce."
Ho la netta sensazione che mi stia sfidando.
"Beh, tu sei più veloce di me in tutto. E poi, hai i sensi più sviluppati dei miei. Sei sleale. Io sono una povera umana."
Il sorriso gli scompare dal volto.
"Su, andiamo a portarlo ad Elijah."
Così lo raggiungiamo.
"Finalmente!" esclama non appena ci vede. "Quanti ne avete trovati?"
Si sfrega le mani per l'entusiasmo, aspettando una nostra risposta.
"Solo uno" dico io "credo che abbia intuito il tuo desiderio perché quando l'abbiamo trovato stava già scappando" scherzo.
Sorride, prendendo l'animale, che guarda il demone con occhi pieni di paura.
"Gli animali hanno sensi sviluppati. Possono percepirci" spiega Kyle, che fino ad ora è rimasto in silenzio.
"È piuttosto piccolo, ma il suo sangue dovrebbe aiutarmi, così come la sua paura, anche se quella di un'umana sarebbe stato meglio..."
"Elijah!" lo richiama Kyle, esasperato.
"Va bene, va bene" avvicina la testa del coniglio alle labbra, si ferma "andava bene anche un uomo, però..."
"Elijah!" stavolta urlo anche io.
Il demone dagli occhi neri fa un sospiro rassegnato, poi si decide a divorare il povero animale.
Volto la testa dall'altro lato, decidendo di risparmiarmi la visione di una scena così brutale e nauseante.
Quando finalmente Elijah si è ripreso del tutto, Kyle inizia a tempestarlo di domande.
"Che ti è successo, hai combattuto con Alain?"
"Sì, fratello."
"Come hai fatto ad essere ancora vivo, Alain è forte, è il demone dominante..."
"Mi sottovaluti, Kyle."
"Ti ha lasciato andare? Lo hai stordito il tempo necessario a fuggire? Dov'è adesso?"
"In uno scontro" Elijah mantiene un tono di voce pacato "soprattutto di questo tipo, rimane in vita solo uno dei due combattenti. L'altro viene ucciso. Sono molto poche le probabilità che entrambi la facciano franca, ma ciò non accade quasi mai."
Sgrano gli occhi, iniziando a capire.
"Vuoi dire che..." esordisco, ma lascio cadere la frase, incapace di continuarla.
"Hai eliminato Alain?" Kyle la completa al posto mio.
"Merito un applauso" Elijah si alza, allarga le braccia con fare plateale.
"Alain non è più un problema, ormai" sussurro, stentando ancora a credere una cosa simile. È un sogno.
"Ho mantenuto la promessa" Elijah si rivolge a me, ha ancora le braccia allargate. Sorrido, cogliendo il suo gesto come un invito, così corro verso di lui e mi butto tra le sue braccia, che mi circondano, benevole.
"Adesso non ci sarà più nessun problema?" lo guardo, speranzosa.
Elijah diventa serio, poi alza lo sguardo su Kyle.
Sciolgo l'abbraccio e lascio vagare gli occhi da uno all'altro.
"Qualcosa mi dice che non è ancora finita" commenta Kyle.
Guardo Elijah, che ha serrato i pugni e fa un impercettibile cenno del capo, come se rispondesse ad una silenziosa richiesta da parte di Kyle, che fissa i suoi occhi nei suoi.
Ghiaccio e oscurità.
Nero e azzurro.
Li osservo, mentre avverto la preoccupazione e la tensione calare su di noi come uno spesso velo impenetrabile.

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